Digitale e trasparenza durante il Covid 19
Mi permetto di intervenire in fatto dell’uso delle tecnologie
digitali in questo momento di blocco dovuto alla situazione sanitaria
che stiamo vivendo. Il ritiro dei referti emessi dalle Asur ed
effettuati per vari esami richiesti deve essere effettuato di
persona. C’è chi dall’entroterra deve ritirare un esame a Fano,
Urbino, Pesaro ed in questi momenti quello non solo rimarrà in
ufficio, ma non potrà essere letto al fine di prendere gli opportuni
provvedimenti. Ora Il Codice dell’Amministrazione Digitale chiede
di “pretendere” l’uso della posta elettronica. Ciò in questo
momento sarebbe oltremodo importante, ma si è costretti o a pagare
l’invio con posta ordinaria o effettuare un viaggio apposito: una
penalizzazione personale, ma anche ambientale. Un invito per le Asur
a non rimanere indietro nell’applicazione del digitale.
Il Forum provinciale per i beni comuni di PU, ha richiesto
nell’agosto 2018 i dati dei progetti in concorso per il
megaospedale di Muraglia; ebbene ci è stato differito a fine ottobre
2018, ma tuttora ci devono essere consegnati dall’ufficio
regionale.
Il comune di Apecchio a cui è stato richiesto l’accesso ad un
progetto, lo comunica prima ai committenti controinteressati, ma
proprio il TAR Marche, nel 2014, ha stabilito, che in fatto di
materia ediliza, non serve, in quanto il permesso edilizio, prima di
essere un fatto privatistico riguarda la trasformazione del
territorio e non esiste alcun tipo di riservatezza dei committenti.
Il comune di Sant’Angelo in Vado si è attivato con una serie di
ordinanze di divieto di sosta che penalizzano i residenti, i quali
non sono stati contattati prima del procedimento che li coinvolge.
Il comune di Fermignano, non ha
pubblicato una sua ordinanza del giugno 2018, documenti che devono
essere in amministrazione trasparente per 5 anni, riguardante
l’inquinamento da Pfas dei pozzi in località Zaccagna. Richiesti i
dati all’Arpam di Pesaro, questa scrive al comune, in quanto
controinteressato. Ho fatto presente direttamente, la definizione
giuridica del termine, cioè sono coloro “che dall’esercizio
dell’accesso vedrebbero compromesso il loro diritto alla
riservatezza”. Ora dimmi quali dati sensibili possono avere le
pubbliche amministrazioni?
Ma il coinvolgimento dei cittadini è proprio necessario?
Ci sono Suap e comuni che non
pubblicano le date delle conferenze dei servizi o anche le loro
autorizzazioni. Questo implica che i cittadini interessati, penso ai
confinanti, ai dirimpettai, agli espropiandi, ma anche alle
associazioni ambientali con fini collettivi, viene negata la
possibilità di intervenire. Questi in base alle norme, possono
partecipare ai procedimenti, intervenendo o inviando osservazioni, ma
se non si pubblicano le date degli incontri, viene a meno proprio
questa partecipazione. Bene ha fatto la Regione Marche che pubblica
tutte le conferenze dei servizi.
Ci sono delle novità in merito alla trasparenza?
Tre abbastanza importanti. Una da
parte dell’Anac che proprio questi giorni, chiede a tutti gli enti
pubblici di dichiarare che nel proprio sito, non esistono dei blocchi
attivi contro i motori di ricerca; con il gruppo social Trasparenza
Siti Web Pubblica Amministrazione, ci siamo mossi in tutta Italia,
mettendo in evidenza quegli enti che inibiscono l’attività di
ricerca, i cui risultati sono stati poi utilizzati dalla stessa Anac
e dalla trasmissione Striscia la Notizia. Da noi ad esempio l’Assam
Marche, disallinea proprio l’Amministrazione trasparente ed i
curricoli.
L’altra è una legge del dicembre
scorso, che obbliga i gestori del servizio idrico alla pubblicazione
di tutti i dati dell’acqua, così come era previsto sin dal 2005.
Il terzo è il decreto legge del 17 marzo dedicato al covid-19 dove
all’art. 67 si sospendono per 2 mesi gli accessi ai documenti,
dimostrando ancora una volta, come l’amministrazione tratta
proprio questi aspetti.
Questo tuo laboratorio sulla trasparenza cosa sta attivando ora?
Sto chiedendo i dati sulla
radioattività raccolti dai vigili del fuoco, ma non pubblicati; mi
sono attivato presso ARERA e presso l’ATO Marche nord per inserire
nella sezione “Società trasparente” per i gestori, la
pubblicazione dei responsabili dei procedimenti, il cittadino non può
sempre affidarsi ai call-center. Stessa cosa è stata richiesta
all’AGCOM per obbligare i gestori telefonici alla pubblicazione dei
contatti, infine chiederò al GSE la produzione di importante
impianto eolico. La trasparenza è il primo passaggio per evitare la
corruzione. Ti do l’ultimo dato riportato nel piano triennale
2019-2021della Regione Marche: proprio nel settore ambientale la
percentuale di corruttibilità dichiarata dall’ente è del 49,83% e
questo dice proprio a quali livelli siamo.
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