domenica 11 agosto 2019

14.a Giornata per la custodia del creato. Coltivare la Biodiversità.

14.a Giornata per la custodia del creato. Coltivare la Biodiversità.


Nella 14.a giornata per la custodia del creato, promossa per il settembre 2019, i vescovi della CEI presentano l'intero sussidio che la Chiesa italiana promuove, per “conoscere e comprendere quella realtà fragile e preziosa della biodiversità”.
Davvero questa volta occorre stupirsi e meravigliarsi esclamando: “Quante sono le tue opere, Signore! Le hai fatte tutte con saggezza; la terra è piena delle tue creature” (Sal. 104, 24).
L'invito alla chiamata del lasciarci coinvolgere in tale sguardo, “per contemplare anche noi, le creature della terra ed in particolare il mondo della vita, così vario e rigoglioso”. Occorre riflettere che per i nostri comportamenti egoistici e superficiali, “per causa nostra migliaia di specie non daranno gloria a Dio con la loro esistenza, né potranno comunicarci il loro messaggio. “In una creazione in cui tutto è connesso, infatti, ogni creatura – ogni essere ed ogni specie vivente – dispiega il suo grande valore anche nei legami alle altre.”
Il richiamo dei Vescovi va alla Laudato Sì di papa Francesco, che ci ricorda che “siamo chiamati a diventare gli strumenti di Dio Padre, perché il nostro pianeta sia quello che Egli ha sognato nel crearlo e risponda al suo progetto di pace bellezza e pienezza e della biodiversità che la abita”, suggerendo pratiche di coltivazione della terra rispettose dell'equilibrio e degli abitanti che vi gravitano, con loro usi e costumi. Oltre ad evitare tutte quelle pratiche agricole tecnologiche, che non rispettano la biodiversità, ci invitano a contrastare l'evidente cambiamento climatico ed a valorizzare in Italia, aree di benessere, aspetti agricoli particolari e settori ecoturistici. Ma per fare questo occorre conoscere il patrimonio dei nostri territori, riconoscerne il valore, promuoverne la custodia. Concludono con l'auspicio che “Solo un’umanità così rinnovata sarà all’altezza della sfida posta dalla crisi socio-ambientale: che lo Spirito creatore guidi ogni uomo ed ogni donna ad una autentica conversione ecologica”.
La giornata del creato va ad anticipare il Sinodo per l'Amazzonia, che si svolgerà subito dopo settembre. Per questo gli approfondimenti sono lasciati a tre ricercatori.
Davide Pettenella professore di forestazione all'Università di Padova, presenta l'Italia con la sua estrema variabilità di specie viventi, classificata tra i 33 maggiori detentori di biodiversità: rispetto alla stessa Europa vi si contano il 30% di specie animali, il 50% di quelle vegetali su una superficie di 1/30 del continente. 58.000 specie di fauna stimata, 1169 di flora che con i licheni arriva a 2704. Ma questa ricchezza di biodiversità è minacciata dalla urbanizzazione e distruzione del suolo, dalla loro frammentazione e degrado, dall'invasione di specie non autoctone, incendi, attività agricole, bracconaggio, cambiamenti climatici. 4 le funzioni riconosciute nella tutela della biodiversità: funzione ecologica, più gli ecosistemi sono diversi e meglio sopportano i cambiamenti; funzione economica consentita dall'ampia fornitura di servizi possibili; funzione sociale e culturale data dalla conoscenza e attenzione verso ciò che ci circonda; funzione etica nel salvaguardare i valori qui espressi.
Giorgio Osti della facoltà di sociologia e ambiente dell'Università di Trieste, indica quali sono le esperienze di tutela e promozione della biodiversità. Sostiene che “la biodiversità è anche un bene comune di cui tutti gli esseri viventi hanno diritto di godere”. L'esperienza storica più evidente, a favore della biodiversità, è stata l'istituzione di parchi che risale fin al termine del XIX secolo. Occorre valutare queste iniziative di tutela e promozione, nella giusta ottica, quale coevoluzione sia del genere umano che delle stesse specie conservate. In Italia il governo statale dal 1922 e quelli regionali dagli anni '80, hanno promosso l'istituzione di parchi e aree naturalistiche; tra le associazioni spicca il WWF, più attiva in questo campo, con la realizzazione anche di laboratori didattici educativi, dal grande valore simbolico. Certamente i problemi non mancano: un esempio è il parco d'Abruzzo dove è nota la fatica della convivenza e dell'alternarsi di fasi di integrazione e conflitto, tra lupo, cinghiale, orso e uomo.
Francesco Paloschi, laureato in scienze naturali e giornalista, presenta l'educazione alla biodiversità. “Educare i giovani, e non solo loro, alla biodiversità significa far cogliere la bellezza e la verità... tramite il gusto della conoscenza naturalistica e il contatto fisico con gli elementi del paesaggio. Significa far leva sull’emozione della mente e del corpo per smuovere le coscienze e stimolare una condotta ecologica”. Riconoscere una pianta, un fiore, un uccello o un insetto, sono abitudini che un bambino può acquisire meglio di un adulto. Osservare il comportamento di un animaletto, far crescere una pianta nel giardino o nel balcone, seguendola nel tempo del suo sviluppo, contribuire con piccoli gesti a tenere pulito un parco pubblico, o semplicemente compiere una gita all’aria aperta in compagnia di adulti capaci di meravigliarsi, sono vie possibili, per una sollecitazione ecologica che contrasti i lati negativi dello sviluppo e l'invasione del cemento.
Collaborare con associazioni ed esperti ambientali che agiscono sul territorio locale, per sperimentare esperienze di volontariato in difesa dell'ambiente, aderire a campagne di sensibilizzazione e ad attività di recupero e protezione ambientale, assumere insieme scelte e comportamenti attenti all'ecologico e all'utilizzo sano e sostenibile delle risorse. Proprio lo spirito di avventura e d’impresa comunitaria che si respira nei gruppi giovanili quando animati da sfide significative, può incoraggiare la crescita di cittadini consapevoli attenti alla custodia della casa comune. Imparare a pensare alla casa comune, a un “noi” prima che a un “io”, può portare beneficio tanto al pianeta, quanto alle nostre comunità di crescita. 


Per chi desidera accedere ai documenti originali:
https://lavoro.chiesacattolica.it/14a-giornata-nazionale-per-la-custodia-del-creato/
L'iniziativa non termina con la prima domenica del mese, ma può proseguire per tutto settembre!