L’AATO 1 Marche Nord nega l’accesso ai dati ambientali.
La storia inizia con gli incontri effettuati a contorno della
eventuale realizzazione di un invaso nell’entroterra, ad Apecchio
promosso dal comune, con Legambiente Marche. Gestore e AATO 1 sono lì
a snocciolare numeri e dati ogni volta nuovi, non rintracciabili,
mettendo in difficoltà i portatori di interesse quali le
associazioni ambientali: sorgenti in calo, autobotti nel territorio
interno, pozzo del Burano.
Giuseppe Dini per il WWF Marche e Roberta Lombardi del Forum Provinciale per i beni comuni, nel passato già membri della consulta utenti dell’autorità, scrivono al direttore Ranocchi per avere le informazioni ambientali non pubblicate in Amministrazione Trasparente. La risposta del dirigente è stata una delega: “I dati di produzione delle sorgenti monitorate, loro quantitativi, il numero delle autobotti e relativi quantitativi portati nei comuni nel 2021, i consumi relativi all’anno 2021 dei singoli comuni della Provincia, rilevati dalle sommatorie dei contatori allacciati in rete, possono essere richiesti ai gestori del servizio idrico. I quantitativi erogati dal pozzo del Burano nelle estati dal 2019 ad oggi e le relative pressioni, rilevate a febbraio dell’anno successivo sono stati resi disponibili a Regione, Protezione civile e Comune di Cagli. Relazioni tecniche sugli interventi gestionali e strutturali in emergenza idrica, presentate al Parlamento, dal 2018 ad oggi, vanno richieste ad ARERA e sono presenti nel sito dell’autorità.
“Sostanzialmente, sono state negate tutte le richieste presentate” dice il Difensore Civico. Inoltre aggiunge “Sono informazioni non rientrano nei casi di esclusione. Debbono sottostare agli obblighi di pubblicazione nel sito “Informazioni ambientali”, al fine di renderli fruibili ai cittadini. Non vanno sottaciute, infine, le funzioni in materia di ricognizioni delle reti degli acquedotti e delle altre componenti del ciclo integrale delle acque, assegnate ad Aato 1 Marche Nord, che non consentono alla stessa di esautorarsi dalla responsabilità di fornire adeguate risposte ai cittadini, indicando, in sua vece, il concessionario di servizio. Si chiede di voler riesaminare il diniego.”
Le due associazioni non sono nuove a queste sfide: nel recente passato sono riuscite a far pubblicare le analisi dell’acqua potabile di tutti i comuni marchigiani, all’Autorità Sanitaria Regionale diffidando i dirigenti responsabili: ora qualsiasi cittadino ha la possibilità di controllare l’acqua del proprio rubinetto nel sito https://veterinariaalimenti.sanita.marche.it . Tutto questo solo utilizzando bene l’arma che qualsiasi cittadino ha a disposizione: l’accesso ai documenti e la trasparenza.
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