Regime
alimentare (da leggere)
Pesca
intensiva e allevamenti industriali: le conseguenze delle nostre
cattive abitudini a tavola.
Vale
la pena dire che questo libro è uscito in lingua originale, già dal
2012.
Ho
letto il testo con una piccola vena di distacco, avendo il timore di
scivolare verso scelte eccessive e impensabili; mi sono trovato
invece una lettura piacevole per niente logorroica, ricca di
considerazioni ponderate e dati. Subito mi ha colpito una frase
iniziale, di quelle che si mettono in dedica “E' nostro dovere
imparare a conoscere gli alimenti di cui ci nutriamo e l'impronta
ecologica che essi lasciano sull'ambiente per scegliere quelli più
adatti al benessere di tutte le creature”. “Molti dei problemi
del nostro pianeta… potrebbero essere eliminati o almeno attenuati
attraverso il passaggio semplice ma condiviso a una scelta alimentare
vegetariana , di per sé, più salutare ed etica e attraverso il
ricorso a sistemi di produzione alimentare più efficienti e
rispettosi della natura.” Quindi si passa a parlare di
surriscaldamento e depauperamento globale, concetto di risorsa
rinnovabile. Fra i gas climalteranti non ci sono solo gli scarichi
dei nostri mezzi di trasporto dei nostri riscaldamenti, che danno un
aumento di anidride carbonica del 35%, ma anche il metano il cui
aumento è del 145% ed è dovuto per il 40% dallo sviluppo
dell'industria zootecnica; mentre l'ossido d'azoto, che è 310 volte
più nocivo dell'anidride carbonica, al 65% è dovuto agli
allevamenti.
Di
fatto gli animali non sono carne e noi alleviamo, diamo da bere, da
mangiare, uccidiamo e ingeriamo 70 miliardi di animali all'anno, 10
volte la popolazione mondiale. Se un alieno vedesse la terra così
com'è, non direbbe che sicuramente la razza umana è preponderante,
bensì vedrebbe animali allevati.
Per
questo si distruggono foreste strategiche, per far posto alle
coltivazioni asservite agli stessi allevamenti, si consumano risorse
idriche importanti, come la falda fossile non rinnovata, di Ogallala,
nel Nebraska . Il 42% di quest'acqua viene usata per il beveraggio e
per il foraggio; 1500 servono per macellare una sola mucca. Senza poi
considerare che i settori dell'inquinamento sono i settori della
carne, del latte, della pesca. Gli allevamenti contribuiscono al 37%
con gli antibiotici, , al 50% % con l'uso di pesticidi, al 55% con
l'erosione del suolo dovute alle pratiche agricole.
Il
libro contiene una sostenuta mole di dati: sui consumi dell'acqua
sulla produzione ittica, sui consumi di carne e derivati quali
latticini, con un ampio confronto tra nutrimenti di origine animale e
di origine vegetale, senza trascurarne i rischi per la salute. Un
intero capitolo è dato all'informazione difettosa, in mano almeno
negli Stati Uniti alle potenti lobby della carne. Un terreno delle
foreste tropicali abbattute, rende al proprietario 60 dollari ogni
mezzo ettaro. Lo stesso terreno tuttavia potrebbe produrre 2400
dollari se venissero raccolti in modo rinnovabile i frutti, i fiori e
le erbe medicinali che vi crescono spontanei.
Infine
un messaggio attualissimo “Liberatevi dai vincoli culturali e
dall'influsso dei media e della pubblicità. Fate la cosa giusta
impegnatevi. Siate coerenti con le vostre scelte e andatevene fieri.
Mentre il corpo e lo spirito ringrazieranno assieme al pianeta”.
Buona lettura!
“Rchard
OppenLander è uno scrittore saggista impegnato sui temi
dell'alimentazione e della sostenibilità ambientale. I suoi studi e
le sue conferenze pubblicate negli Stati Uniti sono stati una fonte
importante per Kip Andersen e Leegan Kuhn, gli autori di CowSiracy,
l'incredibile documentario che a oggi rappresenta la sfida più forte
lanciata al movimento ambientalista”
Richard
Oppenlander “Regime alimentare Pesca intensiva e allevamenti
industriali: le conseguenze delle nostre cattive abitudini a tavola”
Chiare lettere ed. Milano agosto 2017, 16 €
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