venerdì 27 dicembre 2019

Romano Bruscaglia ultimo barbiere di Sant’Angelo in Vado lascia l’attività


Romano Bruscaglia ultimo barbiere di Sant’Angelo in Vado lascia l’attività 

Ha iniziato il suo lavoro nella barbieria del fratello Luigi detto “Paperino” nel 1954 quando il negozio era sotto il loggiato e poi nel 1959 in via XX settembre. Allora quando Sant’Angelo in Vado aveva 3000 persone nel centro e 2000 nella campagna, la barbieria lavorava anche la domenica fino alle 14.00.
Nella barbieria si è sempre letto “Il Resto del Carlino” fin da quando si chiamava “Il giornale dell’Emilia” e tutt’oggi è ancora presente sul tavolinetto assieme a “Il Nuovo Amico”, “Frate Indovino” e “l’Antenna” il foglio settimanale della parrocchia, segno di uno spiccato senso alla partecipazione sociale.
Romano è stato consigliere e capogruppo di maggioranza nel comune vadese alla fine degli anni ‘80, dove, quale presidente zonale della CNA, ha seguito in particolare la questione artigianale.
Forte nella memoria, proveniente dal vecchio avviamento, eruditosi nella lettura dei giornali presenti in barbieria, ci tiene a dire che oggi il suo lavoro ha il 25% di anziani e seppure essendo l’ultimo, il suo mestiere ha un valore sociale. Suggerisce a qualche giovane, di frequentare i corsi di una nota ditta di prodotti cosmetici maschili, al fine di incentivare la riscoperta di questa sua attività. Con 65 anni di professione è stato per continuità il più longevo.
La lettura, il colloquio con i diversi clienti, che nei rispettivi gradi di formazione, riportavano i loro aspetti professionali, lo hanno arricchito permettendogli di fare nessi, considerazioni, collegamenti alla vita sociale del paese.
Con lui si chiacchiera in maniera avvincente, di politica generale e locale, di sport, lui grande juventino. Sono molti che lo vengono giornalmente a trovare, pur non avendo la necessità del suo servizio, per fare quattro chiacchiere, per condividere o dibattere opinioni, per godersi un momento di rilassamento.
Diversi i suoi clienti, fra cui anche clerici e professionisti; ricorda Oddo Aliventi vadese di nascita, architetto del periodo fascista, suo il profilo del duce del Furlo, ritornando in ferie a Sant’Angelo in Vado, quando si recava in barbieria, portava sempre con se una valigetta con tutti gli strumenti placcati in oro e Romano doveva usare solo quelli.
Il 27 dicembre l’amministrazione comunale vuole ricordarlo, in questa sua longeva attività, con una targa.


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