martedì 19 marzo 2019

Diffida ad ASUR Marche ed ARPAM

Diffida ad ASUR Marche ed ARPAM

Il Coordinamento PESTICIDI STOP Marche, al fine di poter verificare la presenza dei fitofarmaci sull'acqua potabile ne ha chiesto la pubblicazione delle analisi.
Il direttore generale a novembre 2017 ed a febbraio 2018, ha rassicurato la pubblicazione in tempi brevi; lo stesso direttore del SIAN Area Vasta 1, cui mi sono rivolto a novembre scorso, per le analisi della mia cittadina, rassicura che presumibilmente saranno pubblicate a partire da 2019 nel portale VeSA Marche.
 
Nel frattempo la UE ha attivato la modifica dei parametri dell'acqua del rubinetto, a fine ottobre 2018, affermando nei suoi atti preparatori, che la mancanza di fiducia nell'acqua potabile è anche dovuta alla carente trasparenza dei dati delle analisi.

Tutto ciò ha spinto il coordinamento a diffidare gli organismi regionali coinvolti nelle loro richieste.
E' ormai dal 2005 che è attivo il decreto legislativo sulle informazioni ambientali il quale prevede la pubblicazione di “qualsiasi informazione ambientale disponibile...relativa allo stato degli elementi” fra cui l'acqua. Inoltre e' da tempo che si accede alle analisi di diversi comuni a richiesta, che puntualmente vengono date. L'attuale norma sulla trasparenza del 2013, sull'accesso civico, prevede che i documenti dati, siano poi pubblicati. Due norme quindi che da tempo, non vengono rispettate dalle due aziende regionali.
E' pur vero che molti prodotti alimentari, riportano una serie di ingredienti che in massima parte il consumatore non legge, si pensi ai dadi da brodo, alla maionese, alle bibite, alle confetture. Eppure quei dati sono un riferimento per il consumatore attento, che può così scegliere un prodotto rispetto ad un altro in base appunto ai suoi ingredienti. Così deve essere anche per l'acqua.
Sono coordinatore delle guardie volontarie del WWF nella regione Marche e nel nostro regolamento sono contenuti non solo gli obblighi di vigilanza ambientale, sul territorio, ma anche di servizio e aiuto per soci e cittadini. Ecco perché, in qualità di pubblico ufficiale, spesso l'accesso agli atti e documenti, mi vedono coinvolto.
Gli amici del gruppo, mi hanno contattato per poter attivare l'accesso presso diversi dirigenti degli enti indicati. Ci sono stati anche quelli che hanno risposto negativamente, forse perché poco conoscitori delle normative. L'essere insieme, in rete, rafforza il nostro potere di richiesta ed inoltre ci fa essere più uniti e più forti, in caso di problemi.
Nella giornata sulla trasparenza, che tutti gli enti pubblici dovrebbero attivare compresi i nostri comuni, a Fano organizzata dalla Asur, ho detto pubblicamente che attraverso gli spazi web delle Asur, appaiono scarsità di informazione e difficoltà ad accedere e concedere dati. Solo da poco sono apparsi nei siti i dati, a mio avviso ancora incompleti, sulle liste di attesa diagnostiche. Nella sezione trasparenza, su informazioni ambientali vi è scritto “Questa voce non è applicata alla nostra amministrazione” andate a vedere il sito degli ospedali riuniti di Marche Nord o dell'ARS per conferma; eppure tra le informazioni ambientali rientrano quelle sullo stato della salute e della sicurezza umana che sono tipiche delle Asur.
Non sempre si riesce ad ottenere quello che si richiede. Le amministrazioni sono piuttosto diffidenti a dare i documenti da loro “detenuti”. Con il consigliere 5 stelle di Gradara, sono stati richiesti i dati del registro dei tumori della nostra provincia. L'ARS ha risposto che non poteva concedere perché contenente dati sensibili; successivamente è stato fatto notare che i file devono essere editabili ed in formato aperto. Alla fine sono stati inviati solo parte dei documenti richiesti, ma poi, non sono stati pubblicati, nel sito come prevede la norma.
La regione è trasparentissima, rispondeva il il presidente Ceriscioli nella giornata dell'AATO1, ad ottobre scorso. Eppure il cittadino richiedente è ancora visto come una scocciatura ed i dirigenti fanno fatica a dialogare con lui, per capire e arrivare alla richiesta dei dati che reclama, perché si può anche non essere precisi nella richiesta; è la normativa a dirlo. Comunque a seguito di mie istanze, il comune di Urbino, ha pubblicato i dati delle analisi dell'acqua cittadina.
Quella con gli enti pubblici è ormai una battaglia avviata e direi vinta. Il problema si evidenzierà con i gestori privati di pubblici servizi, che per questi settori devono essere trasparenti alla pari delle amministrazioni.

Giuseppe Dini
Coordinatore Guardie Giurate WWF Marche.

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