mercoledì 30 maggio 2012

Prova di Alimentazione classe 2 C


Classe 2 C
Ecco a voi ragazzi il post per la relazione del vostro lavoro.
Vi ricordo che la relazione deve essere non meno di 3000 battute, carattere Times 12; potete aggiungere anche osservazioni dalle spiegazioni in classe e dal sito educambiente.it.
Non dimenticatevi del glossario, ampio!
Per il gruppo del latte/formaggio potete dire della difficoltà incontrata , ma poi dire di come in realtà si effettua.
Buon Lavoro. Prof Dini

15 commenti:

  1. Martedi 29/5/2012 la classe 2c si è recata nel laboratorio di tecnica con il Prof.Dini a fare la prova dell'alimentazione.ci siamo divisi in 4 gruppi ,io ero in quello dell'olio insieme a ashi tommi e enrico.

    RELAZIONE

    Abbiamo preso semi di girasole,mandorle,pinoli,noci,patatine,e abbiamo tritato tutto nel frullatore.
    Abbiamo preso poi 5 tovaglioli e il ricavato tritato lo abbiamo diviso nei tovaglioli con scritto in alto asinistra il nome di che cosa era.
    Siamo andati poi nel laboratorio di scienze a prendere 5 provette per metterci lo stesso peso di ogni cosa.
    Abbiamo preso una bilancia e poi riempito tutte le provette con lo stesso peso grazie alla bilancia;abbiamo poi preso la trialina(solvente ad alta volatilità)e abbiamo riempito le provette e il contenuto con la stessa misura per tutte di trialina , abbiamo sbattuto per circa 5/10 secondi e chiuso le provette con tappi di carta fatti da noi.
    Con un conta gocce abbiamo rilasciato lo stesso numero di gocce di oli per poi vedere tra girasole,patatine...chi era piu unto.
    Abbiamo infine preso l'lio di patatine,lo abbiamo sbattuto messo al sole per farlo diventare rosso;ma non ci siamo riusciti perche il tempo era troppo breve.
    Infine siamo andati nei bagni a svuotare tutto e abbiamo pulito e rimesso in ordine tutte le cose.
    io mi sono divertito e è una esperienza che rivorrei rifare.Grazie prof

    GLOSSARIO:
    TRIALINA= solvente ad alta volaltilità(evapora velocemente)
    FRULLATORE= oggetto che trita e sminuzza il cibo


    GIACOMO CIFFONI 2C

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  2. Attento Giacomo guarda come hai scritto il tuo cognome e la trielina. Vi ho chiesto 3000 battute. Quanto sono le tue? Puoi essere più dettagliato e tecnico? Puoi aggiungere gli aspetti trattati in classe sugli oli ed un glossario che sia degno di questo nome. Vediamo se da quanto hai scritto posso ricavare più parole: provetta, trielina, volatilità, bilancia, girasole, macinacaffè, solvente, unto...
    Prof Dini

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  3. RELAZIONE DI TECNICA PER LA PROVA DI ALIMENTAZIONE
    Il giorno martedi 29 maggio 2012 la classe 2^ C si è recata nel laboratorio di tecnica per eseguire una prova di alimentazione. Sono stati creati quattro gruppi; io ero in quello dell’olio di semi. Siamo arrivati a scuola e subito il professore ci ha fatto trasferire nell’aula di tecnica dove iniziamo a fare pulizie. Successivamente il nostro gruppo ha iniziato a sbucciare i semi di girasole e a schiacciare le noci con il martello. Questo è stato un lavoro molto lungo e un po’ noioso perché i semi di girasole erano tantissimi. Abbiamo poi triturato con l’aiuto di un tritatutto elettrico sia i semi di girasole che i semi di mandorla, noci, pinoli e le patatine fritte che Giacomo aveva già frantumato schiacciandole nel sacchetto. Abbiamo raccolto tutti i semi tritati in diversi tovaglioli di carta con scritto il nome di ciascuno. Abbiamo preso delle provette dal laboratorio di scienze dove dentro abbiamo poi messo la stessa quantità dei vari semi utilizzando una bilancia elettronica. Poi abbiamo versato all’interno di ogni provetta una stessa quantità di trielina ( un solvente ad alta volatilità ) e subito dopo abbiamo agitato le provette e le abbiamo coperte con dei tovaglioli. Siamo subito andati a lavarci le mani perché la trielina è una sostanza tossica e bruciava al contatto con la pelle. Abbiamo chiamato il Professore che ha preso dei tovaglioli di carta e sopra vi ha versato tre gocce del liquido contenuto in ogni singola provetta; si trattava di un liquido ancora misto di trielina e olio. Poi ha chiamato tutti i nostri compagni di classe, che erano nel frattempo impegnati in altre prove di alimentazione, e gli ha mostrato il liquido che si stava espandendo nel tovagliolo e ci ha detto che il tovagliolo dove si formava la macchia più grande era quello relativo ai semi che producevano più olio. Dopodichè ci ha fatto scrivere il nome del seme versato in ogni tovagliolo e successivamente ci ha mandato a svuotare le provette, tutte tranne quella delle patatine che è stata messa in un contenitore più grande al sole perchè il Prof. diceva che se evaporava l’acqua e la trielina rimaneva l’olio di cottura rosso. Abbiamo atteso a lungo senza riuscire a vederlo ma il Prof. ci ha detto comunque che l’olio era poi diventato rosso scuro. Gli altri gruppi hanno fatto diverse prove: i succhi, il pane e la pizza, il formaggio. Alla fine delle prove abbiamo assaggiato il pane, la pizza e il succo, ma il formaggio purtroppo non è riuscito bene a causa del tipo di latte usato, ma abbiamo comunque assaggiato il loro burro. Questa esperienza mi è servita per capire come si produce l’olio anche se non avrei voluto essere in quel gruppo!
    GLOSSARIO:
    Provetta: tubo di vetro o plastica chiuso sul fondo; viene usato in chimica di solito per trattenere una sostanza.
    Trielina: solvente utilizzato per estrarre l’olio di semi e per pulire
    Bilancia: oggetto utilizzato per il calcolo del peso e della misura di un corpo
    TOMMASO UGOLINI 2C

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  4. IL FORMAGGIO E IL BURRO
    Per fare il formaggio ci vuole prima di tutto 12 l di latte e un pentolone.Abbiamo
    versato tutto il latte nel pentolone e ci abbiamo aggiunto 4 cucchiai di presame
    e poi lo abbiamo messo sopra il fornello a fuoco alto aspettando che raggiungesse
    la temperatura di 40°C.Arrivato ai gradi prestabiliti lo abbiamo lasciato raffredare
    per coabularsi.Nell'intanto dell'attesa abbiamo preparato il burro facendo in questo
    modo:abbiamo preso un contenitore per le salsicce e ci abbiamo versato due
    barattoli di panna da cucina e abbiamo chiuso il contenitore e vicino ad esso ci
    abbiamo messo del ghiaccio tutto arrotolato con uno strofinaccio.Ma siccome che
    scivolava abbiamo tolto lo strofinaccio e abbiamo legato il ghiaccio al contenitore
    con un elastico grosso.Abbiamo iniziato a scuoterlo uno per volta dandoci il cambio.
    Abbiamo scosso finchè non e' diventato come burro.Più tardi aspettando che il
    formaggio si coabulassi ci siamo resi conto che il latte che abbiamo versato era
    quello sbagliato e quindi non abbiamo potuto fare completamente il formaggio.Ma
    almeno ci siamo divertiti un mondo.

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    1. glossario:
      solvente:sostanza che ha la proprieta' di scioglierne altre.

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  6. Relazione di gruppo

    Progetto sull’alimentazione:gli Oli


    Martedì 29 maggio il Prof. ha deciso di portarci nell’aula di tecnica per un progetto sull’alimentazione. A me, Giacomo, Tommaso e Ashraf è toccato il compito di “creare”l’olio.


















































    Per prima cosa abbiamo rotto le noci col martello. Alcune erano marce altre buone,infatti qualcuno dagli altri gruppi veniva a rubarle, come si può vedere dalla foto sotto.






    Abbiamo allora preso il gheriglio delle noci e li abbiamo raggruppati. Poi ,ovviamente,abbiamo pulito e riordinato.











    Ed ecco qui il risultato finale!





    Dopodichè abbiamo preso e sgusciato i semi di girasole per 2 ore consecutive.





    Poi Giacomo ha preso le patatine che ha prontamente disintegrato e messo da parte.






    Ci sono stati assegnati anche i pinoli e le mandorle, per fortuna già
    sbucciati.






    Abbiamo allora tritato e frullato le patatine, i pinoli,le mandorle,i semi di girasole e le noci.




    E così abbiamo messo il tutto in dei tovaglioli.





    Abbiamo pesato e messo in provetta i vari composti con l’aggiunta di trielina(un solvente ad alta volatilità) e abbiamo shakerato.



    Poi le abbiamo fatte riposare.



    E così il Prof ha versato ,grazie ad un contagocce , 10 gocce di ciascun olio su un tovagliolo.







    Come ultima cosa abbiamo riutilizzato le patatine e le abbiamo riempite di trielina perché se esposte ai raggi UV l’olio diventa rosso.



    Per sfortuna l’olio non è diventato rosso,ma non ci importava perché ci eravamo divertiti e avevamo saltato 5 ore di lezione sui banchi!

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    1. RELAZIONE DI TECNICA: GLI OLI
      Il giorno martedì 29 maggio 2012 la classe 2°C è andata nel laboratorio di tecnica con il prof. dini a fare una prova sul alimentazione.Il prof. dini a creato 4 gruppi, io ero in quello degli oli.Arrivati a scuola il prof. dini ci ha portato di sotto nel aula di tecnica dove abbiamo iniziato a pulirla.Subito dopo il prof. ci ha dato le noci da da aprire usando il martello alcune erano buone altre erano marce;dopodiche abbiamo sbucciato i semi di girasole.Sbucciare i semi di girasoli e stato un lavoro molto lungo e molto noioso perché i semi erano tantissimi.Abbiamo poi triturato tutto con il tritatutto elettrico sia i semi di girasole che i semi di mandorle,noci pinoli e le patatine fritte che prima Giacomo aveva frantumato schiacciandole in un sacchettino.Dopo abbiamo raccolto i semi triturati e gli abbiamo messi in dei tovaglioli di carta e ci abbiamo scritto sopra il nome di ciascuno. Abbiamo messo la stessa quantita di semi triturati in una provetta e ci abbiamo aggiunto la stessa quantità di trielina(un solvente ad alta volatilità) e subito dopo abbiamo agitato le provette e abbiamo coperte con dei pezzetini di tovagliolo.Siamo subito dovuti andare a lavarci le mani perchè la trielina e una sostanza tossica e infiamabile.Dopo abbiamo chiamato il prof. che a versato 10 gocce del liquido che era contenuto in ogni provetta in dei tovaglioli diversi; il professore a chiamato i nostri compagni di classe che erano impegnati in altre prove di alimentazione e gli a fatto notare ai nostri comagni e a noi il liquido che si espandeva di più era quello che produceva più olio.Dopo ci a fatto scrivere sopra ai tovaglioli in cui aveva versato le gocce i nomi dei semi e ci a fatto svuotare le provette tranne quella delle patatine che a versato in un contenitore aggiungendo trielina chiudendolo e apoggiato fuori dove batteva il sole cosi l'acqua che conteneva poteva evaporare cosi rimaneva solo la trielina e l'olio diventava rosso.Abbiamo atteso molto ma l'olio non era ancora diventato rosso ma il prof. ci aveva detto che l'olio era poi diventato rosso .Gli altri gruppi avevano fatto prove diverse:la prova dei succhi,quella del ppane e della pizza e quella del formaggio che per sfortuna non era andata a buon fine perchè avevano sbagliata tipo di latte ma erano comunque riusciti e fare il burro che dopo abbiamo assagiato anche sul pane. Questa esperienza mi è piaciùta e mi e servita anche a capire come si produce l'olio e vedendo gli altri gruppi o capito come si produce il pane e la pizza,il burro e come si fanno i succhi.
      GLOSSARIO
      Trielina: solvente utilizzato per estrarre l’olio di semi e per pulire Bilancia: oggetto utilizzato per il calcolo del peso e della misura di un corpo Frullatore= oggetto che trita e sminuzza il cibo Provetta: tubo di vetro o plastica chiuso sul fondo; viene usato in chimica di solito per trattenere una sostanza.
      ASHRAF ZIANE CL.2°C

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  7. RELAZIONE:
    L’ALIMENTAZIONE,(formaggio,ricotta,burro)
    Martedì 29 maggio la classe 2C,si è divisa in gruppi e ha preparato alcuni alimenti come: pane,pizza,oli,succhi(di carote, finocchi, limone, arancia, ecc…), burro,ricotta e formaggio.
    Io ero nel gruppo dei derivati del latte (burro,ricotta e formaggio) insieme a Ginevrah (capo gruppo),Damiano(fotografo), Giada, Pamela ed Eveline.
    Per prima cosa ci siamo recati tutti in laboratorio accompagnati dal mitico professor Dini,abbiamo pulito l’ambiente di lavoro dopo di che ci siamo messi a cucinare gli alimenti corrispondenti.Nel gruppo in cui ero abbiamo prima fatto qualche foto di gruppo, poi ci siamo messi al lavoro incominciando dal formaggio:abbiamo versato 12l di latte fresco UHT(latte sbagliato) in un pentolone dello stesso volume.Noi,tanto presi dal nostro “lavoro”, non avevamo fatto caso al tipo di latte,quindi abbiamo proceduto normalmente, abbiamo messo il pentolone sul fornello a fuoco medio, aspettando che arrivasse a 40°C, misurando la temperatura con un apposito termometro.
    Arrivato alla sua temperatura lo abbiamo tolto dal fornello e abbiamo aggiunto il presame e mentre aspettavamo che la miscela coagulasse abbiamo versato su un barattolo ermetico della panna,abbiamo ricoperto il contenitore con del gelo legato al barattolo tramite un canovaccio,lo abbiamo scosso continuamente fino a che non si sono formati dei fiocchi gialli compatti il così detto burro. Così facendo abbiamo separato i latticini dalla panna. Il nostro burro è andato a ruba con il pane fatto dai miei compagni. Il formaggio non riusciva a coagulare così , proprio in quel momento abbiamo visto che il latte era sbagliato, era UHT, anziché latte fresco intero, perché il latte UHT (ultra hight temperature) è sterilizzato e riscaldato a 130°C e subito raffreddato a 4°C, in questo modo il latte subisce uno shock termico, tale da distruggere, uccidere spore e batteri, quindi avremmo dovuto riscaldare il latte a 35°C, mentre il latte fresco intero è grasso e contiene quindi la panna, poi questo tipo di latte viene riscaldato a 70°C e subito raffreddato a 5°C, “morale della storia“la miscela di latte e presame non è coagulata, quindi il formaggio non è venuto, di conseguenza non è venuta anche la ricotta, essendo fatta con il latte scartato dal formaggio. Quel giorno , oltre ad essere il mio compleanno, mi sono divertito con i miei amici e abbiamo tutti imparato qualcosa, se non sbaglio è questo lo scopo della scuola.
    GLOSSARIO:
    presame: stomaco liofilizzato di vitello.
    Coagulazione: processo in cui il latte e il presame si rapprendono raffreddandosi
    ENRICO SILVESTRINI CL.2^C

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  8. RELAZIONE FORMAGGIO E DERIVATI
    Martedì 29 maggio ci siamo recati nel laboratorio di tecnica,prima lo abbiamo pulito poi ci siamo divisi nei gruppi già stabiliti,noi eravamo il gruppo del formaggio e derivati cioè io la pamela,l’evelin,la giada,enrico e damiano quando ci siamo sistemati il prof. Dini a montato la cucina la nostra fortuna è che eravamo davanti alla porta del laboratorio e vicino a noi c’era la cucina.
    Le bidelle ci hanno portato 12 buste di latte da 1 litro ciascuna e le abbiamo versate in una pentola poi l’abbiamo collocata sopra il fornello e abbiamo aspettato che arrivasse a 40°C, per misurare la temperatura il prof. ci ha prestato un termometro apposito. Quando il latte ha raggiunto la temperatura stabilita l’abbiamo tolto dai fornelli e poi collocato sul tavolo,poi il prof. ci ha dato il presame,abbiamo letto la dose necessaria a 12 litri di latte poi l’abbiamo versato su un cucchiaio poi nella pentola. Dopo questa operazione il prof. ci ha detto di girarlo col cucchiaio,poi dopo un po’ci siamo fermati per far coagulare il latte mentre aspettavamo il prof. ci ha portato la panna fresca da cucina. Abbiamo versato due bottigliette di panna fresca in un barattolo a chiusura ermetica poi abbiamo legato con un elastico del ghiaccio intorno al barattolo poi a turni lo abbiamo scosso fino ad ottenere dei fiocchi di burro, agitando ripetutamente il barattolo abbiamo separato il burro dal latticello. Alla fine abbiamo preso con un cucchiaio il burro e l’abbiamo messo in un piatto di plastica. Quando abbiamo finito di produrre il burro ci siamo accorti che il latte ci stava mettendo troppo per coagularsi allora abbiamo chiesto aiuto al prof. e lui per farlo coagulare più in fretta ha aggiunto tutta la bottiglietta di presame ma continuava a coagularsi lentamente poi ci siamo accorti che il latte era UHT e quindi ci metteva troppo per coagularsi.

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    1. Quindi non l’abbiamo potuto produrre,adesso spiegherò come mi ha insegnato la mia nonna:prima bisogna mettere dell’acqua in un tegame e poi bisogna farla scaldare quasi alla bollitura mentre si riscalda mettere in un tegame di coccio,in dialetto pignla,il latte poi aggiungere il caglio,subito dopo mettere il tegame di coccio dentro il tegame dell’acqua calda fatta riscaldare all’inizio. Per 12 litri bisogna lasciare il tegame di coccio nel tegame con l’acqua per 4h; passate le 4h quando il latte si è coagulato bisogna romperlo in tanti pezzettini con le mani nel tegame di coccio dopo mettere le mani ha incrocio nel coccio e prendere la cagliata e portarla in un lato fino ad ammucchiarla tutta,prendere la cagliata ammucchiata con le mani e poi versarla nelle forme per il formaggio. Dopo mettere il sale e lasciarlo stagionare poi alla sera girarlo se fatto al mattino e metterlo nell’altra parte. Ci sono altri modi come questo: Il caglio va aggiunto al latte intiepidito ad una temperatura di 36-39 °C secondo il tipo di formaggio. Se ci sono problemi di cagliatura si può provare ad alzare la temperatura prima di provare ad aggiungere dell’altro caglio. Prima di essere aggiunto al latte è bene che il caglio sia diluito in poca acqua. Per piccole forme di formaggio casalingo è bene dosare il caglio con un contagocce. Il caglio teme la luce e il calore: tenerlo quindi in frigorifero in una bottiglia di vetro scuro.
      Un consiglio prezioso è quello di non rimestare il latte una volta che è iniziata la coagulazione né spostare i recipienti che la contengono perché la cagliatura è un processo molto delicato.
      Dopo la coagulazione del latte c’è la fase cosiddetta della rottura della cagliata e dello spurgo. Per una lavorazione casalinga si può rompere la cagliata con le mani sgretolandola molto lentamente. La rottura della cagliata favorisce lo spurgo. Prima però di prelevare con un mestolo il siero per effettuare la separazione (o con altro sistema) si deve lasciar riposare la cagliata dopo la rottura per qualche minuto così che possa sedimentarsi bene sul fondo.La cagliata viene lasciata per alcune ore nel siero caldo acido. In questo modo si ottiene la solubilizzazione dei sali di calcio e la demineralizzazione della pasta che diventa plastica. La pasta può venire allora lavorata e ridotta in filamenti da cui si ottengono le forme desiderate di formaggi a pasta filata.
      Dopo lo spurgo avviene la salatura che può essere di tue tipi: a secco o in salamoia. Quella a secco è riservata ai formaggi molli e consiste nel cospargere di sale grosso, secondo la misura richiesta e in più riprese su entrambe le facce, la forma di formaggio. Per quella in salamoia i formaggi vengono messi in vaschette di acqua e sale. La salatura aumenta anch’essa lo spurgo, preserva dallo sviluppo di microorganismi o muffe nocive, aumenta il gusto del formaggio, determina la costituzione della crosta e solubilizza le proteine.

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  9. GLOSSARIO
    LATTE UHT = latte bollito a 130°C e raffreddato a 4°C così ottenendo un shock termico.
    CAGLIO = Il caglio (o presame) è una miscela composta da vari tipi di proteasi (tra cui la chimosina) in grado di scindere la κ-caseina, proteina idrofila presente nel latte, e di provocare la coagulazione delle rimanenti caseine, idrofobe. Per effetto del caglio la massa proteica, non più solubile nell'acqua, precipita sul fondo a formare la cagliata, che può essere raccolta e lavorata per dare il formaggio.
    CAGLIATA = La cagliata è una massa gelatinosa di paracaseinato bicalcico che forma un reticolo tridimensionale nelle cui maglie sono intrappolati i globuli di grasso e il siero e che tende a contrarsi trattenendo i primi ed espellendo il secondo.Si ottiene, durante la produzione di formaggi aggiungendo il caglio al latte riscaldato. Il caglio fa coagulare le particelle di caseina sospese nel liquido, che precipitano sul fondo formando una massa pastosa detta cagliata. Con tale procedimento si forma anche un liquido, detto siero che si separa dalla cagliata
    SPURGO = Lo spurgo consiste nella successiva separazione della cagliata dal siero (la parte solida da quella liquida)
    SIERO = Il siero di latte è la parte liquida del latte che si separa dalla cagliata durante la caseificazione. Il siero è utilizzato per produrre la ricotta, come additivo in altri prodotti alimentari e di pasticceria, e come cibo per animali.
    LATTICELLO = Il latticello è il sottoprodotto della trasformazione in burro della panna. Dal sapore acidulo, è una bevanda popolare nell'Europa Settentrionale e in alcuni paesi asiatici .

    SERAFINI GINEVRAH 2C

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  10. prova di alimentazione- formaggio e derivati

    Martedì 29 maggio 2012 siamo scesi nel laboratorio di tecnica per fare una prova pratica del nostro progetto di alimentazione. Durante l'anno abbiamo studiato i vari tipi di alimenti, come vengono preparati, abbiamo esaminato le etichette e ora vogliamo mettere in pratica quello che abbiamo imparato. Ci siamo procurati tutto il necessario, un forno che ha portato il prof, e altri oggetti che abbiamo portato da casa. Abbiamo indossato tutti un grembiule e un cappellino o una cuffia da cucina. Abbiamo iniziato ripulendo tutto il laboratorio, spazzando per terra, aspirando la polvere da sopra i mobili e gli oggetti, pulendo i tavoli...
    Poi ci siamo divisi nei vari gruppi di lavoro: pane e pizza, formaggio, olio e succhi. Io con altri cinque compagni abbiamo preparato i latticini. Mentre lavoravamo un “fotografo” documentava i momenti più importanti e un altro componente del gruppo prendeva appunti
    Abbiamo iniziato versando in una pentola capiente 12 litri di latte. Abbiamo poi messo la pentola sul fuoco e aspettato che arrivasse a 40°C, misurando ogni tanto col termometro.
    Una volta raggiunta la temperatura giusta abbiamo aggiunto il presame (stomaco di vitello liofilizzato), una sostanza che fa coagulare il latte. Lo abbiamo poi lasciato riposare, in attesa che si coagulasse, mescolando ogni tanto con un cucchiaio.
    Mentre il latte si coagulava, abbiamo iniziato a preparare il burro. Abbiamo preso due confezioni di panna fresca da 250ml, un barattolo di vetro a chiusura ermetica, del ghiaccio(anche gel), e un canovaccio. Abbiamo versato la panna nel barattolo, l' abbiamo chiuso e vi abbiamo sistemato intorno il ghiaccio. Abbiamo avvolto tutto col canovaccio e abbiamo iniziato a scuotere, a turno, ininterrottamente. Dopo un po' si sono iniziati a formare dei fiocchi gialli, abbiamo continuato a scuotere si è formato il burro. Sul fondo del barattolo è rimasto un liquido biancastro, il latticello. Abbiamo messo il burro in un piattino e lo abbiamo pesato, è risultato 200g ca.
    Il latte intanto non si stava coagulando, allora abbiamo tagliato mezzo limone e ne abbiamo versato il succo nel latte. Dopo un altro po' di tempo, dato era ancora tutto uguale, abbiamo provato ad aggiungere altro presame (rischiando però che il formaggio sapesse di medicina!). Neanche così si coagulava e allora abbiamo visto che ci avevano dato del latte UHT che, essendo stato riscaldato prima a 130°C e poi raffreddato a 4°C ha subito uno “shock termico” ed impiega quindi molto più tempo a coagularsi. Non siamo quindi riusciti a fare il formaggio. Se il latte fosse stato “latte fresco intero” dopo un po' l'avremmo visto coagularsi e formare dei grumi. Avremmo allora proceduto così: avremmo raccolto la cagliata (la parte raggrumata) con un passino, in modo da separarla dal siero. Dopo avremmo pressato questa “pasta” e messa in delle forme di plastica a maglia.
    Col siero rimasto avremmo potuto preparare della ricotta, aggiungendovi alcune gocce di aceto. In questo si formano dei fiocchi: la ricotta.

    GLOSSARIO
    -Presame: enzima secreto dalla mucosa gastrica di alcuni animali lattanti, capace di coagulare il latte. (chiamato anche caglio).
    -Liofilizzato: sottoposto a liofilizzazione, una tecnica di conservazione, mediante essiccamento a temperature inferiori allo zero, di prodotti biologici, farmaceutici e alimentari, allo scopo di evitarne l'alterazione e di ottenerne polveri solubili.
    -Ermetica: che chiude perfettamente, a chiusura stagna.
    -Latticello: liquido che rimane nella zangola dopo la sbattitura e l'estrazione della crema.
    -UHT: “Ultra High Temperature” si dice di latte che è stato prima riscaldato a 130°C e poi raffreddato a 4°C, a scopo di sterilizzarlo.

    Damiano Toderi
    cl. 2^C

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  11. Progetto sull’alimentazione
    Con il professore G. Dini
    Il succo
    Il giorno martedì 31 maggio il professore Giuseppe Dini ci ha portato al laboratorio dove la classe divisa in gruppi ha preparato diverse cose aderenti all’alimentazione ,i gruppi erano quattro e c’era quello del latte e derivati quello del pane e della pizza e il gruppo dell’olio infine ma non il meno importante il mio quello dei succhi ed ero in gruppo con la Tatiana Lorenzo ,Diego ,Francesco , ed ognuno di noi aveva un compito ben preciso Lorenzo e Diego lavavano la frutta e la verdura, io e la Tatiana la dovevamo tagliare in piccoli pezzi e dividerla per contenitori
    La prima cosa che abbiamo fatto per incominciare a preparare il succo e stato di mettere sopra il tavolo tutti gli ingredienti e gli strumenti come la macchina per frullare del professore che al suo interno aveva una velocissima centrifuga. Dopo aver tirato fuori tutto Diego e Lorenzo sono andati in un lavandino e hanno lavato la frutta e gli ortaggi che erano:la carota ,il finocchio,il limone,il sedano,le arance e la mela. Dopo averli lavati, io e la Tatiana gli abbiamo tagliati in piccoli pezzi e dove c’era bisogno abbiamo tolto i semi. Pio abbiamo diviso la tutti in contenitori diversi .Con l’aiuto del professore ci siamo fatti montare la macchina per frullare e il professore ci ha raccomandato di non rovinare e non usare l’ acqua vicino alla presa che era ad alta tensione. Diego è stato il primo a frullare e per frullare bisognava fare molta attenzione a non fare cadere il succo che usciva da una piccola fessura verso il basso della macchina e bisognava stare attenti a non sprecarlo neanche un po’. Per frullare bisognava mettere all’interno di un piccola fessura con il coperchio i pezzi molto piccoli di ogni frutta e ortaggi ma, non bisognava mettere tanti pezzettini soprattutto del finocchio e del sedano che nel loro combo avevano le fibre che potevano intasare e rovinare la centrifuga ma mentre i miei compagni frullavano io mi sono accorta che i pezzettini di mela tagliata si stavano ossidando .

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  12. Con questo passo abbiamo frullato tutta la frutta stando sempre attenti a non sporcare e non rompere niente abbiamo deposto tutti i succhi di tipi e gusti molto diversi in dei recipienti .Dopo aver finito di frullare e mettere degli appositi recipienti i nostri succhi ,siamo andati tutti a lavare le cosa che avevamo utilizzato .C’era chi puliva i vassoi dove all’inizio avevamo deposto frutta e ortaggi ancora in pezzi. Ma mentre i miei compagni lavavano l’attrezzatura a me è toccato pulire la macchina il professor Dini mi ha aiutata a togliere il cestello dove la macchina depositava tutti i resti che non aveva frullato e che potevano servire per fare il minestrone . dopo ave pulito tutti siamo andati a osservare come procedeva il lavoro degli altri gruppi ,abbiamo scoperto che nel gruppo del latte e derivati non era venuto il formaggio . Ci siamo divertiti un sacco e alla fine abbiamo mangiato tutto quello che avevamo preparato
    GLOSSARIO
    CENTRIFUGA =macchina essenzialmente costituita da una parte rotante capace di girare ad elevate velocità serve per separare le materie di diversa natura che vengono poste in essa
    TENSIONE =in elettricità, la differenza di potenziale elettrico
    INRANCIDIRE = Sotto l’aspetto chimico, processo per cui i grassi acquistano col tempo e sotto l’azione della luce e dell’ossigeno dell’aria o, anche, di muffe e batterî
    UGOCCIONI LETIZIA CL.2C
    11/06/12

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