domenica 17 giugno 2018

Giornata Trasparenza dell'Asur Marche

Giornata Trasparenza dell'Asur Marche.

Venerdì 15 giugno, c'è stata la giornata per la trasparenza dell'Asur Marche e delle altre Aziende provinciali, collegate in video conferenza tra loro. Area vasta 1 era collegata dalla sala Gialla dell'Asur di Fano.
E' stato subito evidente la scarsa partecipazione dei cittadini. I pochi presenti sono stati soprattutto i dipendenti delle aziende sanitarie.
Un incontro importante perché i cittadini avrebbero potuto interloquire direttamente con i vertici aziendali. Mancanza di rilievo, la responsabile della trasparenza dell'Asur Marche la dott.sa Lucia Cancellieri, perché indisposta.
Sono subito apparsi le complessità delle aziende sanitarie che contano complessivamente 19.000 dipendenti. Interessante l'esordio del direttore amministrativo generale, che citando Filippo Turati , parlamentare del 1908, il quale a proposito della pubblica amministrazione, usava la metafora della “casa di vetro”, ripresa successivamente dalla Commissione Nigro, per la stesura della prima vera legge sull'accesso agli atti, la L. 241/90.
Validi relatori hanno presentato lo sforzo dell'azienda, al fine di essere davvero trasparente.
Due interventi sostanziali da parte dei cittadini. Fabio Amici dell'ACU Marche, da Ancona ha sottolineato come sia stata poco pubblicizzata la giornata, di come sia evidente la mancanza delle associazioni, dei sindacati, dei cittadini. Ha sostenuto la partecipazione dei portatori di interesse alla costruzione della carta dei servizi aziendali, che deve contenere già criteri, disponibilità, accessibilità.
L'altro intervento è stato il mio, come rappresentante del WWF Marche, in quanto esperto a livello provinciale in materia di accesso, partecipazione, trasparenza. 
Ho chiesto, perché i criteri delle liste di attesa sono legati solamente ai codici di precedenza previsti nelle impegnative , U, B, D, P. Per gli altri che non hanno queste diciture come si procede? Se si va oltre i tempi previsti dalle indicazioni nazionali sui 43 esami diagnostici indicati, perché non si danno indicazioni? 
Inoltre ho messo in evidenza come per il cittadino l'accesso ai vari siti Asur regionali e provinciali sia confuso: ci sono i vecchi spazi web Asur,  ancora presenti da eliminare, l'accesso ai nomi e contatti dei dirigenti responsabili è fatto riportando intere delibere. Parlando tra i presenti si è convenuto che il materiale c'è , ma che l'accesso a questa documentazione è difficile per il cittadino. Eppure il codice dell'amministrazione digitale prevede che la documentazione informatica dei siti delle amministrazioni, sia “di facile accesso” per tutti, anche per i diversamente abili.
Inoltre, ho ancora evidenziato come a tutt'oggi pur essendo stata completata a maggio, non sia stata pubblicata la relazione “Profilo salute”. Così come non mi sia stato consegnata copia del registro dei tumori compilato dall'Università di Camerino, richiesto assieme al consigliere comunale di Gradara Angelo Petrella.
Il direttore Asur 1, Tiziano Busca, ha risposto dicendo, che tale prodotto è riservato agli specialisti e scienziati, può essere di difficile comprensione per il cittadino, ma la normativa trasparenza sostiene che i documenti detenuti da una amministrazione o da privati che gestiscono un servizio pubblico, devo essere concessi e nel caso di dati sensibili questi possono essere oscurati.
Un ultimo intervento da me proposto, citando una frase popolare “Grida vendetta”, è la mancata pubblicazione delle analisi delle acque potabili da parte dei Dipartimenti di Prevenzione. Tale pubblicazione era richiesta sin dal 2005 dal decreto 195 sulle informazioni ambientali, la cui stesura iniziale era del 1999. Oggi le informazioni ambientali sono inserite all'interno delle pubblicazioni relative alla trasparenza. Ciò accade nonostante che l'Unione Europea, nella proposta di modifica delle norme sull'acqua potabile, redatta a marzo 2018, metta in evidenza l'eventuale diffidenza per l'uso delle acque pubbliche, proprio dovuta alla mancata pubblicazione dei dati delle analisi.
Una giornata della trasparenza proficua, a detta del direttore amministrativo Asur Marche da ripetere più volte nell'anno.

sabato 16 giugno 2018

La vigilanza ecologica volontaria nella Regione Marche

Ricevo e pubblico. Il dott. Cesare Paci Coordinatore del Raggruppamento GEV PU, scrive una lettera aperta al Dirigente del servizio caccia e pesca della Regione in tema di vigilanza volontaria. Si sostiene giustamente, che non si devono finanziare solo la vigilanza sulla caccia e pesca , ma anche la vigilanza ecologica con la quale la regione Marche la garantisce nei confronti della UE, da cui è richiesta. Ma senza gli opportuni contributi di fatto non la si vuole...

Alcuni volontari del Raggr. Gev PU raccolti presso la Prot. Civile di Fano.

Egr. Dirigente del servizio caccia e pesca della Regione Marche,
da tempo il servizio che Lei dirige, non ha pienamente considerate le attività di vigilanza ambientale, non concedendo contributi per le attività sul territorio e da oltre 10 anni il nostro gruppo lavora solo con le proprie risorse, quando dovreste per legge mettere a disposizione risorse come faceva la tanto vessata Provincia.
In egual modo le Unioni Montane non fanno convenzioni con le associazioni di vigilanza, eppure riscuotono, grazie anche alla nostra opera, cospicui finanziamenti da tasse/sanzioni sui funghi e tartufi, piante, che preferiscono girare a cooperative come più volte denunciato. Solo alcuni comuni virtuosi fanno convenzioni, ma mettono in concorrenza le associazioni sbagliando sul metodo.
Tempo fa con un apposito incontro con il consigliere Biancani, avevamo sostenuto un progetto di finanziamento globale della vigilanza pubblica, oggi vostro onere e ad oggi, salvo sporadici elargizioni senza effetto sul territorio, sono stati dati finanziamenti a caccia e pesca che sembrano trovare una via privilegiata rispetto all'ambiente. Poichè la vigilanza è unica, chiedo che intenzioni ha, per darci risorse immediate visto che era stato annunciato il rientro nel Cras, ma tutto si è spento e non ho sentito altro per i controlli ambientali.
Noi chiediamo che ci siano risorse certe con un programma serio; si è resa conto che è tutto allo sbando, oppure ad Ancona le voci che arrivano sono altre? Chiediamo un apposito incontro dove si possa parlare di questo e poi prospettateci una soluzione.
Noi non abbiamo commissioni ove lo sport preferito sembra essere quello di parlare male degli altri, ovvero una volta ogni tanto ci si incontrava per parlare del territorio, oggi semplicemente siamo abbandonati; voi detenete le nostre risorse per cui la invito caldamente come coordinatore a decidere in merito, tenuto conto che qui a Pesaro il volontariato è l'unico rimasto a controllare il territorio. Esso non viene sostenuto in quanto le risorse disponibili sono frazionate tra vari soggetti, che non gliene frega proprio niente di sostenere la vigilanza PUBBLICA, per cui ritengo che ci voglia un intervento superiore o della Regione o dello Stato, che non sia solo il 5 per mille.
Inoltre si sta dimenticando che la Regione Marche garantisce la vigilanza ambientale richiesta dalla UE, proprio attraverso le Guardie Ecologiche Volontarie, cosa di non poco conto, ma si sa l'Italia e la Regione Marche, sono abituate alle sanzioni europee.
Invio la presente anche al coordinatore WWF e al nostro PR con il quale potrà decidere eventuale incontro positivo.
Un caro saluto nella speranza di incontrarla presto.
Il coordinatore Raggruppamento Gev PU Dott. Paci Cesare