lunedì 7 gennaio 2013

Come funziona un accendigas piezoelettrico




 Come funziona un accendigas piezoelettrico
Post riservato alla 3B

Volevo farvi preparare qualche aspetto attinente all'elettricità , poco usuale, non poco usato. Ho pensato perciò all'accendigas elettrico per voi. Il fenomeno piezoelettrico era usato nel passato nelle puntine dei giradischi . Oggi è usato negli orologi cosidetti al quarzo e negli oscillatori ad alta frequenza. ma a noi interessa soprattutto come avviene il fenomeno della scarica elettrica , ad alta tensione (quando fate gli scherzi con un accendino , si percepisce bene), comprimendo un cristallo. Mi raccomando però fate interventi da tecnici!
Per dare sostegno alla vostra ricerca dovete visitare almeno 5 siti che citerete correttamente e riportare almeno 3 documenti di riferimento che leggerete, con autore, pubblicazione e data , come per gli articoli dei giornali.
Il lavoro non dovrà essere inferiore a 3000 battute e dovrete riportare alla fine il glossario.
Tempo un mese . Buon lavoro.
Prof Dini

40 commenti:

  1. ACCENDINO PIEZOELETTRICO
    Sapere come è fatto un accendino piezoelettrico aiuta ad affrontare problemi di malfunzionamento. L’accendino piezoelettrico si usa tramite una forza, la piezoelettricità. La piezoelettricità, permette tramite la proprietà di alcuni cristalli di generare una differenza di potenziale. Quando sono soggetti a una deformazione meccanica la funzione di un cristallo piezoelettrico è molto semplice; viene applicata un qualsiasi tipo di pressione il cristallo si comporta come un condensatore con differenza di potenziale. Se le due facce vengono collegate con un circuito elettrico esterno si ha una corrente elettrica detta corrente piezoelettrica. La struttura cristallina dei cristalli piezoelettrici è di varie configurazioni. Per avere proprietà piezoelettriche, bisogna riscaldarlo e immergerlo in un campo elettrico in modo da farlo polarizzare e raffreddare. Alla fine del processo, nel materiale si sono formate delle celle tutte nella stessa direzione e così si hanno le proprietà piezoelettriche. Al contrario, quando al materiale gli si applica uno scambio di potenziale, esso si espande o si contrae lungo un asse provocando delle vibrazioni a volte anche violente. L’ espansione volumetrica è facilmente pilotabile ed è strettamente dipendente dalla stimolazione della corrente. La caratteristica di produrre una differenza di potenziale in seguito alla compressione ha diverse applicazioni industriali. I materiali piezoelettrici vengono inoltre impiegati per la costruzione degli elementi elastici. Un applicazione analoga trova spazio anche in ambito musicale, dove si utilizzano strumenti in grado di rilevare qualsiasi variazione di una corda in vibrazione. E inoltre fu utilizzato anche in campo medico. L’ invenzione dell’ accendino piezoelettrico da cucina, risale al 1968 ad opera di un genio friulano, Lisio Plozner, fondatore anche dalla Bpt. Esternamente si vede un corpo in plastica con una punta metallica; da una parte c è una manopola quadrata mentre dalla parte opposta alla punta metallica si trova un martelletto tenuto in posizione da una molla. Nel modello vecchio l’ accendino è montato su un perno attorno a cui può ruotare ed è tenuto da una molla. Mentre invece nel modello nuovo il perno di sostegno coincide alla manopola. Ruotando la manopola, si ruota l’ accendino fin sopra il beccuccio, quindi ruotando ulteriormente la manopola, si solleva il martelletto. Quando questo viene rilasciato, scocca una scintilla fra la punta metallica e la protezione esterna, e l’ accendino ritorna in posizione di partenza. Per ottenere questo comportamento sono necessari alcuni accorgimenti meccanici. La molla che tiene l’ accendino è meno forte rispetto a quella che tiene il martelletto. Il martelletto è imperniato nel corpo dell’accendino ed ha una camma che alloggia in un tamburo quasi quadrato. Questo viene ruotato dal movimento della manopola. Il tamburo è sagomato in modo da sollevare il martelletto e rilasciarlo improvvisamente e completamente così da rendere possibile la sua azione battente. Il martelletto ha un corpo metallico all'interno che ne aumenta la massa. Il tamburo contiene al suo interno due molle che si stringono attorno al perno della manopola. Le due molle terminano esternamente ritorte in fuori con una piccolo prolungamento che entra in una scanalatura del tamburo. In tal modo le due molle non possono ruotare liberamente all'interno del tamburo, ma sono solidali con esso. Il perno della manopola è bloccato da due fasce elastiche, una per parte. La parte superiore del corpo dell’accendino contiene un foro cilindrico in cui alloggiano i componenti piezoelettrici. Da una parte del foro è fissata la punta metallica. Di fianco si trova un cilindretto metallico, poi il cristallo di quarzo, e quindi un secondo cilindro metallico, con una corta sporgenza sulla quale batte il martelletto. Questa sporgenza passa attraverso una lamina metallica che esce dal corpo dell’accendino fino a fare contatto elettrico con la copertura metallica esterna.
    TOBIA CERIONI PARTE 1

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  2. La punta metallica alla base è avvolta dalla plastica isolante per prevenire possibili contatti con la copertura esterna che impedirebbero il funzionamento dell’accendino. Una differenza fra il modello vecchio e quello attuale è che la protezione isolante della punta arriva, nel modello attuale, fino alla apertura sotto la punta. In tal modo viene facilitata la pulizia dell’accendino quando si sporca.

    CURIOSITA’: Due ricercatori coreani, Young Jun Park e Sang-Woo Kim del Samsung Advanced Institute of Technology, partendo dal presupposto che se nelle cuffie di uno stereo l’energia si trasforma in suono, allora è possibile anche fare il contrario, ossia trasformare il suono in energia, hanno sviluppato un materiale a base di zinco che colpito dalle onde sonore produce energia.
    Per ora l’energia prodotta è ancora poca: un suono di 100 decibel produce 50 millivolt, ma gli studi sono solo all’inizio.
    L’idea iniziale dei due ricercatori è di utilizzare questa fonte di energia per ricaricare i telefonini direttamente con le conversazioni, rendendoli di fatto indipendenti da qualsiasi altra forma di alimentazione.
    Ma questa sarebbe solo un’applicazione: edifici in zone trafficate, aeroporti, discoteche e tutti i luoghi ad alto inquinamento acustico possono diventare luoghi privilegiati da cui trarre energia.
    Gli scienziati della Corea hanno trasformato l'ingrediente principale della lozione di calamina in una piccola nanotecnologia che converte le onde sonore in energia elettrica. La ricerca potrebbe portare a pannelli che possono caricare un telefono cellulare da una conversazione o fornire una sferzata di energia alla rete elettrica della nazione generati dal rumore del traffico durante le ore di punta. La raccolta di energia da telefonate e auto che passano si basa su materiali noti come piezoelettrici. Quando un materiale piezoelettrico subisce una deformazione trasforma l’energia meccanica in energia elettrica.
    VOCABOLARIO:
    Generare: Dare vita ad un essere della stessa specie.
    Condensatore: Nome generico di apparecchi usati nella tecnica a scopi diversi.
    Polarizzare: Attirare qualcosa.
    Espansione Volumetrica: Aumento lineare di un corpo solido, liquido e gassoso per cause meccaniche o termiche.
    Stimolazione: Operazione di stimolare.
    Stimolare: Favorire un dato comportamento, sollecitare una facoltà, rendere più vivo, eccitare un sentimento.
    Analoga: Che ha rapporto di proporzione e somiglianza con un' altra cosa.
    Accorgimenti: Astuzia, stratagemma.
    Imperniato: Collegare due pezzi mediante uno o più perni.
    Mediante: Per mezzo di qualcosa
    Camma: Eccentrico sagomato, applicato all'asse rotante di macchine o motori, per trasformare il moto rotatorio in moto alternativo.
    Azione Battente: Forza determinante, capacità di produrre determinati effetti.
    Scanalatura: Incavo di limitata profondità e larghezza, con un certo sviluppo in lunghezza.
    Ritorte: Torcere di nuovo.
    Solidali: Pienamente concorde con una linea di condotta seguita da altri fino a condividerne i rischi, le responsabilità e gli impegni.
    Quarzo: Minerale incolore e trasparente, in cristalli isolati o raggruppati, talvolta di dimensioni notevoli; ha la proprietà di presentare disposizione polare di cariche elettriche opposte in conseguenza di una deformazione elastica e, viceversa, di subire una deformazione elastica se sottoposto a un campo d'azione elettrico; per questo ha numerose applicazioni in varie tecnologie.
    Raggruppati: In gruppo.
    Isolante: Di materiale che presenta alta resistenza al passaggio del suono,del calore e dell'elettricità.
    Calamina: Silicato idrato di zinco, importante per la produzione dello zinco.
    Idrato: Di composto la cui molecola è legata a una o più molecole di acqua di ossido che combinandosi con l'acqua si è trasformato in idrossido.
    TOBIA CERIONI PARTE 2

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  3. SITI CONFRONTATI
    ://ithttphttp.wikipedia.org/wiki/Piezoelettricit%C3%A0 http://digilander.libero.it/gsvcai/Manuale/m_2/m_2e.htm http://www.piezoenergysolutions.org/2010/08/11/principio-piezoelettrico/ http://www.okpedia.it/accendino http://it.wikipedia.org/wiki/Accendino
    SITI UTILIZZATI
    ://ithttphttp.wikipedia.org/wiki/Piezoelettricit%C3%A0 http://digilander.libero.it/gsvcai/Manuale/m_2/m_2e.htm http://www.piezoenergysolutions.org/2010/08/11/principio-piezoelettrico/

    TOBIA CERIONI PARTE 3

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  4. RELAZIONE SULL'ACCENDIGAS PIEZOELETTRICO
    L'effetto piezoelettrico fu scoperto da Jaque e Pierre Curie nel 1880 ed e' una caratteristica di certi cristalli naturali privi di centro di simmetria (quarzo, tormalina, boracite...) o cristalli sintetici ( solfato di litio, ammoniodiidrogenato fosfato...). Il funzionamento di un cristallo piezoelettrico e' abbastanza semplice, quando viene applicata una pressione (o decompressione) esterna,sul cristallo, si ha la produzione di una differenza di potenziale (tensione elettrica). I cristalli che presentano il fenomeno della piezoelettricita' sono, come si e' detto, numerosi ma la sostanza piezoelettrica per eccellenza e' il quarzo, sia per la relativa abbondanza di cristalli di notevoli dimensioni, sia per la buona lavorabilita' meccanica, sia infine per la costanza e la linearita' con cui si presenta in esso l'effetto piezoelettrico. L'invenzione dell'accendigas piezoelettrico da cucina (Flint) risale al 1968 per opera di un ingegnoso friulano, Lisio Plozner, fondatore della Bpt. Avendo al suo interno un cristallo piezoelettrico ogni volta che lo si preme, tramite un tasto, si genera una scintilla (senza bisogno di pile di alimentazione). Esteriormente il corpo e' in plastica con una punta metallica avvolto da una protezione metallica, fissata dal ribattino. Da una parte c'e' una manopola, dalla parte opposta alla punta metallica si trova un martelletto tenuto in posizione da una molla. Quando questo viene rilasciato, scocca una scintilla fra la punta metallica e la protezione esterna, e poi il tutto torna alla posizione di partenza. La parte superiore dell'accendigas contiene un foro cilindrico in cui alloggiano i componenti piezoelettrici. Da una parte del foro e' fissata la punta metallica accanto ad essa si trova un cilindretto metallico, poi il cristallo di quarzo e quindi un secondo cilindro metallico, con una corta sporgenza sulla quale batte il martelletto. Questa sporgenza passa attraverso una lamina metallica che esce dal corpo dell'accendigas fino a fare contatto elettrico con la copertura metallica esterna. La punta metallica alla base e' avvolta dalla plastica per prevenire possibili contatti con la copertura esterna che inibirebbero il funzionamento dell'accendigas.
    1 PARTE

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  5. La Piezoelettricità

    Piezoelettricità

    http://it.wikipedia.org/wiki/Piezoelettricit%C3%A0

    La piezoelettricità è la proprietà di alcuni cristalli, una differenza di potenziale quando sono soggetti a una deformazione meccanica.
    Il funzionamento di un cristallo piezoelettrico è abbastanza semplice: quando è applicata una pressione esterna, si pongono cariche di segno opposto.
    Se le due facce sono collegate tramite un circuito esterno, è quindi generata una corrente elettrica detta corrente piezoelettrica.
    Al contrario, quando si applica una differenza di potenziale al cristallo, esso si espande o si contrae.
    I materiali piezoelettrici hanno normalmente varie equivalenze dal punto di vista dell'energia, ma orientate diversamente.
    Esiste anche il fenomeno inverso; applicando cariche elettriche sul cristallo (per esempio introducendolo tra le armature di un condensatore carico) il cristallo si deforma.
    Questo fenomeno è ampiamente usato per esempio negli accendigas e negli accendisigari.
    In questi apparecchi, la pressione esercitata dalle dita sopra un bottone è trasmessa a un cristallino piezoelettrico e produce cariche elettriche.
    Le cariche, e quindi le deboli correnti elettriche che ne seguono, sono amplificate fino a creare una differenza di potenziale sufficiente a far scoccare la scintilla.
    I cristalli piezoelettrici – detti semplicemente “quarzi” dai tecnici elettronici – vengono anche usati nei radiotrasmettitori, nei microfoni piezoelettrici e per produrre onde ultra sonore che trovano parecchie applicazioni sia nella tecnica sia negli apparecchi di ausilio per la navigazione.
    Gabriele Celli 1 PARTE

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  6. INIETTORI PIEZOELETTRICI

    http://www.riparando.it/training/iniettori-piezoelettrici-siemens-parte-1/2011/09/

    Una particolarità rispetto agli iniettori elettromeccanici è la dimensione leggermente più contenute e il loro funzionamento elettrico di comando.
    Per la loro attivazione si ha bisogno di tensioni pari a settanta Volt e di correnti di circa otto/dieci Ampere.
    Il principio di funzionamento è quello classico degli iniettori per impianti common rail, dove la differenza di pressione tra la zona superiore ed inferiore dello spillo di tenuta determina l’iniezione o meno di carburante nella camera di scoppio (stessa pressione spillo chiuso).
    Lo scarico della pressione superiore, a seguito del comando elettrico impartito dalla centralina all’iniettore, determina uno squilibrio con la pressione sulla faccia inferiore permettendo così l’alzata dello spillo e quindi l’iniezione di carburante.
    Prima di analizzare cosa accade all’interno dell’iniettore è bene aprire una piccola parentesi relativa ai materiali piezoelettrici.
    Il nome “piezo” deriva dal greco “piezein” che significa premere.
    La scoperta dei materiali con effetti piezoelettrici risale al 1880.
    Questi materiali hanno la caratteristica di generare ai loro estremi una tensione elettrica se sottoposti a deformazioni meccaniche.
    Al contrario se sottoposti a una tensione si deformano di conseguenza.
    Tale deformazione permane anche dopo aver tolto alimentazione al componente, e permane fino a che non sia applicata una corrente di polarità inversa.
    I cristalli di quarzo sono quelli più comunemente utilizzati.
    La parte alta dell’iniettore ove è sistemato l’elemento piezoelettrico è composta di più strati sovrapposti di questo materiale.
    A seguito del comando impartitogli dalla centralina controllo motore con una tensione di settanta Volt, il materiale subisce una deformazione; questo fenomeno si riproduce per circa duecento volte (questo dato varia in funzione del numero di strati che compone l’iniettore), creando come effetto l’innalzamento della tensione fornita dalla centralina a circa centoquaranta Volt.
    In un iniettore chiuso la pressione del carburante agisce sia sulla parte inferiore dell’ago dell’iniettore, sia nella parte superiore.
    Condizione d’iniettore chiuso, bilanciamento delle forze agenti sull’ago.
    Ha seguito del comando da parte della centralina motore, il piezoelettrico si deforma andando a premere sulla leva amplificatrice.
    L’abbassamento della leva fa spostare il pistoncino sottostante, il quale consente l’apertura della valvola di scarico.
    L’apertura della valvola fa si che crolli la pressione del gasolio nella parte alta dell’ago dell’iniettore, scaricando parte del gasolio verso il ritorno; in questa condizione la pressione del gasolio che spinge nella parte bassa dell’ago permette che esso si sollevi creando l’iniezione di carburante attraverso i microfoni presenti sulla punta dell’iniettore.
    Gabriele Celli 2 PARTE

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  7. VALVOLA PIEZOELETTRICA

    http://www.ien-italia.eu/articolo/nordson-efd-tecnologia-piezoelettrica/

    Nei processi di stringing e tabbing in molti settori industriali, come quello dell'elettronica, dell'automobile e del fotovoltaico, il filo di rame stagnato utilizzato per collegare le singole celle richiede un'applicazione di flussante molto accurata per garantire una buona tenuta e prevenire l'usura.
    I sistemi di dosatura con tecnologia piezoelettrica permettono l'applicazione di flussante in fase di produzione a velocità elevate, con eccezionale accuratezza - senza incorrere nel disordine, nello spreco e rischi per la sicurezza che sono possibili nei procedimenti d’immersione nel flussante o metodi applicativi similari.
    I sistemi piezoelettrici PICOTM di Nordson EFD incorporano due attuatori piezoelettrici composti di rondelle di ceramica impilate che si espandono e contraggono per risposta ai cambiamenti nella tensione fornita dal driver valvola.
    Quando è fornita corrente elettrica agli attuatori, l'asta e la guarnizione a sfera si sollevano, permettendo al fluido pressurizzato di fluire all'ugello, per poi abbassarsi rapidamente al cambio di tensione e permettere al fluido di fuoriuscire sotto forma di getto verso la superficie del pezzo.
    L'azione estremamente rapida degli attuatori piezoelettrici permette di dosare il fluido in modalità continua, a velocità che possono raggiungere i centocinquanta cicli al secondo.
    Secondo il fluido, è possibile ottenere depositi fino a una quantità minima di due nano litri. Inoltre, l'alta risoluzione (0.01 millisecondi) del controller valvola (descritto di seguito) permette di regolare la grandezza del deposito con precisione elevata.
    Poiché la testa di spruzzatura non entra in contatto con la superficie del pezzo; i sistemi
    piezoelettrici sono una valida soluzione per quelle applicazioni.
    Estremamente accurati di prodotto devono essere applicati su superfici non perfettamente piatte, come i sottili wafer fotovoltaici.
    Eliminano inoltre la necessità del movimento sull'asse Z e di un preciso posizionamento in altezza.
    Questo permette di aumentare la velocità di produzione sulle linee automatizzate.
    Le valvole di dosatura piezoelettriche PICOTM sono alimentate elettricamente da un driver valvola dotato di amplificatore per generare il segnale che serve agli attuatori piezoelettrici.
    Inoltre, il driver valvola è fornito di un controllo temperatura per il riscaldatore integrato nella valvola, che mantiene il fluido al livello di viscosità ideale. I controlli valvola EFD PICOTM sono utilizzati per impostare i parametri di dosatura per ogni valvola. Il display grafico e il menu di semplice accesso permettono di creare programmi complessi sul proprio PC e poi scaricarli nel controller tramite SD card integrata.
    I sistemi di dosatura piezoelettrici sono una soluzione innovativa e affidabile per migliorare il controllo di processo e ridurre i costi nelle fasi produttive di molti settori industriali, incluso il fotovoltaico, grazie all'accuratezza e velocità di applicazione.
    I sistemi piezoelettrici PICOTM di Nordson EFD sono disponibili in tutto il mondo attraverso una rete di vendita operante in oltre trenta Paesi.
    Gabriele Celli 3 PARTE

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  9. ACCENDINO PIEZOELETTRICO

    http://digilander.libero.it/gsvcai/Manuale/m_2/m_2e.htm

    Una comprensione di com’è fatto l'accendino piezoelettrico è utile per affrontare problemi di malfunzionamento inaspettati.
    A tale scopo presentiamo quest’anatomia dell'accendino piezoelettrico d'ora in poi chiamato, semplicemente, "piezo".
    In questa descrizione "anatomica" consideriamo il modello "vecchio" del piezo.
    Nel modello attuale sono intervenute alcune migliorie.
    Queste non cambiano comunque il principio del funzionamento dell'accendino.
    Il piezo è forse il componente tecnologicamente più complesso dell’attrezzatura spelea individuale.
    Esternamente si vede un corpo di plastica nera con un punta metallica avvolto in una protezione metallica, fissata dal ribattino.
    Da una parte c’è una manopola quadrata; dalla parte opposta alla punta metallica si trova un martelletto tenuto in posizione da una molla.
    Nel modello vecchio il piezo è montato su un perno attorno cui può ruotare ed è tenuto da una molla.
    Nel modello nuovo il perno di sostegno coincide con quello della manopola.
    Ruotando la manopola, si ruota prima il pieno fin sopra il beccuccio, quindi, ruotando ulteriormente la manopola, si solleva il martelletto.
    Quando questo è rilasciato, scocca una scintilla fra il punta metallica e la protezione esterna, e il piezo ritorna in posizione di partenza.
    Per ottenere questo comportamento sono necessari alcuni accorgimenti meccanici.
    La molla che tiene il piezo è meno forte della molla che tiene il martelletto.
    Il martelletto è imperniato nel corpo del piezo, ed ha una camma che alloggia in un tamburo pressoché` quadrato.
    Questo è ruotato dal movimento della manopola.
    Il tamburo è sagomato in modo da sollevare il martelletto e rilasciarlo improvvisamente e completamente così da rendere possibile la sua azione battente.
    Il martelletto ha un corpo metallico all'interno che ne aumenta la massa.
    Il tamburo contiene al suo interno due molle, una per parte, che si stringono attorno al perno della manopola.
    Le due molle terminano esternamente ritorte in fuori con una piccola propaggine che entra in una scanalatura del tamburo.
    In tal modo le due molle non possono ruotare liberamente all'interno del tamburo, ma sono solidali con esso.
    Il perno della manopola è bloccato da due fasce elastiche, una per parte.
    La parte superiore del corpo del piezo contiene un foro cilindrico in cui alloggiano i componenti piezoelettrici.
    Da una parte del foro è fissata la punta metallica.
    Accanto ad essa si trova un cilindretto metallico, poi il cristallo di quarzo, e quindi un secondo cilindro metallico, con una corta sporgenza sulla quale batte il martelletto.
    Questa sporgenza passa attraverso una lamina metallica che esce dal corpo del piezo fino a fare contatto elettrico con la copertura metallica esterna.
    Il punta metallica alla base è avvolto dalla plastica per prevenire possibili contatti con la copertura esterna che inibirebbero il funzionamento del piezo.
    Una differenza fra il modello vecchio e quello attuale è che la protezione isolante della punta arriva, nel modello attuale, fino all’apertura sotto la punta.
    In tal modo è facilitata la pulizia del piezo quando si infanga.
    Il cilindro piezoelettrico di quarzo è uguale a quelli che si trovano negli accendigas da cucina.
    Di tutte le parti del piezo è forse quella più semplicemente rimpiazzabile.
    Le altre parti sono invece costruite particolarmente per il piezoelettrico.
    Gabriele Celli 4 PARTE

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  10. ENERGIE RINNOVABILI

    http://www.reteingegneri.it/notizie/energia/materiali-piezoelettrici-nella-produzione-di-energie-rinnovabili.html

    Dai pavimenti alle strade, alle foglie artificiali.
    Pur se con meno enfasi di altre energie rinnovabili, anche la piezoelettricità si sta percorrendo strada nel mercato, con la prospettiva di contribuire alla svolta green delle nostre città.
    Risalgono al 1880 i primi studi in materia quando Pierre e Jacques Curie teorizzarono il fenomeno piezoelettrico.
    Il criterio di funzionamento è nella parola stessa: “Pressione elettrica” ovvero la capacità di alcuni materiali cristallini di creare una differenza di potenziale elettrico se sottoposti a stress meccanico.
    Questi principi trovarono le prime applicazioni per scopi militari durante la seconda guerra mondiale poiché il primo pavimento piezoelettrico non era altro che un particolare tappeto sul quale i soldati americani producevano energia elettrica attraverso gli esercizi che vi svolgevano al di sopra.
    Migliaia di persone quotidianamente sottopongono a stress, queste particolari pavimentazioni grazie al loro semplice passaggio, producendo un quantitativo di energia di circa 1,400 kW al giorno, che può far fronte al fabbisogno per l’illuminazione a led e degli strumenti elettronici delle stazioni.
    Nel mondo si sta valutando di dotare l’intera rete viaria di speciali manti stradali integrati con i cristalli piezoelettrici dove la produzione energetica avviene attraverso il traffico veicolare.
    E’ in corso una sperimentazione su un breve tratto stradale per valutare con precisione costi e resa di questa tecnologia e si è già stimata una resa ipotetica di circa 400kw/km.
    Uno dei grandi vantaggi è la possibilità di accumulare energia elettrica in loco, nelle immediate vicinanze dei fruitori principali (residenze, edifici commerciali, aziende) situate in prossimità delle strade, ovviando ai noti problemi legati alle infrastrutture necessarie per le reti energetiche.
    La società che sta portando avanti il progetto è l’Innovateci.
    L’integrazione di queste tecnologie a quella fotovoltaica ha creato a “Solar Ivy”, un nuovo sistema per la produzione di energia sostenibile.
    Lo SMIT ha progettato questo dispositivo è uno studio che si occupa esclusivamente di design sostenibile.
    Una delle problematiche riguardante i pannelli fotovoltaici è quella di riuscire a equilibrare aspetti tecnici ed estetici del pannello con quelli dell’involucro edilizio.
    Gabriele Celli 5 PARTE

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  11. La forma, la dimensione e il colore possono diventare elementi di caratterizzazione dello spazio architettonico e ”l’edera fotovoltaica” può essere una soluzione architettonicamente valida per gli edifici esistenti o di progetto, infatti, la suggestione progettuale di questo pannello è legata all’immagine dell’edera che cresce sulle pareti di un edificio.
    Questa tipologia di pannello è pensata per i privati e per le aziende che intendono investire nei principi della progettazione sostenibile e della tutela ambientale poiché oltre a produrre energia elettrica a impatto zero tutti i materiali di cui è composto, sono completamente riciclabili e rigenerabili.
    Il pannello è modulare e consente diversi livelli di personalizzazione che vanno dal colore al numero, e quindi, alla densità delle “foglioline fotovoltaiche”.
    Secondo la produzione di energia si può variare anche la tipologia di materiale fotovoltaico. La struttura di sostegno è in acciaio inossidabile ed è abbastanza flessibile in modo tale da poter essere adattata a qualsiasi tipologia di architettura, rendendo quindi unica ogni sua singola applicazione. Può quindi essere utilizzato nel settore residenziale o commerciale, sia sull’esistente sia negli edifici di nuova progettazione.
    Proprio come la sua controparte naturale, Solar Ivy fornisce ombra, mentre raccoglie e converte la radiazione solare in energia.
    Le singole foglie sono in silicio amorfo, depositato in film sul supporto consentendo di avere un basso costo di produzione più basso rispetto ad altre forme di silicio con struttura monocristallina e policristallina. La base è in polietilene totalmente riciclabile e il film fotovoltaico protetto da una struttura in Tefzel. Le foglie sono collegate una a una a un cavo elettrico e, infine, a un accumulatore. Il costo di ogni singola foglia in silicio amorfo è di circa 16 euro, con una resa di circa 0.75 watt.
    Nella sua variante in CIGS (composta di Rame, Indio, Gallio e Selenio) la resa, a parità di costo, sale fino a quattro watt per singola foglia.
    Le applicazioni legate ai principi della piezoelettricità e la sua unione con altre tecnologie come il fotovoltaico sta trovando largo impiego in diversi settori. Sicuramente meno popolare rispetto alle altre fonti rinnovabili ricoprirà sicuramente un ruolo importante nella produzione di energia sostenibile. Gabriele Celli 6 PARTE

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  12. GLOSSARIO:
    1)Cristalli=In mineralogia e cristallografia, è un oggetto solido costituito da atomi, molecole o ioni aventi una disposizione geometricamente regolare, che si ripete indefinitamente nelle tre dimensioni spaziali.
    2)Deformazione Meccanica=In fisica e ingegneria la deformazione di un corpo continuo è un qualsiasi cambiamento della configurazione geometrica del corpo che porta ad una variazione della sua forma o delle sue dimensioni in seguito all'applicazione di una sollecitazione.
    3)Circuito Elettrico=Il circuito elettrico è il luogo fisico ben definito in cui hanno sede fenomeni di natura elettromagnetica, in maniera più specifica si definisce circuito elettrico l'interconnessione di elementi elettrici collegati insieme in un percorso chiuso in modo che la corrente possa fluire con continuità
    4)Equivalente=L'equivalente in chimica, è un'unità di quantità di materia la cui definizione dipende dal tipo di sostanza considerata e dalla reazione in cui questa è coinvolta, va precisato che secondo la terminologia internazionale il termine equivalente e le sue unità di misura sono obsoleti
    5)Condensatore=Il condensatore è un componente elettrico che immagazzina l'energia in un campo elettrostatico, accumulando al suo interno una certa quantità di carica elettrica.
    6)Elettromeccanici=L'elettromeccanica è il settore delle costruzioni meccaniche concernente una macchina elettrica, sia statica (trasformatore-raddrizzatore-inverter) che rotante (motore elettrico - generatore).
    7)Iniettori=In meccanica l'iniettore è un componente che ha il compito di immettere un fluido in un modo diverso dal semplice travaso, è presente sia nei motori a combustione interna che nel motore a vapore e fa parte dell'impianto d'alimentazione, esso può essere costruito in diversi materiali tra cui l’acciaio inossidabile martensitico.
    8)Common Rail=In campo automobilistico il common rail è un sistema di alimentazione montato su motori diesel, e successivamente industrializzato da Bosch, si tratta di un sistema rivoluzionario nel campo automobilistico che ha portato ai veicoli diesel così come li conosciamo oggi.
    9)Iniezione=L'iniezione è un sistema di alimentazione che permette, ad esempio, di apportare il combustibile nei motori a combustione interna, tramite l'utilizzo d'un iniettore comandato da un'apposita centralina che modifica la fasatura d'accensione, l'iniezione si pone in alternativa alla nebulizzazione per carburazione e si può distinguere in due tipologie diverse: l'iniezione indiretta e l'iniezione diretta.
    10)Camera di Scoppio=La camera di combustione è un reattore in cui si realizza la combustione di un combustibile e può quindi essere parte di un motore oppure del generatore di vapore di una centrale termoelettrica, nel qual caso si parla più correttamente di combustore, all'interno della classe dei motori esistono due tipologie molto diverse di camera di combustione, l'una relativa ai motori "volumetrici" l'altra relativa a motori a "flusso
    continuo" o turbina a gas.
    11)Automazione=Il termine automazione identifica la tecnologia che usa sistemi di controllo per gestire macchine e processi, riducendo la necessità dell'intervento umano, si realizza per l'esecuzione di operazioni ripetitive o complesse, ma anche ove si richieda sicurezza o certezza dell'azione o semplicemente per maggiore comodità.
    Gabriele Celli 7 PARTE

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  13. 12)Scarico=Significa deflusso di liquidi: canale di scarico, nei veicoli a motore, fuoriuscita dei gas della combustione: gli scarichi degli automezzi
    13)Centralina=Un'unità di controllo del motore, un dispositivo per la gestione elettronica-digitale della formazione della miscela e della sua combustione, per il contenimento delle emissioni inquinanti di un motore a combustione interna.
    14)Tensione Elettrica=In fisica, la differenza di potenziale elettrico o tensione elettrica, spesso abbreviata in d.d.p., è definita come la differenza tra il potenziale elettrico di due punti dello spazio, si tratta della differenza tra l'energia potenziale elettrica posseduta da una carica nei due punti a causa della presenza di un campo elettrico, divisa per il valore della carica stessa. In condizioni stazionarie è pari al lavoro compiuto per spostare una carica unitaria attraverso il campo da un punto all'altro, cambiato di segno, tipicamente la differenza di potenziale elettrico si misura con un voltmetro, in genere integrato in un "tester" elettrico, nell'ambito del Sistema internazionale di unità di misura l'unità di misura della differenza di potenziale elettrico è il volt (V).
    15)Pistoncino=Il pistone è la parte mobile di un organo idraulico o pneumatico, governata attraverso un fluido, il sistema a cui appartiene il pistone è costituito da due parti meccaniche: il cilindro, costituito da un corpo cilindrico vuoto (un tubo), rettificato al suo interno; il pistone o stelo, costituito da un tondo pieno, rettificato all'esterno.
    16)Flussante=Il flussante è un prodotto chimico utilizzato per preparare la superficie metallica alla saldatura, tutte le superfici metalliche esposte all'aria tendono a creare composti con i gas contenuti, si rivestono di un sottile strato di ossido (passivazione), la sua asportazione è detta depassivazione o decapaggio, il flussante utilizzato in elettronica ha tre funzioni: depassivare le superfici da saldate, proteggere temporaneamente le superfici fino alla saldatura, e favorire la bagnatura delle superfici da parte della lega saldante.
    17)Attuatori=Un attuatore è un meccanismo attraverso cui un agente agisce su un ambiente, inoltre l'agente può essere o un agente intelligente artificiale o un qualsiasi altro essere autonomo (umano, animale), in senso lato, un attuatore è talvolta definito come un qualsiasi dispositivo che converte dell'energia da una forma ad un'altra, in modo che questa agisca nell'ambiente fisico al posto dell'uomo, anche un meccanismo che mette qualcosa in azione automaticamente è detto attuatore.
    18)Valvola=Una valvola è un organo o un dispositivo che serve a regolare il flusso di fluidi o gas nelle condotte, ad esempio interrompendolo o consentendolo in un senso solo. Può essere utilizzata in vari contesti.
    19)Guarnizione=Una guarnizione è un dispositivo meccanico di tenuta statico che viene posto in compressione tra due oggetti, in modo da prevenire il trafilamento di liquidi o gas.
    20)Spinterogeno=Lo spinterogeno è un dispositivo elettromeccanico atto a generare la scintilla (arco elettrico di forma filiforme) per l'accensione della carica all'interno delle camere di scoppio del motore ad accensione comandata; questo sistema è stato usato prima dell'introduzione delle centraline elettroniche, nelle automobili alimentate a gasolio (diesel) lo spinterogeno non è necessario in quanto l'accensione avviene per compressione della carica e non è comandata da scintille, con spinterogeno si intende l'insieme dei componenti necessari alla generazione della scintilla nelle varie camere di scoppio e non come spesso erroneamente si pensa, il solo sistema di distribuzione o regolazione dei tempi di fasatura dell'accensione.
    21)Nano Litri=Unità di misura molto piccola espressa in litri.
    Gabriele Celli 8 PARTE

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  14. 22)Anatomia=L'anatomia è una branca della biologia che studia la forma e la struttura degli organismi: del corpo deve il suo nome al metodo principale d'indagine, la dissezione, rimasta di fondamentale importanza anche in epoca moderna, per quanto integrata da altri moderni e perfezionati metodi di indagine. La "divisione tagliando" è uno dei mezzi di studio di questa scienza, che in maniera più esatta potrebbe essere chiamata "morfologia", fa parte integrante della biologia.
    23)Spelea=E’ la scienza che studia i fenomeni carsici ovvero le grotte e le cavità naturali, la loro genesi e la loro natura. In quest'ambito, essa si inserisce tra le scienze che studiano la terra ed in particolare i fenomeni naturali che avvengono nel sottosuolo, tra cui il movimento delle acque sotterranee (idrologia ed idrogeologia) e la biologia, al di là della sua veste prettamente scientifica, la speleologia attrae un notevole numero di persone (speleologi) che la praticano come disciplina essenzialmente sportiva. Gli speleologi spesso sono organizzati per il tramite di locali gruppi speleologici e, quando presenti, federazioni speleologiche regionali.
    24)Manopola=La manopola è un elemento di gomma, gel o altro materiale montata all'estremità del manubrio di una motocicletta, di una bicicletta o di altri mezzi per poter migliorare la presa sullo stesso.
    25)Martelletto= Martelletto, detto anche leva portacaratteri, è un elemento di scrittura della macchina per scrivere, ossia un dispositivo che permette di ottenere la scrittura su un foglio di carta.
    26)Tamburo=Tamburo è un termine generico per definire uno strumento a percussione della famiglia dei membranofoni.
    27)Enfasi=L'enfasi è una figura retorica di tipo sintattico che consiste nell'accentuare mediante una determinata costruzione una parola o una frase, in modo da rilevarne il significato e le implicazioni, l'enfasi mostra le implicazioni della parola amico, nella frase il sangue non è acqua si sottolinea l'importanza dei legami di sangue.
    28)Led=In elettronica un diodo ad emissione luminosa o LED è un dispositivo optoelettronico che sfrutta le proprietà ottiche di alcuni materiali semiconduttori per produrre fotoni attraverso il fenomeno dell'emissione spontanea ovvero a partire dalla ricombinazione di coppie elettrone-lacuna.
    Gabriele Celli 3/B FINE

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  15. Relazione sul funzionamento di un accendigas piezoelettrico.
    Il termine piezoelettricità deriva dal greco e significa “comprimere”, il fenomeno è stato scoperto alla fine del Novecento. Parlando di un elemento piezoelettrico si intende un materiale di struttura cristallina asimmetrica orientata, che quindi permette il passaggio degli elettroni all’interno del materiale stesso durante la sua deformazione (in un materiale di struttura simmetrica o conduttore non si può trovare la piezoelettricità). La piezoelettricità è quindi una proprietà dei cristalli e fa si che si origini una polarizzazione elettrica su due facce opposte di un cristallo che è stato sottoposto a compressione o trazione (sforzo), in questo caso si parla di piezoelettricità diretta, questo effetto può essere reversibile. Si parla di piezoelettricità inversa quando si fa passare una corrente elettrica all’interno della stessa struttura cristallina e questa risponde con uno sforzo (si deforma). Siccome per ottenere proprietà piezoelettriche il materiale deve possedere una polarizzazione, questa può essere conferita ad esso applicando un campo elettrico costante per un certo periodo di tempo, in genere questa tecnica si utilizza sulla ceramica.
    Visto in dettaglio il funzionamento di un cristallo piezoelettrico consiste nell’applicare una compressione o una decompressione (deformazione) ad esso, la deformazione deve essere svolta nella direzione dell’orientamento del cristallo applicando sulle facce opposte delle cariche di potenziale opposte, in questo modo il cristallo che era elettricamente neutro si trasforma in un dipolo elettrico e si ottiene una polarizzazione. Una volta che la struttura cristallina torna al suo stato originale gli elettroni vi ci si ritrovano bloccati dentro e a causa della bassa conducibilità del materiale si muovono lentamente. Collegando le due facce con un circuito esterno si otterrà una corrente elettrica detta appunto corrente piezoelettrica. Se il circuito elettrico collegato alle due facce è collegato con una resistenza interna inferiore rispetto all’elemento piezoelettrico si osserva un passaggio di corrente la cui intensità dipende dalla pressione o dalla trazione imposta. Viceversa se si applica una differenza di potenziale il cristallo si espande o si contrae. Inoltre è stato provato che la polarizzazione è direttamente proporzionale allo sforzo del cristallo. Durante l’effetto piezoelettrico inverso i materiali si deformano meccanicamente se sottoposti a un campo elettrico esterno.
    Lavinia Zaffini classe 3a B (parte 1)

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  16. Gli elementi piezoelettrici hanno molte buone qualità dal punto di vista industriale, con pochi punti deboli cioè il fatto che la loro sensibilità varia a seconda del variare della temperatura e che non possono essere utilizzati in ambienti umidi. Ma nonostante questo essi sono molto utilizzati come: microfoni,altoparlanti, fonorivelatori, generatori di ultrasuoni, risonatori meccanici e in particolare il quarzo viene impiegato nella produzione di orologi. Ma il caso che prenderemo in considerazione è quello degli accendigas piezoelettrici. Il funzionamento di un accendigas è dato da un cristallo su cui viene fatta pressione manualmente e che quindi permette lo scoccare di una scintilla, pertanto gli accendigas piezoelettrici non necessitano di pile di alimentazione. Osservando l’esterno di un accendigas si può notare un corpo in plastica, rivestito da una copertura metallica, con una punta metallica all’estremità. All’interno,vicino al punto in cui è fissata la punta metallica, si trova il cristallo di quarzo affiancato da due cilindretti. Si nota poi una manopola, tenuta in posizione da una molla, che ha la funzione di un martelletto. All’interno c’è una sorta di tamburo che ha la funzione di sollevare il martelletto per poi riadagiarlo di scatto in modo che questo possa svolgere la sua funzione battente. Il martelletto deve battere su un’estremità esterna che parte dal secondo cilindretto, l’estremità fa quindi contatto con la copertura metallica. In genere la molla che sostiene la manopola coincide con il perno che sostiene l’accendigas. Quindi per utilizzare l’accendigas è sufficiente ruotare la manopola in modo che questa alzi il martelletto che una volta rilasciato dal tamburo fa scoccare una scintilla nella punta metallica.
    Quindi la scoperta della piezoelettricità è estremamente importante perché questa ha tanti pro come il basso costo, le piccole dimensioni e l’elevata sensibilità, pochi contro e ne permette l’impiego in oggetti che non necessitano di pile di alimentazione.
    GLOSSARIO:
    -struttura cristallina: con struttura cristallina si intende la struttura che forma un cristallo.
    -asimmetrica: un cristallo asimmetrico è un cristallo che manca di corrispondenza tra le parti che lo compongono.
    -elettroni: è una particella elettronica subatomica di carica negativa che compone l’atomo.
    -deformazione: è il cambiamento della naturale forma di un oggetto, nei cristalli la deformazione consiste nell’applicazione di una trazione o pressione.
    -polarizzazione elettrica:in questo caso quando in due facce (due poli) del cristallo ci hanno due cariche differenti, una positiva e l’altra negativa.
    -trazione: trarre,tirare, è il contrario del fare una pressione.
    -campo elettrico: è un campo di forze generato nello spazio dalla presenza di una carica elettrica o di un campo magnetico variabile nel tempo.
    -dipolo elettrico: è un sistema composto da due cariche elettriche uguali e opposte di segno e separate da una distanza costante nel tempo.
    -sforzo: sottoporre a sforzo un cristallo significa che questo si deforma comprimendosi o espandendosi.
    -molla:la molla è un oggetto in metallo molto flessibile, è essenziale nell’accendigas piezoelettrico perché è su essa che poggia la manopola ed è grazie a lei che essa può muoversi e quindi svolgere la sua funzione

    Lavinia Zaffini classe 3a B (parte 2)

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  17. SITI CONSULTATI:
    http://www.cellucci.it/tesi/capitolo1.html
    http://archimedes.ing.unibs.it/andrea/Didattica/Misure%20e%20Diagnostica/Web/Lucidi/SEMINARIO_piezo.pdf
    http://www.piezoenergysolutions.org/2010/08/11/principio-piezoelettrico/
    http://digilander.libero.it/gsvcai/Manuale/m_2/m_2e.htm
    http://www.sapere.it/enciclopedia/piezoelettricit%C3%A0.html
    http://it.wikipedia.org/wiki/Pagina_principale
    DOCUMENTI CONSULTATI:
    http://www.piezoenergysolutions.org/2010/08/11/principio-piezoelettrico/ :Principio piezoelettrico August 11th, 2010
    http://www.sapere.it/enciclopedia/piezoelettricit%C3%A0.html: piezoelettricità
    http://it.wikipedia.org/wiki/Pagina_principale:Piezoelettricità
    Lavinia Zaffini classe 3° B

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  18. RELAZIONE SULLA STRUTTURA ED IL FUNZIONAMENTO DELL’ACCENDIGAS PIEZOELETTRICO
    L'accendigas, comunemente accendino o accendisigari, è un dispositivo in grado di generare fuoco utilizzando il GPL come combustibile. Prima dell'utilizzo del GPL era usata la benzina, per la sua insensibilità alla temperatura: la fiamma dell’accendino risultava invariata a qualsiasi temperatura. Gli accendigas si dividono in due categorie: i ricaricabili e gli "usa e getta". I primi sono di fattura più curata e tecnologicamente migliori, realizzati in metallo, e spesso oggetti da collezione. Gli usa e getta sono in materiale plastico, meno costosi, ed inutilizzabili dopo l’esaurimento della carica. L'accensione si effettua per mezzo di scintille generate dallo sfregamento di una ruota zigrinata su una "pietrina" cilindrica, costituita da una lega ferro-cerio (chiamata Mischmetal o Auermetall) posta all'interno di un caricatore. Recentemente, a questo sistema se ne è aggiunto un secondo, costituito da un generatore piezoelettrico, più affidabile e privo di usura.... La piezoelettricità (la parola deriva dal greco πιέζειν: premere, comprimere) è la proprietà di alcuni cristalli di generare una differenza di potenziale se soggetti ad una deformazione meccanica. Il funzionamento di un cristallo piezoelettrico è elementare: quando viene applicata una pressione o decompressione esterna, si posizionano, sulle facce opposte, cariche di segno opposto. Il cristallo, così, si comporta come un condensatore al quale è stata applicata una differenza di potenziale. Se le due facce vengono collegate tramite un circuito esterno, viene generata una corrente elettrica detta corrente piezoelettrica. Al contrario, quando si applica una differenza di potenziale al cristallo, esso si espande o si contrae.
    Piezoelettrico: conversione di energia elettrica in energia meccanica tramite la capacità presentata dai cristalli piezo-elettrici (il clorato di sodio, la boracite, la tormalina, il quarzo, il sale di Rochelle) di subire variazioni di dimensione se sottoposti a un campo elettrico,e viceversa hanno la caratteristica dii produrre una differenza di potenziale, la tensione elettrica, in seguito a una compressione. L'invenzione dell'accendigas piezoelettrico da cucina (Flint) risale al 1968 per opera di un ingegnoso friulano. Avendo al suo interno un cristallo piezoelettrico ogni volta che lo si preme si genera un fascio di onde ultrasoniche.
    Analizziamo ora la struttura ed il funzionamento degli accendigas piezoelettrici.
    Il piezo è il componente tecnologicamente più complesso dell'attrezzatura speleo individuale. Esternamente si vede una struttura in plastica nera con una punta avvolta in una protezione, fissata dal ribattino (R). A lato vi è una manopola (K) quadrata; dalla parte opposta alla punta si trova un martelletto (M) mantenuto in posizione da una molla (in blu). Nel vecchio modello il piezo è montato su un perno (P) attorno cui può ruotare, ed è tenuto da una molla. Nel modello nuovo il perno di sostegno coincide con quello della manopola. Ruotando la manopola, si ruota prima il piezo fin sopra il beccuccio, poi, ruotando ancora la manopola, si solleva il martelletto. Quando questo viene rilasciato, scocca una scintilla fra la punta metallica e la protezione esterna, e il piezo ritorna in posizione di partenza.
    Giuseppe Giannotti Parte 1

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  19. La molla che tiene il piezo ha una costante di forza inferiore della molla che regge il martelletto. Il martelletto (M) è imperniato nel corpo del piezo, ed ha una camma che alloggia in un tamburo (T) quadrato. Questo viene ruotato dal movimento della manopola. Il tamburo è sagomato in modo da sollevare il martelletto e rilasciarlo improvvisamente e totalmente così da permettere la sua azione battente. Il martelletto ha un corpo metallico (m) al suo interno che ne aumenta la massa. Il tamburo contiene due molle (k), una per parte, che si stringono attorno al perno della manopola. Le due molle terminano ritorte esternamente con una piccola propaggine che si inserisce in una scanalatura del tamburo. In tal modo le due molle sono solidali con l’interno del tamburo. Il perno della manopola è bloccato da due fasce elastiche, una per parte.





    La parte superiore del corpo del piezo contiene un foro cilindrico in cui alloggiano i componenti piezoelettrici. Da una parte del foro è fissata la punta metallica (P). Accanto ad essa si trova un cilindretto metallico (C1), poi il cristallo di quarzo (Q) ed un secondo cilindro metallico (C2), con una corta sporgenza sulla quale batte il martelletto. Questa sporgenza attraversa una lamina metallica che esce dal corpo del piezo fino a fare contatto e produrre elettricità con la copertura metallica esterna. Questa è avvolta alla base da plastica isolante per prevenire possibili contatti con la copertura esterna, che inibirebbero il funzionamento del piezo. Una differenza fra il vecchio e l’attuale modello è che la protezione isolante della punta arriva, nel nuovo, fino all’apertura sotto la punta. In tal modo viene facilitata la pulizia del piezo quando si infanga. Il cilindro piezoelettrico di quarzo è uguale a quelli che si trovano negli accendigas da cucina. Di tutte le parti del piezo è quella più facilmente rimpiazzabile. Le altre parti sono invece costruite particolarmente per il piezo.

    Prendiamo in esame un progetto, il “Phidrive”, nato da una proposta di Nicola Cau, che punta all’utilizzo dei motori piezoelettrici in modo innovativo e su larga scala.
    3 PARTE
    Nel 2009, durante una conferenza all'Università di Bergamo, un relatore, Guido Furxhi, pioniere dell’utilizzo del piezo in Italia, ha lanciato la “sfida”. Il ricercatore torinese Nicola Lussorio Cau, dopo aver presentato a Furxhi il suo progetto, lo brevettò, dando vita a Phidrive. L'applicazione dei motori al piezo più comune è quella degli accendini piezoelettrici, che si acquistano nei supermercati. Il piezo ha proprietà specifiche: se lo si schiaccia provoca una scintilla e permette all'accendino l’emissione della fiamma. Viceversa, se gli si fornisce corrente, questo si deforma, anche se in maniera quasi impercettibile. Ed è proprio sul secondo aspetto che si basa Phidrive: tali motori funzionano al contrario degli accendini, perché utilizzano meccanismi che a partire dalle alterazioni del piezo riescono a trasformarne gli spostamenti in movimenti visibili. Al centro del funzionamento c'è quindi la capacità di convertire un qualcosa che in partenza è microscopico in un movimento visibile, senza alcun intervento di tipo elettronico. Se ci pensiamo, un tempo le macchine funzionavano semplicemente grazie ai meccanismi. Gli ambiti di applicazione sono molteplici: basti pensare a tutto ciò che per attivarsi necessita di un motore. Phidrive punta sulle applicazioni ad alta precisione: allo stato attuale di sviluppo, infatti, dove si ha la necessità di miniaturizzare e la precisione è indispensabile, l'utilizzo degli attuatori piezoelettrici rappresenta la soluzione più efficace. Il fatto che questi motori debbano essere personalizzati di volta in volta in base alle esigenze dei clienti, fa sì che la tecnologia sia applicabile a settori differenti. Per ora si stanno prendendo in considerazione i campi dell'ottica, della metrologia, delle macchine utensili e della biomedica.
    Giuseppe Giannotti Parte 2

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  20. SITI VISITATI

    http://it.ask.com/web?l=dis&q=wikipedia&o=APN10645A&apn_dtid=^BND406^YY^IT&shad=s_0048&gct=hp&apn_ptnrs=AG6&atb=sysid%3D406%3Auid%3D969b723c1276a629%3Auc%3D1354024803%3Ab%3DSearchnu%3Asrc%3Dhmp%3Ao%3DAPN10645A%3Alr%3D0

    http://www.verascienza.com/?tag=piezoelettrico

    http://digilander.libero.it/gsvcai/Manuale/m_2/m_2e.htm

    http://italianvalley.wired.it/news/2012/12/12/phidrive-startup-piezoelettrico-232456.html

    http://cronologia.leonardo.it/invenzio/inv008.htm(NON PRESENTE)
    Giuseppe Giannotti FINE

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  21. GLOSSARIO:
    Accendigas piezoelettrico: dispositivo in grado di generare fuoco, composto da: un serbatoio per un liquido o gas infiammabile e da un generatore piezoelettrico.
    Zigrinata:
    Lega ferro-cerio
    Caricatore: dispositivo in grado di generare corrente elettrica.
    Piezoelettricità: fenomeno per cui alcuni cristalli si polarizzano elettricamente in seguito ad una deformazione meccanica, o si deformano elasticamente se sottoposti all’azione di un campo elettrico.
    Potenziale: funzione introdotta per caratterizzare particolari campi di forza posizionali.
    Pressione: Grandezza che esprime il rapporto tra l’intensità di una forza agente perpendicolarmente su una superficie e l’area della superficie stessa.
    Decompressione: Abbassamento della pressione del gas contenuto in un ambiente
    Conversione: cambiamento della misura di una grandezza.
    Quarzo: minerale tra i più diffusi ed importanti. Il suo simbolo è SiO2; è uno dei componenti essenziali di molte rocce eruttive acide e di diverse rocce metamorfiche. E’ fortemente piezoelettrico, utilizzato nell’industria vetraria e come pietra ornamentale.
    Tensione elettrica: differenza di potenziale elettrico. Se è alta tensione, c’è il rischio di prendere la scossa in modo violento.
    Onde ultrasoniche: Vibrazioni elastiche della materia con frequenze comprese tra 20 kHz, il limite di udibilità, e 1010 Hz.
    Speleo individuale: da Speleologia: Scienza che studia le grotte e le caverne naturali, la loro origine ed evoluzione, i fenomeni fisici, biologici e antropici che vi si svolgono e le attività connesse con la loro esplorazione.
    Ribattino: Chiodo da ribattere, di piccole dimensioni, usato per collegare in modo stabile elementi metallici; è generalmente realizzato in acciaio extradolce, rame, leghe leggere.
    Perno: organo di forma cilindrica che, insieme al cuscinetto, realizza l’accoppiamento rotoidale, consentendo un moto di rotazione intorno al suo asse.
    Costante: grandezza che non varia al variare delle grandezze relazionate implicate nel problema.
    Camma: Organo meccanico rotante in contatto mediante coppia superiore con un altro membro guidato prismaticamente o rotoidalmente.
    Massa: grandezza che misura l’inerzia di un corpo, indicata con il kg. La massa gravitazionale interviene nella forza di gravitazione universale ed è responsabile della forza peso del corpo.
    Isolante: materiale che ostacola la propagazione di un’onda o impedisce il passaggio di cariche elettriche. Un isolante elettrico, come il quarzo, è una sostanza con conducibilità elettrica molto ridotta.
    Inibire: bloccare o rallentare il normale svolgimento di un’attività.
    Alterazione: cambiamento dei processi fisici per il funzionamento del piezo.
    Metrologia: scienza che si occupa della misurazione e delle sue applicazioni.
    Biomedica: ramo ingegneristico che utilizza le metodologie dell'ergonomia e tecnologie proprie dell’ingegneria al fine di comprendere, formalizzare e risolvere problematiche di interesse medico-biologico, mediante una stretta collaborazione degli specialisti dei vari settori coinvolti.
    Giuseppe Giannotti 3B

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  22. PIEZOELETTRICITA':CHE COS'E?
    La piezoelettricità è la proprietà di alcuni cristalli di generare una differenza di potenziale quando sono soggetti ad una deformazione meccanica. Tale effetto è reversibile e si verifica su scale dell'ordine dei nanometri.
    Il funzionamento di un cristallo piezoelettrico è abbastanza semplice: quando viene applicata una pressione (o decompressione) esterna, si posizionano, sulle facce opposte, cariche di segno opposto. Il cristallo, così, si comporta come un condensatore al quale è stata applicata una differenza di potenziale. Se le due facce vengono collegate tramite un circuito esterno, viene quindi generata una corrente elettrica detta corrente piezoelettrica. Al contrario, quando si applica una differenza di potenziale al cristallo, esso si espande o si contrae.I materiali piezoelettrici hanno normalmente varie equivalenze dal punto di vista dell'energia, ma orientate diversamente.
    Esiste anche il fenomeno inverso; applicando cariche elettriche sul cristallo (per esempio introducendolo tra le armature di un condensatore carico) il cristallo si deforma.
    Questo fenomeno è ampiamente usato per esempio negli accendigas e negli accendisigari .
    In questi apparecchi, la pressione esercitata dalle dita sopra un bottone è trasmessa a un cristallino piezoelettrico e produce cariche elettriche.Le cariche, e quindi le deboli correnti elettriche che ne seguono, sono amplificate fino a creare una differenza di potenziale sufficiente a far scoccare la scintilla.I cristalli piezoelettrici – detti semplicemente “quarzi” dai tecnici elettronici – vengono anche usati nei radiotrasmettitori, nei microfoni piezoelettrici e per produrre onde ultra sonore che trovano parecchie applicazioni sia nella tecnica sia negli apparecchi di ausilio per la navigazione.
    Il piezo è forse il componente tecnologicamente più complesso dell’attrezzatura spelea individuale.
    Esternamente si vede un corpo di plastica nera con un punta metallica avvolto in una protezione metallica, fissata dal ribattino.
    Da una parte c’è una manopola quadrata; dalla parte opposta alla punta metallica si trova un martelletto tenuto in posizione da una molla.
    Nel modello vecchio il piezo è montato su un perno attorno cui può ruotare ed è tenuto da una molla.
    YOUNES EL ARCHI PARTE 1

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  23. PIEZOELETTRICITA':CHE COS'E'?(PARTE 2)
    Nel modello nuovo il perno di sostegno coincide con quello della manopola.
    Ruotando la manopola, si ruota prima il pieno fin sopra il beccuccio, quindi, ruotando ulteriormente la manopola, si solleva il martelletto.
    Quando questo è rilasciato, scocca una scintilla fra il punta metallica e la protezione esterna, e il piezo ritorna in posizione di partenza.
    Per ottenere questo comportamento sono necessari alcuni accorgimenti meccanici.
    La molla che tiene il piezo è meno forte della molla che tiene il martelletto.
    Il martelletto è imperniato nel corpo del piezo, ed ha una camma che alloggia in un tamburo pressoché` quadrato.
    Questo è ruotato dal movimento della manopola.
    Il tamburo è sagomato in modo da sollevare il martelletto e rilasciarlo improvvisamente e completamente così da rendere possibile la sua azione battente.
    Il martelletto ha un corpo metallico all'interno che ne aumenta la massa.
    Il tamburo contiene al suo interno due molle, una per parte, che si stringono attorno al perno della manopola.
    Le due molle terminano esternamente ritorte in fuori con una piccola propaggine che entra in una scanalatura del tamburo.
    In tal modo le due molle non possono ruotare liberamente all'interno del tamburo, ma sono solidali con esso.
    Il perno della manopola è bloccato da due fasce elastiche, una per parte.
    La parte superiore del corpo del piezo contiene un foro cilindrico in cui alloggiano i componenti piezoelettrici.
    Da una parte del foro è fissata la punta metallica.
    Accanto ad essa si trova un cilindretto metallico, poi il cristallo di quarzo, e quindi un secondo cilindro metallico, con una corta sporgenza sulla quale batte il martelletto.
    Questa sporgenza passa attraverso una lamina metallica che esce dal corpo del piezo fino a fare contatto elettrico con la copertura metallica esterna.
    Il punta metallica alla base è avvolto dalla plastica per prevenire possibili contatti con la copertura esterna che inibirebbero il funzionamento del piezo.
    Una differenza fra il modello vecchio e quello attuale è che la protezione isolante della punta arriva, nel modello attuale, fino all’apertura sotto la punta.
    In tal modo è facilitata la pulizia del piezo quando si infanga.Il cilindro piezoelettrico di quarzo è uguale a quelli che si trovano negli accendigas da cucina.Di tutte le parti del piezo è forse quella più semplicemente rimpiazzabile.Le altre parti sono invece costruite particolarmente per il piezoelettrico.
    YOUNES EL ARCHI PARTE 2

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  24. ACCENDINO PIEZOELETTRICO
    Il piezo e` forse il componente tecnologicamente piu` complesso dell'attrezzatura individuale. Esternamente si vede un corpo in plastica nera con una punta metallica avvolto in una protezione metallica, fissata dal ribattino . Da una parte c'e` una manopola dalla parte opposta alla punta metallica si trova un martelletto tenuto in posizione da una molla . Nel modello vecchio il piezo e` montato su un perno attorno cui puo` ruotare ed e` tenuto da una molla . Nel modello nuovo il perno di sostegno coincide con quello della manopola. Ruotando la manopola, si ruota prima il piezo fin sopra il beccuccio, quindi, ruotando ulteriormente la manopola, si solleva il martelletto. Quando questo viene rilasciato, scocca una scintilla fra la punta metallica e la protezione esterna, e il piezo ritorna in posizione di partenza.
    Per ottenere questo comportamento sono necessari alcuni accorgimenti meccanici. La molla che tiene il piezo e` meno forte (ha una costante di forza inferiore) della molla che tiene il martelletto. Il martelletto e` imperniato nel corpo del piezo, ed ha una camma che alloggia in un tamburo pressoche` quadrato. Questo viene ruotato dal movimento della manopola. Il tamburo e` sagomato in modo da sollevare il martelletto e rilasciarlo improvvisamente e completamente cosi` da rendere possibile la sua azione battente. Il martelletto ha un corpo metallico all'interno che ne aumenta la massa. Il tamburo contiene al suo interno due molle , una per parte, che si stringono attorno al perno della manopola. Le due molle terminano esternamente ritorte in fuori con una piccola propaggine che entra in una scanalatura del tamburo. In tal modo le due molle non possono ruotare liberamente all'interno del tamburo, ma sono solidali con esso. Il perno della manopola e` bloccato da due fasce elastiche, una per parte.
    YOUNES EL ARCHI PARTE 3

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  26. {Relazione su Piezoelettricità}
    La piezoelettricità è la proprietà di alcuni cristalli di creare una differenza di potenziale quando sono soggetti ad un’alterazione meccanica.
    L’ottenimento di tale proprietà avviene sottoponendoli ad un iniziale riscaldamento, poi vengono immersi in particolari campi elettrici, in modo da farli polarizzare lungo un asse e quindi raffreddare:
    i materiali piezoelettrici hanno solitamente configurazioni geometriche equivalenti dal punto di vista energetico, ma orientate diversamente; alla fine del processo di polarizzazione, il materiale ha tutte le celle orientate nella stessa direzione: lungo questa direzione si hanno proprietà piezoelettriche.
    Il principio di funzionamento si basa sul fatto che i cristalli piezoelettrici, se deformati meccanicamente si possono polarizzare elettricamente generando corrente elettrica o, al contrario, possono generare energia meccanica (espansione volumetrica) quando viene loro applicata una differenza di potenziali agli estremi.


    L’espansione volumetrica è facilmente controllabile ed è strettamente collegata allo stimolo elettrico.
    L’effetto piezoelettrico diretto viene scoperto da Pierre e Paul-Jacques Curie attorno al 1880 nel quarzo; quello inverso, dagli stessi Curie poco tempo dopo, sempre nel quarzo; più tardi si riconosce che la piezoelettricità è una proprietà di qualsiasi cristallo privo di centro di simmetria, anche se la sostanza piezoelettrica per eccellenza è il quarzo, per l’abbondanza di cristalli di notevoli dimensioni, sia per la buona lavorabilità meccanica, sia infine per la regolarità e la coerenza con cui si presenta l’effetto piezoelettrico in esso.

    La caratteristica di produrre una differenza di potenziale in seguito alla compressione ha diverse applicazioni industriali.
    La più comune riguarda i normali accendigas da cucina, dove un cristallo dipendente a una pressione fa scaturire una scintilla senza bisogno di pile di alimentazione. L'invenzione dell'accendigas piezoelettrico da cucina risale al 1968. Avendo al suo interno un cristallo piezoelettrico ogni volta che lo si preme si genera un fascio di onde ultrasoniche. La parte superiore dell'accendino possiede un foro cilindrico in cui vi sono i pezzi piezoelettrici. Da una parte del foro c’è una punta metallica, accanto ad essa si trova un cilindretto dello stesso materiale. Quindi ci sono il cristallo di quarzo e un secondo cilindro metallico, con una corta sporgenza sulla quale batte il martelletto. Data sporgenza passa attraverso una lamina metallica che esce dal corpo dell'accendino fino a fare contatto elettrico con la copertura metallica esterna. La punta metallica alla base è circondata da plastica per prevenire contatti con la copertura esterna che limiterebbero il funzionamento dell'accendigas.

    I cristalli piezoelettrici particolarmente adatti come trasduttori elettromeccanici ed elettroacustici ad alta fedeltà vengono utilizzati per accelerometri o microfoni.
    Quando si applica al materiale una differenza di potenziale che oscilla nel tempo, esso si espande o si contrae lungo un asse provocando una vibrazione. Per questa caratteristica, i cristalli piezoelettrici possono essere impiegati anche per la generazione e per la ricezione di oscillazioni ultrasonore; inoltre le piezoceramiche, materiali ceramici aventi un consistente agente piezoelettrico, sono sempre più utilizzate nella realizzazione di motori in miniatura come quelli impiegati nelle macchine fotografiche e di attuatori elettromeccanici come i selettori di aghi nei telai.

    Bianca Moretti - p.1

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  27. Alcuni ricercatori hanno sviluppato un nuovo efficiente dispositivo piezoelettrico: un nuovo tipo di generatore elettrico in piccola scala che riesce a produrre corrente alternata attraverso un ripetuto allungamento di particolari fili metallici in un substrato di plastica flessibile che può essere incorporato in quasi qualsiasi materiale.
    Una complessa matrice di questi dispositivi potrebbero essere utilizzati per caricare dispositivi a bassa potenza: i micro e nano-dispositivi elettronici saranno sempre più dipendenti da sensori e sistemi di generazione elettrica, i generatori piezoelettrici potrebbero rappresentare un’economica alternativa alle batterie.
    Il dispositivo piezoelettrico a corrente alternata è la 4° generazione di dispositivi progettati per la produzione di corrente elettrica raccogliendo l’energia meccanica dall’ambiente.
    Generatori piezoelettrici potrebbero anche essere assemblati e integrati in vestiti, scarpe, bandiere, decorazioni architettoniche o impiantati nel corpo umano per potere utilizzare la pressione del sangue o di altre parti organiche del nostro corpo, e dispositivi che si basano su nanotecnologie per produrre energia elettrica potrebbero essere la base per una nuova industria.

    Inoltre l’effetto piezoelettrico è utilizzato per un tipo particolare di stampante: l'inchiostro viene inviato nella testina di stampa attraverso una particolare camera che è a stretto contatto con il fattore piezoelettrico; qui con appositi campi elettrici generati sulla base dei segnali inviati dal PC, si deforma l'elemento piezoelettrico che si traduce in uno sviluppo della pressione nell'inchiostro, quindi quest'ultimo viene proiettato, attraverso la testina di stampa, verso il foglio. Non essendo una tecnologia basata sul calore, l'inchiostro arriva sul foglio a temperatura ambiente e si asciuga più in fretta rispetto al processo termico.

    Bianca Moretti - p.2

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  29. La piezoelettricità (la parola deriva dal greco πιέζειν, premere, comprimere) è la proprietà di alcuni cristalli di generare una differenza di potenziale quando sono soggetti ad una deformazione meccanica. Tale effetto è reversibile e si verifica su scale dell'ordine dei nanometri.
    Il funzionamento di un cristallo piezoelettrico è abbastanza semplice: quando viene applicata una pressione (o decompressione) esterna, si posizionano, sulle facce opposte, cariche di segno opposto. Il cristallo, così, si comporta come un condensatore al quale è stata applicata una differenza di potenziale. Se le due facce vengono collegate tramite un circuito esterno, viene quindi generata una corrente elettrica detta corrente piezoelettrica. Al contrario, quando si applica una differenza di potenziale al cristallo, esso si espande o si contrae.
    Dal punto di vista della struttura cristallina, i materiali piezoelettrici hanno normalmente varie configurazioni geometriche equivalenti dal punto di vista dell'energia, cioè della stabilità del sistema, ma orientate diversamente. Ad esempio il titanato di bario (BaTiO3) ha una cella di forma romboidale che può allungarsi lungo uno qualsiasi dei tre assi principali. Per fargli acquisire proprietà piezoelettriche il materiale viene riscaldato e immerso in un campo elettrico in modo da farlo polarizzare e raffreddare. Alla fine del processo il materiale ha tutte le celle deformate nella stessa direzione; è importante notare che solo lungo questa direzione si hanno proprietà piezoelettriche. Al contrario, quando si applica una differenza di potenziale al cristallo, esso si espande o si contrae lungo un asse determinato provocando una vibrazione anche violenta. L’espansione volumetrica è facilmente pilotabile ed è strettamente dipendente dalla stimolazione elettrica.Collegando un circuito elettrico con una resistenza elettrica interna inferiore a quella dell’elemento piezoelettrico, alle due facce caricate elettricamente dalla deformazione, si osserva un passaggio di corrente la cui intensità dipende dall’ampiezza dell’oscillazione imposta. Questo segnale elettrico sarà quindi di tipo ondulatorio e per questo si rende necessario un sistema di raddrizzamento d’onda per poterlo collegare ad un qualunque apparecchio atto all’accumulo elettrico.

    Poco dopo la scoperta della piezoelettricità fu anche dimostrato, matematicamente e sperimentalmente, il principio inverso per il quale un passaggio di corrente omogeneo attraverso l’elemento piezoelettrico genera una deformazione direttamente proporzionale al campo elettrico generato.

    Per queste loro caratteristiche i cristalli piezoelettrici sono stati usati a lungo come trasduttori per convertire energia meccanica in energia elettrica (e viceversa), nei microfoni, casse acustiche, generatori sonar, filtri per la selezione di frequenze, ecc. La maggior parte di tali applicazioni utilizza PZT, quarzo, sale di Rochelle o Li2SO4.H2O.

    klevis skenderi parte 1

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  30. Il materiale piezo ha delle proprietà particolari: se lo si schiaccia provoca una scintilla e permette all'accendino di emettere la fiamma. Viceversa, se gli si fornisce corrente, questo si deforma, anche se in maniera quasi impercettibile. Ed è proprio sul secondo aspetto che si basa Phidrive: i nostri motori funzionano al contrario degli accendini, perché utilizzano meccanismi che a partire dalle alterazioni del materiale piezo riescono a trasformarne gli spostamenti in movimenti visibili. Al centro del funzionamento c'è quindi la capacità di convertire un qualcosa che in partenza è microscopico in un movimento visibile. Il tutto senza alcun intervento di tipo elettronico. Se ci pensiamo, un tempo le macchine funzionavano semplicemente grazie ai meccanismi".La piezoelettricità si manifesta nei cristalli non dotati di centro di
    simmetria (21 classi cristallografiche) nei quali il momento di dipolo
    totale è diverso da zero.
    Materiali piezoelettrici naturali: Quarzo, Tormalina, Sale Rochelle
    LiNbO3, LiTaO3,Langasite(La3Ga5SiO14,Li2B4O6, ZnO;Materiali piezoelettrici dopopolarizzazione:
    Piezoceramici(policristallini): BaTiO3, PbTiO3,PZT, PbNb2O6;Piezocompositi (polimero-piezoceramico);Piezopolimeri: PVDF, copolimeri di TrFE e TeFE.I cavi di collegamento tra l’accelerometro e l’amplificatore di carica costituiscono un
    elemento molto delicato della catena di misura e devono essere ad alto isolamento e
    basso rumore, inoltre la loro lunghezza non può eccedere qualche metro.
    La catena di misura è detta ad alta impedenza poiché l’amplificatore per potere rilevare la
    differenza di potenziale prima che il condensatore (il cristallo) si scarichi deve avere una
    impedenza d’ingresso del primo stadio dello stesso ordine di grandezza dell’impedenza di
    uscita del cristallo (>10 GΩ ). Qualora infatti le cariche abbandonano gli elettrodi si riduce
    la sensibilità dell’accelerometro e si commette un rilevante errore nella misura.
    Dette rispettivamente Cq, Cc, Ca e Rq, Rc, Ra le capacità e le resistenze dell’elemento
    piezoelettrico, del cavo di collegamento e dello stadio d’ingresso dell’amplificatore, uno
    schema semplificato del circuito reale è rappresentato nella seguente figura.

    klevis skenderi parte 2

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  31. [fonti]:
    http://it.wikipedia.org/wiki/Piezoelettricit%C3%A0

    http://www.piezoenergysolutions.org/2010/08/11/principio-piezoelettrico/

    http://155.185.232.202/dismi/radi/MSS/Piezo/Piezo%20Ita.pdf

    klevis skenderi

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  32. PIEZOELETTRICO PARTE 1 -Federico Benedetti


    La piezoelettricità è la proprietà di alcuni cristalli di generare una differenza di potenziale quando sono soggetti ad una deformazione meccanica. Tale effetto è reversibile e si verifica su scale dell'ordine dei nanometri.
    Il funzionamento di un cristallo piezoelettrico è abbastanza semplice: quando viene applicata una pressione (o decompressione) esterna, si posizionano, sulle facce opposte, cariche di segno opposto. Il cristallo, così, si comporta come un condensatore al quale è stata applicata una differenza di potenziale. Se le due facce vengono collegate tramite un circuito esterno, viene quindi generata una corrente elettrica detta corrente piezoelettrica. Al contrario, quando si applica una differenza di potenziale al cristallo, esso si espande o si contrae.
    L’espansione volumetrica è facilmente controllabile ed è strettamente collegata allo stimolo elettrico.
    L’effetto piezoelettrico diretto viene scoperto da Pierre e Paul-Jacques Curie attorno al 1880 nel quarzo; quello inverso, dagli stessi Curie poco tempo dopo, sempre nel quarzo; più tardi si riconosce che la piezoelettricità è una proprietà di qualsiasi cristallo privo di centro di simmetria, anche se la sostanza piezoelettrica per eccellenza è il quarzo, per l’abbondanza di cristalli di notevoli dimensioni, sia per la buona lavorabilità meccanica, sia infine per la regolarità e la coerenza con cui si presenta l’effetto piezoelettrico in esso.

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  33. PIEZOELETTRICO PARTE 2 -Federico Benedetti

    La caratteristica di produrre una differenza di potenziale in seguito alla compressione ha diverse applicazioni industriali.
    La più comune riguarda i normali accendigas da cucina, dove un cristallo dipendente a una pressione fa scaturire una scintilla senza bisogno di pile di alimentazione. L'invenzione dell'accendigas piezoelettrico da cucina risale al 1968. Avendo al suo interno un cristallo piezoelettrico ogni volta che lo si preme si genera un fascio di onde ultrasoniche. La parte superiore dell'accendino possiede un foro cilindrico in cui vi sono i pezzi piezoelettrici. Da una parte del foro c’è una punta metallica, accanto ad essa si trova un cilindretto dello stesso materiale. Quindi ci sono il cristallo di quarzo e un secondo cilindro metallico, con una corta sporgenza sulla quale batte il martelletto. Data sporgenza passa attraverso una lamina metallica che esce dal corpo dell'accendino fino a fare contatto elettrico con la copertura metallica esterna. La punta metallica alla base è circondata da plastica per prevenire contatti con la copertura esterna che limiterebbero il funzionamento dell'accendigas.
    Esternamente si vede una struttura in plastica nera con una punta avvolta in una protezione, fissata dal ribattino (R). A lato vi è una manopola (K) quadrata; dalla parte opposta alla punta si trova un martelletto (M) mantenuto in posizione da una molla (in blu). Nel vecchio modello il piezo è montato su un perno (P) attorno cui può ruotare, ed è tenuto da una molla. Nel modello nuovo il perno di sostegno coincide con quello della manopola. Ruotando la manopola, si ruota prima il piezo fin sopra il beccuccio, poi, ruotando ancora la manopola, si solleva il martelletto. Quando questo viene rilasciato, scocca una scintilla fra la punta metallica e la protezione esterna, e il piezo ritorna in posizione di partenza.
    La molla che tiene il piezo ha una costante di forza inferiore della molla che regge il martelletto. Il martelletto (M) è imperniato nel corpo del piezo, ed ha una camma che alloggia in un tamburo (T) quadrato. Questo viene ruotato dal movimento della manopola. Il tamburo è sagomato in modo da sollevare il martelletto e rilasciarlo improvvisamente e totalmente così da permettere la sua azione battente. Il martelletto ha un corpo metallico (m) al suo interno che ne aumenta la massa. Il tamburo contiene due molle (k), una per parte, che si stringono attorno al perno della manopola. Le due molle terminano ritorte esternamente con una piccola propaggine che si inserisce in una scanalatura del tamburo. In tal modo le due molle sono solidali con l’interno del tamburo. Il perno della manopola è bloccato da due fasce elastiche, una per parte.

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  35. GLOSSARIO -Federico Benedetti

    nanometro: Il nanometro è un'unità di misura di lunghezza, corrispondente a 10-9 metri
    condensatore: apparecchio atto a raccogliere e condensare qualcosa
    Potenziale: lavoro necessario per trasferire l’unità di carica da un punto all’altro.
    Alterazione: mutamento delle caratteristiche geometriche di una sostanza provocato da agenti esterni.
    Ultrasuoni: vibrazione sonora avente una frequenza superiore alla massima percepibile dall’orecchio umano
    Vibrazione: oscillazione di piccola ampiezza e alta frequenza
    Polarizzare: provocare un fenomeno di polarizzazione
    Configurazione geometrica: dare a qualcosa una certa forma; rappresentare secondo una certa forma
    Stimolo: qualsiasi fattore capace di provocare una reazione nell’organismo
    Quarzo: minerale costituito da biossido di silicio, molto diffuso nelle rocce; si presenta in grossi cristalli trasparenti, incolori se puri, oppure variamente colorati, che vengono spesso usati come gemme
    Trasduttore: dispositivo di qualsiasi genere destinato a trasmettere dell'energia da un punto ad un altro punto alterandone alcune caratteristiche.

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  36. FONTI -Federico Benedetti

    http://it.wikipedia.org/wiki/Piezoelettricit%C3%A0
    http://155.185.232.202/dismi/radi/MSS/Piezo/Piezo%20Ita.pdf
    http://www.sapere.it/enciclopedia/piezoelettricit%C3%A0.html
    http://spazioinwind.libero.it/estebansementa/articles/Piezo.pdf
    http://archimedes.ing.unibs.it/andrea/Didattica/Misure%20e%20Diagnostica/Web/Lucidi/SEMINARIO_piezo.pdf

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  37. Buon dì.

    Avrei un paio di domande per gente più esperta di me nel campo dei piezoelettrici.
    Avendo a disposizione un semplicissimo foglio piezoelettrico(50x70 mm)ho i seguenti dubbi:

    - quali sono i metodi di saldatura dei due cavi al foglio piezoelettrico;

    - il mio foglio sarà contenuto in un'ambiente in pressione con del fluido (probabilmente olio): posso isolarlo con della semplice pellicola trasparente?;

    - il foglio sarà fissato dentro al contenitore in pressione, mentre solo la parte saldata ai cavi potrà uscire: riesco a sfruttare la differenza di potenziale data dalla deformazione del piezoelettrico anche se ai suoi bordi esterni è impedita la deformazione?


    Questo è un esperimento che sto facendo e soprattutto l'ultima domanda mi preme parecchio.

    Grazie per l'attenzione.

    Saluti

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  38. vorrei sapere se è possibile creare un circuito per realizzare la corrente piezoelettrica all'interno di un doppio vetro di 80 cm. grazie

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  39. buonasera , volevo chiedere una cosa , ma le lampade al plasma che gas contengono?

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