lunedì 20 febbraio 2023

Le attività 2022 del Raggruppamento GEV PU

Le attività 2022 del Raggruppamento GEV PU

Il raggruppamento GEV PU è una associazione di vigilanza ambientale nella quale sono inseriti soci che appartengono anche ad altre associazioni e aderendo alla FEDERGEV Italia è riconosciuta dal Ministero della Transizione. Lo scopo è la vigilanza dell’ambiente ed i soci operativi sono tutti pubblici ufficiali con competenze previste nei rispettivi decreti prefettizi e Provinciali. Ci sono guardie ecologiche, ittiche, venatorie, zoofile, funghi e tartufi, tutti con funzioni di polizia amministrativa e nel caso ittico/idraulico e zoofilo con funzioni di polizia giudiziaria.

Possono accertare le infrazioni relativamente alle descrizioni contenute nei rispettivi decreti prefettizi; per questo possono assumere informazioni, fare rilievi, di qualsiasi genere, fotografie e tutto ciò che può servire a consolidare l’accertamento delle violazioni. Vestono una particolare uniforme e le loro auto hanno una specifica livrea, come indicato negli atti depositati in Prefettura.

Nel 2022 hanno effettuato i servizi così come Inviati al Questore che ne coordina le attività, qui riportati:

  1. 244 servizi

  2. 684 ore complessive

  3. 9001 km percorsi

  4. 126 persone controllate

  5. 25 verbali amministrativi effettuati

  6. 7932 € importo totale sanzioni

  7. 2 comunicazione di reato ex 331 cpp

  8. 2 ordinanze ripristino luoghi e installazione contatore pompa

  9. 10 comunicazioni agli enti

  10. 34 animali selvatici recuperati per il CRAS

  11. 3 interventi di protezione civile antisciacallaggio a Cantiano e controllo boschivo


Queste attività sono state possibili grazie all’uso di risorse e mezzi personali; a fine anno sono stati ricevuti 1800 € del 5 x 1000 segno sempre più evidente della considerazione che i cittadini anno del Raggruppamento; inoltre il Ministero degli affari sociali ha concesso un contributo di 5000 € come disposto per le associazioni di volontariato. Inoltre ci è stato donato da un privato, un gruppo elettrogeno da 2 kw per le attività previste. Alla Regione è stato chiesto un rimborso per la benzina degli automezzi di 5300 €.

Non sono mancate le difficoltà, ma fa davvero specie quando queste sono promosse proprio dagli enti cui dovremmo collaborare. Infatti l’Unione dei comuni di Urbania ha annullato ben 6 verbali sulla forestazione lasciandoci in difficoltà, dato che l’avvocato del settore Ambiente della Regione sostiene la validità dei nostri interventi; mentre l’agronomo del settore Forestazione della Regione sostiene il contrario in virtù di una delibera, non applicando invece quella che viene definita gerarchia delle fonti giuridiche.


Cosi come ancora manca il riconoscimento del corso Gev promosso dall’Università di Urbino, con tutti i carismi voluti dalla Regione, che si è ripresa la formazione professionale, prima delegata alla Provincia e questa ci nega la nomina perché non presente agli esami. Ciò comporta il mancato decreto a 16 nuove guardie la cui domanda è stata presentata 15 mesi fa. Abbiamo chiesto un incontro con la Prefettura per avere risposte, non ancora fornite nonostante diversi solleciti effettuati.

Anche la Regione nonostante diverse proposte, pare con non voglia modificare la legge GEV che è del 1992, con le necessarie modifiche intercorse, da effettuare.

Viene da chiedersi quanto si creda davvero nella tutela ambientale e pare davvero veritiera l’affermazione del dott. Gratteri “Il potere non ama il controllo”.



venerdì 17 febbraio 2023

Agrivoltaico a Sant’Angelo in Vado

Agrivoltaico a Sant’Angelo in Vado

40 vadesi questi giorni riuniti, hanno parlato e discusso del nuovo impianto fotovoltaico o meglio agrivoltaico, che si vorrebbe realizzare proprio alle porte di Sant’Angelo in Vado. Si tratta di un sistema di produzione di elettricità dal sole, abbinata al contemporaneo uso del terreno. Infatti i pannelli che vorrebbero installare in località Cà Rinalduccio sono situati ad una altezza di 4 metri dal suolo, in modo tale che vi possano passare sotto le macchine agricole. Saranno orientabili da est ad ovest.


Vicinissimo al centro abitato, una ditta tedesca ha chiesto di poter fare questo agrofotovoltaico, su ben 7 ettari si installeranno pannelli per 6,1 milioni di watt che supererà di gran lunga l’impianto di Pole di Acqualagna. La ditta in virtù del decreto Draghi del luglio 2022, ha chiesto alla Provincia la non assoggettazione alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), il 28 dicembre la Provincia ha accordato questo aspetto. Ovviamente come spesso accade in queste realizzazioni, senza peraltro coinvolgere i cittadini. Eppure le norme ci sono e sono anche datate , ma i cittadini sono comunque trascurati. I vadesi però non sono stati con le mano in mano ed hanno inviato ai primi di febbraio le proprie osservazioni all’ufficio VIA con tanto di raccolta firme, soprattutto per ribadire “Ci siamo anche noi dovete ricordarvene in fase di attivazione di un procedimento”. Inoltre hanno chiesto di conoscere l’ufficio che tratterà in maniera definitiva questo progetto. A dir la verità la norma Draghi prevede la realizzazione anche col parere negativo della soprintendenza. Su quel suolo agricolo esistono il vincolo di falda freatica, il vincolo del vecchio tracciato della Fano Grosseto, questo dal punto di vista formale; da lì è però visibile in buona parte il monte Nerone che dovrebbe trascinare il suo vincolo ed è distante dal centro abitato 50 m. Nel 2010 l’amministrazione di allora, purtroppo, non aveva adottato il piano delle aree non soggette a fotovoltaico, previsto in Regione Marche.

E’ come se ti realizzassero una costruzione alle porte della tua abitazione senza dirti granchè. E Sant’Angelo in Vado racchiude al suo interno innumerevoli opere d’arte: chiese monumentali, il centro storico medioevale completamente restaurato, la Domus del mito e le terme romane, per le quali ci si sta attivando come parco archeologico, ma che stonano ampiamente con quell’impianto tecnologico al suo ingresso.


Non sono spiegati poi come la produzione elettrica e la coltivazione sono legati agli aspetti agricoli della proprietà e cosa si pensa di produrvi sotto: c’è chi dice frutteti, ma ancora sono in via sperimentale, altri dicono fragole e pomodori, ma alle nostre latitudini se non vedono il sole non arrossiranno, oppure erba, grano e foraggio come fatto finora.

I cittadini vadesi si sono comunque costituiti in comitato, continueranno nella raccolta di firme, coinvolgeranno gli altri cittadini, hanno messo a disposizione una cifra concreta per le prime spese da affrontare si sono riuniti più volte e promettono una valida opposizione al progetto e per favore non la chiamate sindrome di NIMBY, squalifichereste il nostro impegno.