mercoledì 21 luglio 2021

L'acqua Potabile di Urbania

L'acqua potabile di Urbania

Va subito detto che al momento l’acqua è chiaramente potabile perché rientrante nei limiti dei parametri previsti dal Decreto Legislativo (D. L.gs) n. 31 del 2001.

Qui potrete capire come funziona il D. Lgs citato sulle acque potabili http://www.educambiente.it/Ambiente/acquapotabile.htm

Perciò le mie osservazioni non possono che essere vincolate a questo.

Altro motivo, non conosco come il gestore si comporti nella distribuzione, quindi le mie rimarranno solo supposizioni fino a conferma.

Alcuni aspetti posso non condividerli e lo dirò chiaramente!

Alcune premesse; a Urbania comune di 7000 abitanti sono previsti in ordinario n.10 controlli all'anno di
cui n. 8 di routine e n. 2 di verifica; a meno che non ci siano particolari esigenze, per eventuali forme di inquinamento. Le analisi vengono effettuate in due livelli, “routine” con parametri del gruppo A e “verifica” con parametri del gruppo B (si veda link). I parametri del gruppo A sono alcuni e indicati nella normativa di riferimento, che vengono effettuati con frequenza più alta, i parametri del gruppo B sono tutti quelli previsti dal D.Lgs. 31/01, che vengono effettuati con frequenza inferiore ed in base alle caratteristiche persistenti dell’acqua.

 

Questi controlli “esterni” vengono effettuati dal servizio pubblico, Asur Sian (Servizio Igiene Alimenti Nutrizione) ed Arpam. E’ previsto anche il controllo “interno” da parte del laboratorio del gestore del servizio idrico, che li riporta in bolletta con 19 su 62 parametri. A dirla tutta il gestore MMS dichiara che fa 380 analisi giornaliere per tutti i 54 comuni di sua competenza, ma di fatto non le pubblica, come invece fa ASET di Fano, contravvenendo a quanto disposto dal decreto sulle informazioni ambientali (1). Il Presidente AAto, sindaco di Urbania, ha la possibilità di pretendere dal gestore, il rispetto delle normative vigenti in fatto di pubblicazioni delle analisi dell’acqua potabile!

Altro aspetto da chiarire è la casetta dell’acqua messa a disposizione dei cittadini; non è nient’altro che un refrigeratore e addizionatore di bollicine, anidride carbonica. E’ l’acqua del tuo sindaco o acquedotto come lì c’è scritto. Basta andare nel sito web della ditta fabbricatrice (2) per vederne le caratteristiche tecnologiche. Una emerita presa per i fondelli per i cittadini che credono di trovare un’acqua decisamente migliore. Spetta al gestore il controllo dell’acqua erogata dalle casette e l’Asur predispone un programma di controlli in base all’afflusso di utenti con almeno due controlli annuali.

Visto che l’acqua dell’acquedotto si può anche imbottigliare (sì è proprio così) (3) e che alla casetta mettiamo l’acqua nei contenitori, si potrebbe applicare le disposizioni del D. Lgs 31/2001 per le acque potabili imbottigliate, che prevedono analisi ogni 5 metri cubi erogati.

Le analisi del servizio pubblico, le possiamo trovare su http://www.veterinariaalimenti.marche.it/ARPAM-Rapporti-di-Prova-Acque-Potabili.

Va dato merito al Forum beni comuni PU, che diffidando il direttore regionale ASUR e Arpam , si è riusciti a pubblicarle, come chiede espressamente il decreto sulle informazioni ambientali D. Lgs 195/2005.

Da queste possiamo notare che per Urbania, ci sono analisi batteriologiche a novembre ad aprile, mentre per le chimiche occorre andare ad ottobre 2020. A mio avviso andrebbero anticipate soprattutto nel periodo estivo, con la portata fluviale minore e con maggior carico proporzionalmente di inquinanti.

La fornitura corrispondente al bar Elis ha presente l’alluminio per 32 microgrammi/litro contro un valore limite di 200 microgr/litro; questo metallo viene usato come flocculante sotto forma di policloruro di alluminio nei potabilizzatori; nelle nostre acque di sorgente non è presente. Ha una durezza totale di 21,1 gradi francesi. I cloroderivati qui sono presenti, perché quest’acqua proviene dal ripartitore di Fermignano e quindi dal potabilizzatore di Pole di Acqualagna che è nel comune di Cagli; questo preleva l’acqua dal Burano all’altezza dell’invaso ex Crivellini. La somma dei cloroderivati è di 14,4 microgr/litro; questi sottoprodotti si formano dalla degradazione delle sostanze organiche nelle acque fluviali, con la combinazione dei disinfettanti usati. L’acqua prelevata al bivio di Cà Serrantonio ha 12 microgr/litro di alluminio, una durezza di 25,6 gradi francesi, cloroderivati totali 18,2 microgr/l.

L’acqua di S. Maria in Campolungo non ha alluminio, ha una durezza di 22,6 gradi francesi, non ha cloroderivati , non provenendo dal potabilizzatore.


In conclusione noi abbiamo il nostro laboratorio analisi, seppure non certificato, i nostri sensi, e l’acqua potabile deve essere inodore, insapore, incolore (parametri riportati nella normativa). Quindi quando si percepiscono odori, sapori, suggerisco di non usarla, così come quando sono presenti velature cromatiche di qualsiasi genere. Per evitare di acquistare l’acqua minerale, che è meno controllata, è regolata da una normativa diversa (4) e di cui siamo a livello mondiale, i terzi consumatori, dopo Messico e Thailandia e primi in Europa, produce un sacco di plastica come rifiuto, suggerisco l’uso di apparecchi di trattamento delle acque domestiche; a casa mia ho montato sul rubinetto, un semplice filtro a carbone con selettore per la potabilizzazione, garantita fino a 600 litri, il cui filtro costa intorno ai 20 euro; trattiene cloro, cloroderivati, metalli. Chiediamo insieme trasparenza a tutti, anche ai gestori, flessibilità delle analisi (non negli stessi periodi) e battiamoci per l’acqua pubblica!

1) D. Lgs 195/2005  https://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/05195dl.htm 

2) https://www.blupura.com/product/city-2-0/

3) https://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/01031dl.htm art. 5 c. "c", art. 6 c."d"

4) D. Lgs 176 del 08.10.2011 https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2011;176


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