Mi
permetto di intervenire, da capo a disposizione che ha partecipato,
assieme al Capo Gruppo Francesco, all’incontro dello scorso giugno,
promosso dalla zona di Pesaro con gli eccezionali don Sandro e don
Andrea, rispettivamente vescovi di Pesaro e Fano, sulla catechesi
proposta dal Progetto Emmaus. Avendo lasciato la direzione del gruppo
di Sant’Angelo in Vado nel 2007, non ho vissuto le trasformazioni
in atto nella nostra associazione, se non marginalmente e attraverso
le letture di Proposta Educativa e Servire.
Vorrei
fare alcune riflessioni sulla catechesi, senza togliere nulla al
Progetto Emmaus, se mai le ritengo, più riconducibili alla nostra
formazione.
Da
Taccuino di BP si legge “Ma la sua religione può non essere
riconosciuta da tutti: non è una religione come le altre, non è
stata formulata dall’uomo, ma è il naturale risultato della sua
costante comunanza con la natura…Egli si rende conto che la
felicità si conquista superando le difficoltà, ma che la vita è
vuota e insoddisfacente se si lavora solo per se stessi: che il
servizio agli altri dà la più grande soddisfazione”.
Certo
parole del 1918 eppure...leggiamone alcune più recenti.
“Sta
così formandosi una coscienza
ecologica,
che non deve essere mortificata, ma anzi favorita, in modo che si
sviluppi e maturi trovando adeguata espressione in programmi ed
iniziative concrete...Non pochi valori etici, di fondamentale
importanza per lo sviluppo di una società
pacifica,
hanno una diretta relazione con la questione ambientale...E
Dio vide che era cosa buona.
Ma quando, dopo aver creato il cielo e il mare, la terra e tutto ciò
che essa contiene, Iddio crea l'uomo e la donna, l'espressione cambia
notevolmente: - E Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco era cosa
molto buona-...Queste
considerazioni bibliche illuminano meglio il rapporto tra l'agire
umano e l'integrità del creato. Pur riconoscendo l'utilità pratica
di simili misure, sembra necessario risalire alle origini e
affrontare nel suo insieme la profonda crisi morale, di
cui il degrado ambientale è uno degli aspetti preoccupanti...Ciò
ha messo crudamente in rilievo come
ogni intervento in un'area dell'ecosistema non possa prescindere dal
considerare le sue conseguenze in altre aree e, in generale, sul
benessere delle future generazioni...Ma
il segno più profondo e più grave delle implicazioni morali, insite
nella questione ecologica, è costituito dalla mancanza di rispetto
per la vita (nella
sua globalità n.d.a.)...D'altra
parte, la terra è essenzialmente un'eredità comune, i cui frutti
devono essere a beneficio di tutti...
I
concetti di ordine nell’universo e di eredità comune mettono
entrambi in rilevo che è necessario un
sistema di gestione delle risorse della terra meglio coordinato a
livello internazionale.
La
crisi ecologica pone, in evidenza l'urgente
necessità morale di una nuova solidarietà...Ma
c'è un'altra pericolosa minaccia, che ci sovrasta: la
guerra...La
società odierna non troverà soluzione al problema ecologico, se non
rivedrà
seriamente il suo stile di vita… C'è
dunque l'urgente bisogno di educare
alla responsabilità ecologica:
responsabilità verso se stessi; responsabilità verso gli altri;
responsabilità verso l'ambiente… Non
si può trascurare, infine, il valore estetico del creato. Il
contatto con la natura è di per sé profondamente rigeneratore, come
la contemplazione del suo splendore dona pace e serenità...Oggi la
questione ecologica ha assunto tali dimensioni da coinvolgere la
responsabilità di tutti…
La
crisi ecologica -
ripeto ancora - è
un problema morale.” (1)
Perdonatemi
questa riduzione di un messaggio ben più importate nella sua
totalità. “Pace con Dio Creatore Pace con il Creato 1990 di San
Giovanni Paolo 2°. Ha 34 anni ed è ancora attualissimo nella sua
proposta etica e perché no, catechetica. Questa catechesi ambientale
da sviluppare, che la fantasia scout non temerà sicuramente di
affrontare, ma che potrà certamente distribuire nei tre grossi
momenti dello sviluppo scout: l’ambiente fantastico, l’area delle
esperienze proposte, il momento dell’agire e delle scelte. D’altra
parte non possiamo avere timori, sostenuti dalla più recente
enciclica Laudato sì, (2) molto più dettagliata, dal successivo
continuo, l’esortazione apostolica Lodate Dio del 4 ottobre 2023 (3)
più specifica e dal più giustificativo al fine teologico, discorso
sulla giornata del creato 2024 del 27 giugno 2024 (4).
Vi
chiederete perché i nostri vescovi, i nostri parroci, non ne
parlano. Intanto non è proprio cosi. La CEI,
a Vicenza il 4 marzo 2023, ha organizzato il Convegno nazionale “Era
cosa molto buona – Custodire le nostre terre: salute, ambiente,
lavoro” (5) per parlare dei problemi legati anche alla loro zona dove
le Mamme No Pfas si battono per vietare i prodotti perfluoro
alchilici, usati anche per impermeabilizzare le nostre tende ed i
nostri capi di abbigliamento tecnico, interferenti endocrini
persistenti, che abbandonati in falda hanno compromesso l’acqua
potabile di 350.000 abitanti. C’è poi anche il movimento mondiale
Laudato sì, di cui sono animatore assieme ad altri di Pesaro: una
valida iniziativa per stimolare interventi nel settore
dell’enciclica. Poi ogni settembre è proposto dalla CEI, come mese
per la cura del creato, con tanto di documentazione, ormai da ben 19
anni (6).
Che
dirvi, sul mancato stimolo da parte della struttura clericale: c’è
una, non tanto velata, paura di una deriva panteistica di questo
aspetto (la Terra adorata come una dea), qualche vescovo, ha scritto
dei libri in tal senso. C’è anche un mancato approfondimento dei
nostri sacerdoti, su questi temi considerati di altri. Il mio giovane
parroco sostiene il far basta con le parole, di voler conoscere cosa
fare e gli ho proposto di incontrarci, per conoscere le parole e
tradurle in azioni: “Sperare per agire” (4), è il motto del
messaggio del creato di quest’anno.
A
volte penso che molte proposte di tutela della vita, sanno di
fariseismo; noi sempre pronti a tutelare la vita all’inizio ed alla
fine, che ci dimentichiamo del durante. Che dire dell’inquinamento
atmosferico che in Italia provoca 80 mila morti all’anno (dati
dell’Agenzia Europea dell’Ambiente) ben di più degli aborti
annuali, o i dati di AIRTUM registro tumori, che addebita
all’inquinamento ambientale il 30% delle patologie, o anche
l’aumento del 15 % delle neoplasie, a Taranto, nei ragazzi.
Credo
che la scelta di una catechesi ambientale sia piuttosto interessante,
se pensata ad una ecologia integrale a 360°.
Già
la Centesimus Annus (1991) (7) allarga decisamente gli ambiti di
intervento (par. 36-37-38): qualità delle merci, il fenomeno del
consumismo, abitudini di consumo e stili di vita, investire in un
settore produttivo piuttosto che in un altro come scelta morale e
culturale, salvaguardare le condizioni morali di una autentica
ecologia umana, difendere i beni collettivi.
Per
noi più adulti rimangono imperterrite le parole di S. Giovanno Paolo
2° dette ai giovani a Ravenna in piena esplosione del reattore
nucleare di Chernobyl,13 maggio 1986 “Sempre ogni generazione
sperpera e guadagna a svantaggio e danno delle generazioni future.” (8)
Se
non apriamo noi scouts a questa catechesi ambientale, come pietra di
inciampo, come prua che apre le acque per l’intero scafo, chi potrà
farlo?
Vi
invito a rifletterci.
Buona
strada!
1) https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/messages/peace/documents/hf_jp-ii_mes_19891208_xxiii-world-day-for-peace.html
2) https://www.vatican.va/content/francesco/it/encyclicals/documents/papa-francesco_20150524_enciclica-laudato-si.html
3) https://www.vatican.va/content/francesco/it/apost_exhortations/documents/20231004-laudate-deum.html
4) https://www.vatican.va/content/francesco/it/messages/cura-creato/documents/20240627-messaggio-giornata-curacreato.html
5) https://salute.chiesacattolica.it/era-cosa-molto-buona/
6) https://lavoro.chiesacattolica.it/19a-giornata-per-la-custodia-del-creato-1-settembre-2024/
7) https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/encyclicals/documents/hf_jp-ii_enc_01051991_centesimus-annus.html
8) https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/speeches/1986/may/documents/hf_jp-ii_spe_19860511_ippodromo-ravenna.html