Piccoli don
Chisciotte
Alcuni giorni fa un caro amico ambientalista, mi esprimeva la sua
amarezza e il suo struggente avvilimento: “Tanto non riusciremo a
far niente, loro son i poteri forti” Nel rispondergli in privato,
mi sono permesso di citargli due casi che ora vi presenterò, due
interventi riusciti perché mossi da alcune linee comuni: essere in
rete, perché se da soli si fa prima, in tanti si fa meglio; non
demordere, non avvilirsi alla prima risposta negativa; nessuno è
profeta in patria e quindi occorre collaborare anche con altri anche
di altre città e con chi condivide lo stesso tuo problema; battersi
sin da subito, senza aspettare le approvazioni e l'inizio dei lavori,
è la cosa che può facilitare il risultato.
Vediamo i fatti. A luglio 2016 veniamo a conoscenza dal BUR Regione
Umbria della possibile realizzazione di un parco eolico sulle Fienaie
direttamente a confine con Mercatello sul Metauro. Si tratta di 4
aeromotori di 3,3 megawatt MW ciascuno con una colonna di 84 metri e
pale di 56 metri di lunghezza. Il crinale appenninico è una
particolare biotopo, ricco di biodiversità specifiche, tale da
richiedere la valutazione ambientale VIA, la quale a sua volta
prevede che tutta la documentazione sia pubblicata nello spazio web
della regione. Di questo però la regione Umbria non ha dato alcuna
pubblicità. Ci siamo quindi appellati alla trasparenza, alla dovuta
pubblicazione prevista dalla VIA e abbiamo incominciato a scrivere ai
vari responsabili chiedendo risposte e diffidando. Il GRIG, Italia
Nostra, gli ambientalisti di Apecchio, il M5S Umbro, Lupus in Fabula,
WWF Marche, tutti uniti nel dimostrare le evidenti mancanze della
regione Umbria, fino a scrivere all'autorità anticorruzione ANAC.
Mancava perfino la comunicazione, dovuta per legge, agli espropriati
dei terreni da questi impianti. “Quando siamo saliti abbiamo
trovato sempre chiuso” i progettisti dichiaravano di un agriturismo
funzionante ed efficiente, compromesso da una pala lì vicinissima.
Con una determina del 7 novembre 2017 pubblicata sul BUR Umbria si
sostiene: “il progetto opera incidenze significative sul SIC IT
52173 “alto Bacino Torrente Lama”, “le procedure di valutazione
devono essere effettuate d’intesa tra le Autorità competenti delle
due Regioni”, col parere negativo del comune di Città di Castello,
Provincia di Perugia, Regione Marche, Ministero dei beni culturali,
il dirigente “pronuncia, ai sensi e per gli effetti del D.Lgs.
152/2006 e s.m.i., della L.R. n.12/2010 e della DGR n. 861/2011 e
s.m.i., un giudizio NON favorevole in ordine alla compatibilità
ambientale del Progetto: “IMPIANTO EOLICO CIMA LE FIENAIE" nei
Comuni di Città di Castello (PG), San Giustino (PG) e Mercatello sul
Metauro”.
Foto di Federica Pierotti
Vediamo il secondo caso. Il Gruppo di acquisto solidale GAS di
Arcevia AN, si interessa da diversi mesi dell'uso di fitofarmaci in
agricoltura ed in particolare dei residui di questi negli alimenti e
nell'acqua potabile. Si chiedono se esistono normative che possono
bloccarli: le leggi regionali dell'1988 che li vieta nei centri
abitati e aree pubbliche , del 2012 sulla tutela delle api che vieta
l'irrorazione durante la fioritura. Nel frattempo lo IARC di Lione
una agenzia internazionale di ricerca sul cancro, classifica il
glyfosate un disseccante abbondantemente usato in agricoltura quale
“probabilmente cancerogeno” e dopo una accesa diatriba con
raccolta di firme, pressioni da altri, la UE pensa di vietarlo
definitivamente nel 2022. Gli ambientalisti di Cagli riescono a far
approvare alla Provincia una modifica al Regolamento Rurale che se
approvato dai singoli comuni, riuscirà a bloccare l'uso di questi
prodotti. Eppure l'Anas continua ad irrorare i lati delle carreggiate
di altri prodotti simili che hanno lo stesso effetto disseccante e
che sono estremamente pericolosi per l'ambiente acquatico. Ecco che
il gruppo GAS di Arcevia chiede al sindaco, all'Asur, all'ARPAM, al
gestore acque Multiservizi, di poter avere e di pubblicare le analisi
delle acque potabili, visto che tali competenze sono distribuite fra
loro. Tale pubblicazione era già prevista da una norma del 2005
sulle informazioni ambientali, ma pochi erano i comuni a farlo e non
certamente gli altri enti preposti.
Dietro formale richiesta l'ASR Marche, che non brilla certamente di
trasparenza, basta vedere i rispettivi spazi web utilizzati, scrive:
“Per quanto riguarda invece la pubblicazione dei risultati delle
analisi eseguite sulle acque potabili, si rappresenta che, a cura
della P.F. Veterinaria e sicurezza alimentare dell'ASR Regione sono
in corso avanzate fasi applicative, che troveranno attuazione in
tempi brevi nella pubblicazione degli stessi nel portale internet
“VeSA Marche”.
Un risultato importante che viene dopo 30 anni dalla mia prima
richiesta in Regione.
Anche il sindaco di Arcevia sta pubblicando le analisi dell'acqua
potabile e presto ci sarà un incontro allargato ai sindaci della
zona per parlare delle problematiche qui accennate.
Risultati che vedono i cittadini, piccoli don Chisciotte, riunirsi e
fare muro per difendere la salute e il bene comune.
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