sabato 1 aprile 2017

Visita alla centrale idroelettrica di Acqualagna





 Visita alla centrale idroelettrica di Acqualagna Riservato per la 3C

Mettete qui la vostra relazione , che vi ricordo, non deve avere  meno di 3000 battute, in times 12; il glossario va messo a parte e non è conteggiato. Vi ricordo che il server non accetta in totale più di 4200 battute . Vi consiglio perciò di mettere il vostro glossario in un commento immediatamente sucessivo. Mettete sempre il vostro cognome nome e classe.
Buon Lavoro
Prof Dini

39 commenti:

  1. Nell’ 1 aprile 2017 noi classe 3C dell’anno 2016/2017 siamo partiti da scuola con destinazione la centrale idroelettrica “Bellaria di Acqualagna” (una delle maggiori nella regione delle marche). Produce circa 4,5 MW che sono 4500 KW. Mentre siamo seduti sull’autobus ci fermiamo per parlare e osservare una delle maggiori distese di pannelli fotovoltaici nelle marche che avevamo accanto alla strada da percorrere. Essa si estende per circa 50000 metri quadri ed ha celle fotovoltaiche policristalline. Alcuni fili dei pannelli sono ondulati a causa della forte neve caduta nella zona nel 2011/2012 che sospese anche qualche giorno di scuola. Arriviamo alla centrale e la osserviamo dall’esterno. Notiamo vecchie turbine ormai ossidate e il prof Dini ci spiega come funzionavano. la diga della centrale è ad arco e raggiunge un dislivello di 7 metri. Ha un coronamento di cemento ed è dotata di una paratoia di smaltamento per togliere la ghiaia e le fanghe e di una paratoia di ingresso per le piene quando dopo l’acqua va nella vasca di carico. Nella vasca di carico c’è uno sgrigliatore che toglie le sporcizie dall’acqua in modo da poter produrre energia senza che i pezzi di legno, erbe o fanghe possano dar fastidio. Per vederlo in azione da vicino siamo dovuti salire su una striscia di cemento dove chi lavora alla centrale la usa per avvicinarsi allo sgrigliatore e pulirlo. La striscia teneva solo un certo numero di persone così abbiamo impiegato diverso tempo per far salire tutti sulla striscia. In seguito abbiamo fatto merenda e abbiamo accarezzato un cane della casa vicino alla centrale. In seguito entrammo nella centrale dove c’erano numerosi apparecchi elettronici e ganci. Il pavimento del piano terra della centrale aveva 2 griglie da dove potevamo vedere dal piano sopra il biodigestore e la turbina. Nella seconda si poteva vedere solo dall’alto se fosse piena di acqua o meno. Scendendo le ripide scale della centrale siamo scesi nel piano dove erano collocati in stanze differenti i 2 apparecchi. Prima ci siamo recati dal biodigestore che era situato nella seconda stanza. Ci siamo messi intorno al biodigestore e il prof ha detto a controllore della centrale di attivarlo. Dovevamo stare a una certa distanza ma il prof ci ha comunque lasciati toccare il biodigestore con una mano per farci sentire come vibrava. Finendo con il biodigestore siamo andati dalla turbina che però come detto prima era visibile solo dall’alto. Era coperta da un tubo che svolgeva ruolo di contenitore di acqua. Il controllore attivò anche la turbina ed ogni tanto partiva qualche schizzo di acqua. La centrale era dotata di 2 turbine la prima era una Kaplan verticale che produceva 110 KW , la seconda era a immersione e produceva 400 KW. Risaliamo le scale e torniamo sopra , il prof Dini ci spiega il funzionamento di alcuni apparecchi elettronici. A controllare tutto è il CP. Dopo aver finito la spiegazione risaliamo nel pulmino e facciamo un giro sulla Gola del Furlo dove solo da fuori guardiamo individualmente la diga. Incontriamo anche un uomo con un telescopio alla ricerca di aquile sul Furlo. Li facciamo alcune domande e infine torniamo a scuola con il pulmino.
    Flavio Vrioni 3C

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  2. Nell’ 1 aprile 2017 noi classe 3C siamo partiti da scuola per andare alla centrale idroelettrica “Bellaria di Acqualagna” (una delle maggiori nella regione delle marche). Produce circa 4,5 MW .Durante il tragitto ci fermiamo per parlare e osservare una delle maggiori distese di pannelli fotovoltaici nelle marche che era affianco alla strada che abbiamo percorso che si estende per circa 50000 metri quadri ed ha celle fotovoltaiche policristalline. Alcuni fili dei pannelli sono ondulati a causa della forte neve caduta nella zona nel 2011/2012.Quando siamo arrivati siamo entrati e abbiamo visto vecchie turbine ormai ossidate e il prof Dini ci spiega come funzionavano. La diga della centrale è ad arco e raggiunge un dislivello di 7 metri. Ha un coronamento di cemento ed è dotata di una paratoia di smaltamento per togliere la ghiaia e le fanghe e di una paratoia di ingresso per le piene quando dopo l’acqua va nella vasca di carico. Nella vasca di carico c’è uno sgrigliatore che toglie le sporcizie dall’acqua in modo da poter produrre energia senza che dei pezzi possano dar fastidio.Per vederlo in azione da vicino siamo dovuti salire su una striscia di cemento dove chi lavora alla centrale la usa per avvicinarsi allo sgrigliatore e pulirlo. dopo aver fatto merenda entrammo nella centrale dove c’erano numerosi apparecchi elettronici e ganci. Il pavimento del piano terra della centrale aveva 2 griglie da dove potevamo vedere dal piano sopra il biodigestore e la turbina. Nella seconda si poteva vedere solo dall’alto se fosse piena di acqua o no. Scendendo le ripide scale della centrale siamo scesi nel piano dove erano collocati in stanze differenti i 2 apparecchi. Prima ci siamo recati dal biodigestore che era situato nella seconda stanza. Ci siamo messi intorno al biodigestore e il prof ha detto al controllore della centrale di attivarlo. Finendo con il biodigestore siamo andati dalla turbina che però come detto prima era visibile solo dall’alto. Era coperta da un tubo che svolgeva ruolo di contenitore di acqua. La centrale era dotata di 2 turbine la prima era una Kaplan verticale che produceva 110 KW , la seconda era a immersione e produceva 400 KW. Risaliamo le scale e torniamo sopra , il prof Dini ci spiega il funzionamento di alcuni apparecchi elettronici. A controllare tutto è il CP. Dopo aver finito la spiegazione risaliamo nel pulmino e facciamo un giro sulla Gola del Furlo dove solo da fuori guardiamo individualmente la diga.

    SOFIA DUCCI 3°C

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  3. Glossario :
    biodigestore= Apparecchio che consente la digestione anaerobica ovvero la degradazione di una sostanza organica da parte di microrganismi in condizioni anaerobiosi.
    Quadro sinottico=schema dove la materia è compendiata in poche ed essenziali notizie schematiche esposte in modo da essere facilmente raffrontate fra loro.
    Portata=quantità di fluido che attraversa un percorso in un determinato tempo.
    Coronamento= motivo terminale superiore di una struttura architettonica.

    Flavio Vrioni 3C

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  4. Centrale idroelettrica
    Una centrale idroelettrica è un insieme di opere di ingegneria idraulica posizionate in una certa successione, accoppiate ad una serie di macchinari idonei allo scopo di ottenere la produzione di energia elettrica da masse di acqua in movimento.
    L'energia prodotta dalle centrali idroelettriche è da classificarsi a tutti gli effetti come energia rinnovabile. Il concetto di rinnovabilità è subordinato alla costanza del volume annuo degli afflussi integrali.
    Le centrali si classificano in base a diverse tipologie di impianto:
    • Centrali ad acqua fluente
    L'acqua viene convogliata in un canale di derivazione e attraverso questo inviata alle turbine che ruotano grazie alla spinta dell'acqua, producendo così il movimento delle turbine, ognuna delle quali è accoppiata a un alternatore che trasforma il moto di rotazione in energia elettrica.
    La velocità impressa dall'acqua alle turbine viene generata attraverso una differenza di quota, detta "salto", che si traduce in pressione idrodinamica alla quota in cui sono posizionate le turbine.
    • Centrali a bacino
    A differenza delle "centrali ad acqua fluente" viene creato un lago artificiale, detto bacino di carico, per mezzo dello sbarramento di una gola fluviale con una diga, da cui partono delle condotte forzate, le quali vengono arricchite da un pozzo piezometrico che smorza ed evita gli effetti dirompenti del colpo d'ariete . A valle è presente un bacino di calma dove le acque turbolente appena uscite dalla centrale vengono fatte placare prima della reimmissione nel flusso normale del fiume.
    • Centrali con impianti ad accumulazione
    A differenza delle "centrali a bacino" le centrali con impianti ad accumulazione sono dotate di un bacino di raccolta anche a valle: l'acqua che ha generato energia elettrica durante il giorno passando nelle turbine può essere riportata dal bacino di valle al bacino di monte durante le ore di minor richiesta di energia, mediante pompaggio, utilizzando per questa operazione l'energia elettrica in eccesso prodotta dalle centrali di tipo "sempre acceso" e non diversamente accumulabile.
    In tali impianti ad accumulazione si realizzano gruppi ternari di macchine, ossia la turbina, la pompa e il macchinario elettrico che, essendo reversibile, funziona all'occorrenza da generatore o da motore. Nel caso l'impianto sia dotato esclusivamente di un bacino di monte e un bacino di valle la centrale viene detta centrale idroelettrica a ciclo chiuso o anche stazione di pompaggio.
    CHIARA TALOZZI 3C

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  5. Turbina Francis
    La turbina Francis è una turbina idraulica a reazione. Oggi rappresenta il tipo di turbina idraulica più utilizzato.
    Essa è detta a reazione perché non sfrutta solo la velocità ma anche la pressione del getto d'acqua che, quando giunge nella girante, è ancora superiore a quella atmosferica. A valle Del girante, nello scarico, è necessario riportarsi alle condizioni esterne, quindi si ricomprime il fluido grazie ad un diffusore, che converte la restante energia cinetica in pressione. Questo passaggio non solo consente di riportare la pressione del flusso d'acqua a quella atmosferica, ma permette di utilizzare quella quota finale di energia cinetica, non sfruttabile in turbina, che andrebbe altrimenti persa allo scarico. Se si esagera nella ricerca del vuoto però si rischia di incappare nel fenomeno, sgradito, della cavitazione per cui l'acqua, scesa al di sotto della pressione di liquido saturo, si trasformerebbe in vapore, corrodendo e distruggendo i palettamenti della girante.

    Turbina Kaplan
    La turbina Kaplan fu inventata nel 1913 dal professore austriaco Viktor Kaplan.
    È una turbina idraulica a reazione che sfrutta piccoli dislivelli, fino a qualche decina di metri, ma con grandi portate, da 200/300 m³/s in su. Costruttivamente è un'elica, dove le pale si possono orientare, al variare della portata d'acqua permettendo di mantenere alto il rendimento fino a portate del 20-30% della portata nominale. Solitamente è dotata di deflettori statorici fissi che orientano il flusso. Si può ottimizzare il rendimento della macchina per un range maggiormente ampio rispetto alla portata ideale tramite un sistema di orientamento dei deflettori statorici al variare della portata.
    Il liquido giunge sulla turbina grazie ad un condotto a forma di chiocciola che alimenta tutta la circonferenza, poi attraversa un distributore che dà al fluido una rotazione vorticosa, essenziale per imprimere il moto alla girante, dove il flusso deviato di 90° la investe assialmente.
    Allo scarico, come per la turbina Francis, è possibile recuperare energia grazie al diffusore.
    Turbina Banki
    Una turbina Michell - Banki, nota anche come turbina Ossberger, è un tipo di turbina idraulica che deve il suo nome agli studiosi che la svilupparono: l'australiano Anthony Michell, l'ungherese Donát Bánki e il tedesco Fritz Ossberger. Nella turbina banki l'acqua, guidata dall'iniettore, entra tra le pale, percorre trasversalmente l'interno del rotore e quindi si scarica attraversando di nuovo le pale dalla parte opposta. Questo sistema fa sì che le pale siano percorse dall'acqua in entrambi i sensi, facilitando la rimozione di eventuali corpi estranei. Quando le pale vengono investite dal flusso idrico, il rotore entra in rotazione e l'albero centrale trasmette l'energia meccanica così prodotta al generatore di corrente elettrica ad esso collegato.
    Le componenti principali sono:
    • il rotore, costituito dall'insieme delle pale e dall'albero centrale;
    • l'iniettore, nella versione economica, è costituito da una cassa che avvolge in parte il rotore, ma non garantisce la variazione della portata fino all'83% in meno della Q di progetto come garantito da quelle regolate con doppio o singolo pomolo o flap deflettore tipo le turbine della Ossenberger o similari.
    • la cassa, tramite la quale l'acqua esce dalla turbina per essere scaricata in modelli professionali è a tenuta sull'albero turbina ed è fornita di condotto di scarico in aspirazione anche non tronconico come per le turbine a reazione, questo aiuta il rendimento totale ma non dà i vantaggi come per le turbine a reazione, essendo la Banki una turbina principalmente ad azione con una piccola reazione sullo scarico.
    CHIARA TALOZZI 3 C

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  6. GLOSSARIO
    CAVITAZIONE:La cavitazione è un fenomeno consistente nella formazione di zone di vapore all'interno di un fluido che poi implodono producendo un rumore caratteristico.Ciò avviene a causa dell'abbassamento locale di pressione, la quale raggiunge la tensione di vapore del liquido, il quale subisce così un cambiamento di fase a gas, formando bolle contenenti vapore.
    ALTERNATORE:L'alternatore è una macchina elettrica rotante che converte l'energia meccanica fornita dal motore primo in energia elettrica sotto forma di corrente alternata. La rete elettrica è, per la maggior parte, alimentata da alternatori, poiché tali generatori costituiscono il mezzo di conversione di energia presente nelle principali centrali elettriche.
    IL COLPO D’ARIETE: Il colpo d'ariete è un fenomeno idraulico che si presenta in una condotta quando un flusso di liquido in movimento al suo interno viene bruscamente fermato dalla repentina chiusura di una valvola oppure quando una condotta chiusa e in pressione viene aperta repentinamente.
    DEPURAZIONE: La depurazione è il sistema tecnologico che, a mezzo di opportuni impianti detti impianti di depurazione, si realizza e si attiva per eliminare dai sistemi liquidi e gassosi sostanze estranee o inquinanti. Si svolge un processo composto da una serie di azioni programmate di carattere meccanico, chimico-fisico e biologico.
    BACINO IDROELETTRICO: Il bacino idroelettrico è un invaso d'acqua che ha lo scopo di raccogliere in un bacino lacustre le acque di un fiume per poterne poi utilizzare l'energia potenziale per produrre energia elettrica attraverso una centrale idroelettrica.
    La Cina ha realizzato sul fiume Azzurro il bacino idroelettrico delle Tre gole, il più grande del pianeta.
    CHIARA TALOZZI 3C

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  7. Il giorno sabato 1 aprile, noi alunni della 3C, accompagnati dal prof. Dini e dalla prof. Ricci, abbiamo fatto un'uscita didattica alla centrale idroelettrica di Acqualagna.
    E' una delle centrali idroelettriche più grandi delle Marche, costruita nel 1922 e nelle cui vicinanze si trova anche l'alta diga che sbarra il fiume Candigliano.
    Prima di arrivare alla centrale, abbiamo potuto osservare una distesa di pannelli solari, una delle più grandi delle Marche,con la sua estensione di 5000 mq; la produzione energetica è di 4,5 Mega watt, cioè 4500 Kw.
    I pannelli sono costituiti da celle fotovoltaiche policristalline e la tensione dell'intero campo fotovoltaico varia da 1200 volt a 22000 volt di corrente alternata.
    Alcuni pannelli presentano dei fili ondulati, a causa delle nevicate del 2011 - 2012.
    Una volta arrivati alla centrale possiamo osservare il fiume Candigliano, che è interrotto da una diga di tipo ad arco, di 7 metri di altezza, il cui coronamento è fatto in cemento.
    Da un terrazzino per l'osservazione, abbiamo visto la condotta forzta che porta acqua ad una vasca di carico, dove poi l'acqua viene pulita con una paratoia di smelmamento (o di fondo) della diga manuale, per togliere la ghiaia e il fango.
    Nella vasca è presente una grande pala a forma di rastrello, detto sgrigliatore, la cui funzione è quella di rimuovere i detriti che man mano si accumulano, facendo così rimanere sempre pulita la paratoia.
    Dopo aver prelevato il materiale di scarto questo viene gettato in un canale di smaltimento, dove una corrente di acqua forzata riporta i detriti al fiume.
    L'acqua che entra dalla paratoia viene utilizzata per produrre energia, trasportata in vasca di carico, dove si trovano le turbine, che si possono chiamare "turbine flight", di due tipi:
    - la prima si chiama turbina kaplan verticale, che produce 110 Kw
    - la seconda turbina o a immersione, che produce 400 Kw
    Sotto la centrale, troviamo la turbina e il biodigestore, mentre al piano superiore si trova la centralina di comando.
    Scendiamo attraverso delle ripide scale e arriviamo ad una turbina, poco visibile perchè all'interno di un cilindro di ferro, in cui veniva incanalata l'acqua, per far sì che la turbina si muovesse, producendo così energia.
    Il responsabile della centrale ha attivato la turbina per darci una dimostrazione; la turbina ha prodotto un forte rumore quando ha iniziato a girare e durante il suo movimento ci sono arrivati degli schizzi di acqua.
    Si tratta di una turbina kaplan, che come tutta la centrale, è controllata dalla CPU.
    L'energia meccanica prodotta dalla turbina viene convertita in energia elettrica da un generatore, che poi passerà l'energia a dei trasformatori che producono 22000 volt.
    Una volta visto le turbine al piano inferiore siamo tornati al piano superiore, e il dirigente della centrale ci ha spiegato un po' come funziona la CPU della centrale, attraverso il pannello di controllo situato in una sala piena di strumenti e macchinari
    Dopo diverse foto scattate, spiegazioni e appunti presi, ci siamo fermati per una pausa e per mangiare. Quindi siamo saliti sul pulman e abbiamo fatto anche una veloce visita alla centrale idroelettrica del Furlo.
    Ci siamo fermati un paio di minuti per osservare la centrale, che vista dalla strada, a mio parere sembrava molto più organizzata, rispetto a quella vista poco tempo prima.
    Dopo svariate fotografie scattate, siamo risaliti nel pulmino per poi ritornare a casa.


    JACOPO FANELLI 3C

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  8. Centrale Acqualagna
    Il primo aprile, io e la mia classe accompagnati dal prof Dini e dalla professoressa Ricci, siamo andati a vedere la centrale idroelettrica di pian delle rose ad Acqualagna. Durante il viaggio ci siamo fermati a vedere l’impianto solare di Acqualagna che è il maggiore delle Marche, che produce 4,5 milioni di Kw, ha un estensione di 50 ettari. È composto da celle fotovoltaiche di tipo policristallino, produce 1200v in corrente continua che poi l’inverter trasforma in corrente alternata. Con la nevicata del 2012 il filo dei pannelli si è ondulato, e questo causa dei problemi per la produzione di energia.
    La centrale di pian delle rose ha un dislivello di 7m, viene alimentata dall’acqua del fiume Burano che viene sbarrato da una diga che ha un coronamento in cemento. La diga permette che l’acqua grazie ad una paratoia di ingresso vada nella vasca di carico che grazie ad una paratoia di smelmamento permette di pulire l’acqua da fango e ghiaia durante i momenti di piena. Dopo essere passata nella vasca di carico viene filtrata dallo sgrigliatore che toglie i rifiuti, che grazie ad un ruscello creato dalla pompa che preleva l’acqua dalla vasca di carico,rivà al fiume. Per vederlo all’opera siamo dovuti andare in un ponticello che viene utilizzato dal responsabile per pulire lo sgrigliatore. Quando l’acqua raggiunge il livello richiesto dalla turbina Kaplan verticale si apre il generatore e si produce elettricità che poi va distribuita nelle case. Il professor Dini ci ha portati a vedere le turbine, abbiamo fatto partire la prima cioè la turbina kappa verticale che produce 110 Kw, quando è partita abbiamo potuto notare l’allungamento e l’accorciamento del pistone, poi abbiamo fatto partire la seconda, cioè la turbina Kaplan ad immersione, il responsabile della centrale ci ha avvertiti che la turbina appena parte provoca degli schizzi. Alla fine della visita abbiamo visto il quadro sinottico della centrale, dove vi erano tutti i pulsanti per far partire e fermare le due turbine. Con questo quadro si possono rilevare immediatamente tensione(V), corrente(A), potenza(Kw) e energia(Kwh). La centrale ha due turbine una kaplan ad immersione anche detta turbina flygt che è immersa del tutto in un recipiente pieno d’acqua, e una kaplan verticale, dove il distributore regola il flusso dell’acqua in base alla sua potenza. È una turbina a reazione, che funziona a bassi dislivelli ma per alte portate.
    Dopo la centrale siamo andati a vedere la gola del Furlo. La diga ha un’altezza di 47 metri, è ad arco, con raggio di 21 metri. La sua base ha uno spessore di 16 metri e il ciglio è di 3 metri. La diga venne completata nel 1922. Nella sponda sinistra sono state costruite due paratoie, con funzionamento automatico e con alimentazione autonoma di sicurezza. Queste due paratoie riescono a smaltire fino a 1000 m³/sec. Nel 1944 le macchine elettriche ed idrauliche furono distrutte dai genieri tedeschi; l’edificio rimase in piedi fino all’inizio degli anni ’90, cioè fino a quando l’Enel ne decise la demolizione per il recupero dell’intera area. A circa un chilometro a monte della confluenza Metauro – Candigliano, nel 1905 fu realizzata la prima centrale idroelettrica dei Raggioli, per trasformazione di un vecchio mulino. Anche questa centrale fu distrutta dagli eventi bellici nel 1944. Notevole fu la pressione per la ricostruzione delle centrali di questa zona, così che nel 1949 fu deciso di intraprendere i lavori di ricostruzione dell’attuale impianto idroelettrico del Furlo.
    Giulia Scopa 3^C

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  9. GLOSSARIO
    PANNELLO SOLARE FOTOVOLTAICO = dispositivo composto da celle fotovoltaiche, che convertono l'energia solare in energia elettrica.
    PARATOIA = sistema regolabile di sbarramento idraulico, che viene posto su un corso d'acqua o su un canale per regolarne il deflusso e quindi la portata.
    SGRIGLIATORE = dispositivo elettromeccanico automatico che rimuove i detriti accumulati contro una griglia. E' una parte indispensabile nella vasca di carico della condotta forzata della centrale idroelettrica
    BIODIGESTORE = dispositivo attraverso il quale la sostanza organica è degradata d parte di microrganismi anaerobi in condizioni di anaerobiosi; di norma la digestione anaerobia avviene in due stadi di temperatura: prima tra i 37 - 41 °C, poi tra i 50 -52 °C.
    TRASFORMATORE = In tecnologia, nome generico di apparecchi o dispositivi atti a trasformare una grandezza fisica in un'altra della stessa specie, ma di caratteristiche diverse.
    TURBINA = macchina motrice rotativa a fluido, il cui organo essenziale è rappresentato da una ruota provvista di palette periferiche, che ricevono energia cinetica da un fluido sotto forma di velocità o di pressione
    GENERATORE O ALTERNATORE = apparecchio capace di produrre energia di una determinata forma a spese di quella di altre forme, o anche di produrre, per trasformazione, determinate sostanze.

    JACOPO FANELLI 3C

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  10. GLOSSARIO:

    Maniera Sincrona:Che opera in coordinazione con un altro o in base a un riferimento temporale comune: alternatore, meccanismo, motore s.

    Paratoia: Sbarramento mobile che impedisce o regola il deflusso delle acque in un canale.

    Quadro elettrico sinottico: Quadro di supervisione e comando di impianti, che riporta lo schema dell’impianto stesso e alcune manopole di telecomando di apparecchiature.

    Coronamento: parte terminale superiore di una struttura, in questo caso di una diga.
    Giulia Scopa 3^C

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  11. Il giorno sabato 1 aprile 2017 siamo andati a vedere una centrale idroelettricha con il professore di
    tecnica e la professoressa di scienze per andare ci siamo fermati a vedere un impianto fotovoltaico situato alle Pole una frazione di Acqualagna il professore di tecnicha ha spiegato che prima dell'impianto cera una cava di cui si cavavano i sassi, poi prima di installare l'impianto e stato eseguito un riempimento di terra.
    Questo impanto a un estensione di parecchi ettari di terra, produce circa 4,5milioni di vat (MW)che sono
    e quatromila e cinguecento chilovat (kw) L'elettricita prodotta dall'impianto va dentro una cella fotovoltaica di cui viene venduta all'enel. L'enel la distribuisce nelle case, scuole, asilo. L'impanto e recintato da una rete ed circondata da telecamere di sicureza. dopo la parecchia neve che ha fatto nel duemiladodici la terra riportata si e abbassata di qualche centimetri ed a provocato dai avvallamenti e a storto alcuni pannelli fotovoltaici La centrale idroelettrica e situata tra Acqualagna e cagli ed il nome e si chiami pan delle rose . L'impianto idroeletrica a una diga a forma di arco e a un dislivello di sette metri. Appena siamo arrivati abbiamo visto delle turbine che avevano cambiato ed erano tutte arrugginite. Per vedere meglio siamo andati sopra un muro che si avvicina alla dica tra cui sotto ce una porta cheimmette l'acqua in una vascha. Il prof ci ha spiegato perche la diga e a forma di arco e adetto perche se era a forma dritta con il passare del tempo e la forza dell'acqua si pio rompere, invece se e ad arco la diga ha piu resistanza . Ci ha spiegato anche gli ultimi dieci centimetri erano di un alto colore e ci a detti che gli avevano rifatto il cronamento perche l'acqua col tempo lo a corroso. Nella parte destra ce un quadrato con una porta che si apre quando ci sono le piene, pero passa anche sopra la diga. Sempre a destra c'è un ingresso per le piene quando dopo l’acqua va nella vasca di carico. con una paratoria che toglie rami, palstiche, ,cartacce …... in poche parole sporchizie. Poi siamo andati dentro nel piano posteriore alla quale cierano delle grigle che si vedeva il piano superiore. Cerano due turbine la prima era una Kaplan verticale che produceva 110 KW il prof di technica ci ha fatto sentire quando il custode ha apeto il passaggio dell'aqua dove va a produrre energia ed la turbina tremava, la seconda era a immersione e produceva 400 KW. Risaliamo le scale e torniamo sopra , il prof Dini ci spiega il funzionamento di alcuni apparecchi elettronici. A controllare tutto

    Turbina Kaplan
    La turbina Kaplan fu inventata nel 1913 dal professore austriaco Viktor Kaplan.
    È una turbina idraulica a reazione che sfrutta piccoli dislivelli, fino a qualche decina di metri, ma con grandi portate, da 250/360 m³/s in su. Costruttivamente è un'elica, dove le pale si possono orien


    Dopo aver finito la spiegazione risaliamo nel pulmino e facciamo un giro sulla Gola del Furlo dove solo da fuori guardiamo individualmente la diga. 

    Matteo fanelli 3°c

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  12. Sabato 1 aprile, insieme al professor Dini, al professor Frittelloni e alla professoressa Ricci, ci siamo recati alla centrale idroelettrica ad Acqualagna. Prima di tutto ci siamo recati a Bell’aria di Acqualagna, dove è presente un impianto fotovoltaico di tipo policristallino, tra i più grandi delle Marche; l’impianto ha una potenza di circa 4500kw e una tensione compresa tra i 1200-22000v, occupa una superficie di 50 ettari e funziona in corrente alternata. Esso è formato da dei pannelli fotovoltaici, per l’appunto, che hanno dei fili ondulati, a causa del forte peso della neve, che durante l’inverno del 2012 è caduta abbondantemente, provocando appunto questa reazione. Successivamente siamo arrivati alla vera e propria centrale idroelettrica, che si chiama Pian delle Rose, formata da una diga ad arco, che ha un dislivello di 7m circa, ed è costituita a sua volta da un coronamento in cemento; l’acqua che appunto viene sbarrata dalla diga, si dirige quindi verso una paratoia di smelmamento, che ha la funzione di togliere da essa fango e ghiaia. In seguito l’acqua si dirige verso la paratoia d’ingresso, che durante i periodi di piena viene aperta con un pistone, dove attraverso un canale d’ingresso, arriva direttamente allo sgrigliatore, che filtra l’acqua e la pulisce da ogni eventuale residuo rimasto, che può aver accumulato durante il tragitto. Quindi l’acqua arriva alle turbine, che in questo caso sono due: -turbina kaplan verticale, che produce 110kw di potenza; -turbina flig a immersione, che produce 400kw di potenza; dove il generatore è immerso all’interno e quindi non abbiamo potuto osservarlo. Per osservarle da vicino, siamo dovuti scendere per delle ripide scale, dove per vedere la prima, ci siamo disposti a cerchio, ed essa ha iniziato a vibrare, visto che il dirigente l’ha messa in funzione; mentre la seconda dopo essere stata azionata ha iniziato a spruzzare qualche schizzo. Entrambe sono collegate ad un quadro sinottico cioè riassuntivo, dal quale appunto si possono controllare entrambe. Quest’ultimo è previsto di un PCL (Controllore a Logica Programmabile, o semplicemente processore), dotato di un display che rileva e riporta su esso il livello raggiunto dall’acqua, che può avere limiti di portata. Grazie a questo quadro, siamo riusciti inoltre a leggere la tensione, la potenza e la corrente, dei cavi che appunto collegano le due turbine ad esso, e sono i seguenti: corrente= 110A; tensione= 670v e potenza= 160kw. A questo punto si arriva al trasformatore, che cede all’ENEL 22000v, dopo aver trasformato quelli del display. DENTI CAMILLA 3^C

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  13. GLOSSARIO
    CORONAMENTO: motivo che termina e conclude superiormente un organismo architettonico o parte di quest’ultimo
    SINOTTICO: Esposto secondo un criterio schematico che consente una rapida visione e dei problemi, degli aspetti e dei dati fondamentali di una data materia, confrontabili tra loro anche mediante una agevole collocazione in colonne parallele: Nella tecnica, quadro sinottico,quadro di supervisione e comando di impianti (molto usato in quelli elettrici), che riporta lo schema dell’impianto stesso e alcune manopole di telecomando di apparecchiature.
    PLC: Controllore a Logica Programmabile o Programmable Logic Controller è un controllore per industria specializzato nella gestione o controllo dei processi industriali; ed esegue un programma ed elabora i segnali digitali ed analogici provenienti da sensori e diretti agli attuatori presenti in un impianto industriale.
    DENTI CAMILLA 3^C

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  14. Glosario
    Coronamento-motivo terminale superriore di una strutura
    ALTERNATORE-L'alternatore è una macchina elettrica rotante che converte l'energia meccanica fornita dal motore primo in energia elettrica sotto forma di corrente alternata.
    PARATOIA - sistema regolabile di sbarramento idraullico
    maneria sincronà- Che avviene nello stesso spazio di tempo due fatti simili
    BIODIGESTORE = dispositivo attraverso il quale la sostanza organica è degradata d parte di microrganismi anaerobici
    matteo fanelli 3°c

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  15. Il giorno 1 Aprile , con la mia classe 3° C siamo andati alla centrale idroelettrica di Acqualagna. Siamo stati accompagnati dal professore di educazione tecnica Giuseppe Dini e dalla professoressa di matematica Teresa Ricci.
    Per prima cosa durante il tragitto da Fermignano alla Centrale, ci siamo fermati ad osservare un campo fotovoltaico. I panelli solari di questo impianto sono policristallini e quindi hanno un rendimento del 12%. Ogni striscia di pannelli è una stringa, tante stringhe formano un campo fotovoltaico che nel nostro caso misurava oltre 55000 metri quadri e produce nelle ore di picco del sole 4700000w.
    Appena arrivati alla centrale di Acqualagna del fiume Burano , il professor Dini ci ha fatto notare un “pettine” che ha la funzione di raccogliere rami, foglie, ecc., per far si che durante il processo di trasformazione dell’acqua in energia, la materia prima sia pulita. In seguito abbiamo osservato una vecchia turbina che è stata sostituita da un’altra più grande; funziona in questo modo: si apre il distributore in maniera sincrona, entra l’acqua nella turbina e viene colpita dalle pale che in base alla quantità d’acqua si inclinano in maniera diversa e così si mettono in movimento. Poi ci siamo avvicinati alla diga da dove l’acqua passa ed arriva fino alla paratoia.
    Abbiamo potuto osservare tutto ciò da una passerella che si trova sopra la diga ; lungo il percorso si trova uno sghiaiatore che serve per eliminare le pietre che il fiume trasporta in modo da ‘’depurare’’ l’acqua.
    Successivamente siamo entrati nella sala di controllo al dì sotto della quale si trovavano le due turbine: KAPLAN e ITT FLYGT che hanno rispettivamente la potenza di 110 Kw e 400 Kw (E=450 Kwh in un’ora, in due ore il doppio); stavano lavorando entrambe al massimo quindi 450kw+120kw.
    Scesi al “piano” sottostante la sala di controllo, ci siamo avvicinati alla turbina più piccola delle due: la KAPLAN , al di sotto della quale si trova l’acqua. Sotto la turbina si trova anche il distributore che si muove in maniera sincrona spinto da un pistone idraulico , che fa muovere a sua volta un anello che consecutivamente fa aprire le pale del distributore contemporaneamente; più le pale sono aperte, più acqua entra, e quindi più potenza (energia nel tempo) produce.
    Sopra il distributore è posto il generatore. Il generatore è mosso dalla turbina KAPLAN che produce l’energia meccanica di rotazione tramite la quale il generatore viene messo in funzione.
    Superata la turbina KAPLAN siamo passati alla ITT FLYGT. La turbina era contenuta all’interno di un grosso tubo di metallo dove, oltre alla FLYGT, erano posti l’acqua e il generatore. Qui abbiamo un dislivello di 7 metri che, anche se non molti, vengono utilizzati comunque. Risalendo le scalette ci siamo fermati nella sala di controllo e abbiamo osservato i pannelli di controllo, in particolare quelli della FLYGT, dove tutti i livelli della centrale erano superati poiché la turbina stava lavorando al massimo. Abbiamo controlli oleodinamici e controlli elettrici (in termine tecnico quadro sinottico), con i vari interruttori di comando. Qui è finita la visita alla centrale idroelettrica del fiume Burano.
    CAMILLA MANENTI 3^C

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  16. GLOSSARIO
    TURBINA: Macchina motrice a fluido, costituita da un complesso di parti fisse (statore o distributore) e mobili (rotore) portanti corone di elementi sagomati (pale).
    SGHIAIATORE: Bacino, interposto nel corso di un canale, per lo più immediatamente dopo il suo imbocco, nel quale l’acqua, per effetto della riduzione della velocità, lascia depositare le materie solide contenute in sospensione.
    DISLIVELLO: Differenza di livello tra due punti, situati o no sulla stessa linea verticale.
    SINOTTICO: Esposto, riepilogato in forma di sinossi, secondo un criterio schematico che consente una rapida visione e acquisizione mnemonica dei problemi, degli aspetti e dei dati fondamentali di una data materia, confrontabili tra loro anche mediante una agevole collocazione in colonne parallele.
    CELLA: dispositivo che converte l’energia della luce direttamente in elettricità
    PARATOIA: portello mobile che permette di regolare il flusso delle acque in un canale.
    PISTONE IDRAULICO: è la parte mobile di un organo idraulico o pneumatico, governata attraverso un fluido.
    CAMILLA MANENTI 3^C

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  17. Sabato 1 Aprile noi, classe 3°C, siamo andati a visitare la centrale idroelettrica che si trova presso Acqualagna accompagnati dal professore Dini, dal professore Frittelloni e dalla professoressa Ricci. Prima, però, abbiamo fatto una sosta a Bellaria, sotto il comune di Acqualagna, ad osservare una delle distese di pannelli solari più vaste della regione Marche (hanno una superficie di 50000 metri quadrati). Le celle fotovoltaiche sono di tipo policristallino e quindi hanno un rendimento del 12%. Essi emanano un’energia di 4,5 mega watt, ovvero 4500000 w, quando sono nelle ore di picco. La loro tensione varia da 1200 v a 22000 v e hanno una corrente di tipo alternata. Se si osserva bene, si nota che i fili sono ondulati: questo è successo a causa della grande neve del 2011-2012. Nella centrale che abbiamo visitato si sono cambiate due turbine, tra cui una di queste era una vecchia kaplan, e in seguito furono sostituite da una turbina più grande: quando il distributore si apre in maniera sincrona, l’acqua nella turbina viene colpita dalle pale che si inclinano in maniera diversa in base alla quantità di acqua e quelle si mettono in movimento sprigionando energia meccanica di rotazione. Un po’ per volta siamo saliti su una passerella dove si poteva vedere il percorso del fiume e abbiamo notato che la diga è di tipo ad arco e il coronamento è fatto di cemento. L’acqua passa per la paratoia di smelmamento (o di fondo) della diga manuale per far sì filtrare la ghiaia (sghiaiatore) e il fango. Quando c’è la piena, l’acqua passa per la paratoia di ingresso dove poi passa nella vasca di scarico che può traboccare quando le turbine vanno al massimo: la diga ha 7 metri di dislivello. Lo sgrigliatore assume la forma di un pettine, la sua funzione è quella di togliere e raccogliere le sporcizie per poi essere portate nel fiume per far sì che durante il processo di trasformazione dell’acqua in energia, la materia prima sia pulita. Successivamente siamo entrati nella sala di controllo dove, dopo essere scesi nel piano inferiore, abbiamo potuto osservare due turbine più da vicino. La prima è stata la turbina kaplan verticale che ha un’energia di 110 kw mentre la seconda, la turbina ad immersione, ha un’energia di 400 kw; entrambe stavano lavorando al massimo quindi producevano un’energia totale di 510 kw (400+110= 510). Abbiamo visto anche come è fatta una turbina kaplan; sotto la turbina si trova il distributore che si muove in maniera sincrona che viene mosso da un pistone idraulico simile a quello di un trattore; il pistone muove l’anello e le pale del distributore si aprono tutte insieme, più è aperto, più acqua passa e più potenza produce. Il generatore che si trova sotto la turbina, è mosso da essa; la turbina kaplam è fissa mentre una volta era a passo variabile e produce energia meccanica di rotazione per far muovere il generatore. Quando siamo risaliti al piano superiore, ci siamo fermati a guardare un quadro sinottico dove si trovava tre fili: R-S-T che fuoriescono dalla turbina.
    Elisa Rossini
    3°C 7/4/2017

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  18. GLOSSARIO
    TURBINA: Macchina motrice a fluido, costituita da un complesso di parti fisse e mobili portanti corone di elementi sagomati. Il rotore, detto anche girante, è l’elemento che riceve energia dal fluido utilizzandola per generare potenza meccanica.
    SGRIGLIATORE: Lo sgrigliatore è un dispositivo elettromeccanico in genere automatico che rimuove i detriti accumulati contro una griglia. È un complemento indispensabile nella vasca di carico della condotta forzata della centrale idroelettrica.
    DIGA: Una diga è uno sbarramento artificiale permanente atto a regolare il deflusso di un corso d'acqua naturale, di creare un invaso, oppure di proteggere un tratto di costa o un porto.
    Elisa Rossini 3°C

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  20. Il giorno 1 aprile 2017con il professor Dini, la professoressa Ricci e il professor Frittelloni siamo andati a Bell’aria di Acqualagna, dove è presente un impianto fotovoltaico di tipo policristallino, tra i più grandi delle Marche; l’impianto ha una potenza di circa 4500kw e una tensione compresa tra i 1200-22000v, occupa una superficie di 50 ettari e funziona in corrente alternata e produce 4,5 milioni di kw.Esso è formato da dei pannelli fotovoltaici con fili ondulati, a causa della nevicata del 2012 che ha provocato questa reazione.Dopo siamo andati alla centrale di pian delle rose che ha un dislivello di 7m, viene alimentata dall’acqua del fiume Burano che viene sbarrato da una diga che ha un coronamento in cemento. La diga permette che l’acqua grazie ad una paratoia di ingresso vada nella vasca di carico che grazie ad una paratoia permette di pulire l’acqua da fango e ghiaia durante i momenti di piena. Dopo essere passata nella vasca di carico viene filtrata dallo sgrigliatore che toglie i rifiuti, che grazie ad un ruscello creato dalla pompa che preleva l’acqua dalla vasca di carico,rivà al fiume. Per vederla all’opera siamo dovuti andare in un ponticello che viene utilizzato dal responsabile per pulire lo sgrigliatore. Quando l’acqua raggiunge il livello richiesto dalla turbina Kaplan verticale si apre il generatore e si produce elettricità( produce 110kw di potenza) che poi va distribuita dall’enel nelle case, scuole, asilo, negozi e luoghi pubblici. Il professor Dini ci ha portati a vedere le turbine, il responsabile della centrale ha fatto partire la prima cioè la turbina kappa verticale che produce 110 Kw, quando è partita abbiamo potuto notare l’allungamento e l’accorciamento del pistone, poi abbiamo fatto partire la seconda, cioè la turbina Kaplan ad immersione, il responsabile della centrale ci ha avvertiti che la turbina appena parte provoca degli schizzi.Alla fine abbiamo visto il quadro sinottico della centrale, dove vi erano tutti i pulsanti per far partire e fermare le due turbine. Con questo quadro(controllato da un cp) si possono rilevare immediatamente corrente(A), tensione(v) energia(Kwh) e potenza(kw). La centrale ha due turbine una kaplan ad immersione anche detta turbina flygt che è immersa del tutto in un recipiente pieno d’acqua, e una kaplan verticale, dove il distributore regola il flusso dell’acqua in base alla sua potenza. È una turbina a reazione, che funziona a bassi dislivelli ma per alte portate.Dopo siamo andati con il pulmino alla gola del Furlo dove abbiamo visto la diga solo da lontano e il prof ci ha spiegato un’ po il funzionamento, la diga comunque ha un’altezza di 47 metri, è ad arco, con raggio di 21 metri. La sua base ha uno spessore di 16 metri e il ciglio è di 3 metri. La diga venne completata nel 1922.Abbiamo anche visto un uomo che osservava nel cielo le aquile.

    GLOSSARIO
    PARATORIA= Sbarramento mobile che impedisce o regola il deflusso delle acque in un canale.
    BIODIGESTORE = dispositivo attraverso il quale la sostanza organica è degradata d parte di microrganismi anaerobi in condizioni di anaerobiosi; di norma la digestione anaerobia avviene in due stadi di temperatura: prima tra i 37 - 41 °C, poi tra i 50 -52 °C.
    ALTERNATORE=L'alternatore è una macchina elettrica rotante che converte l'energia meccanica fornita dal motore primo in energia elettrica sotto forma di corrente alternata. La rete elettrica è, per la maggior parte, alimentata da alternatori, poiché tali generatori costituiscono il mezzo di conversione di energia presente nelle principali centrali elettriche.
    Quadro sinottico=schema dove la materia è compendiata in poche ed essenziali notizie schematiche esposte in modo da essere facilmente raffrontate fra loro.
    Coronamento= motivo terminale superiore di una struttura architettonica.
    SOHAIL BAHAJI 3 C

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  21. Il sabato 1 aprile, io e la mia classe accompagnati dal prof Dini e dalla professoressa Ricci, siamo andati a vedere la centrale idroelettrica di pian delle rose ad Acqualagna. Prima di arrivare ci siamo fermati a vedere l’impianto solare di Acqualagna che è uno dei maggiori delle Marche, che produce 4,5 milioni di Kw, ha un estensione di 50 ettari. È composto da celle fotovoltaiche di tipo policristallino, produce 1200v in corrente continua che poi si trasforma in corrente alternata. Con la nevicata del 2012 il filo dei pannelli si è ondulato, e questo causa dei problemi per la produzione di energia. La centrale di pian delle rose ha un dislivello di 7m, viene alimentata dall’acqua del fiume Burano che viene sbarrato da una diga ad arco che ha un coronamento in cemento. Da un terrazzino abbiamo osservato la condotta forzata che porta acqua a una vasca di carico, dove poi l’acqua viene pulita da una paratoia di smelmamento o di fondo della diga manuale, per togliere la ghiaia e il fango. Nella vasca è presente una grande pala a forma di rastrello, detto sgrigliatore, la cui funzione è quella di rimuovere i detriti che man mano si accumulano,così da far rimanere pulita la paratoia. Poi l’acqua viene trasportata in una vasca di carico, dove si trovano due turbine ( turbine flight ): la prima si chiama turbina kaplan verticale, che produce 110 Kw, la seconda turbina o a immersione, che produce 400 Kw; per vederle abbiamo dovuto scendere nel piano inferiore poi il responsabile della centrale ha attivato la turbina per darci una dimostrazione la turbina ha prodotto un forte rumore quando ha iniziato a girare e durante il suo movimento ci sono arrivati degli schizzi di acqua. Dopo aver risalito le scale abbiamo visto il quadro sinottico della centrale, dove vi erano tutti i pulsanti per far partire e fermare le due turbine. Con questo quadro si possono rilevare immediatamente tensione,corrente, potenza e energia. Infine si arriva al trasformatore che cede all’Enel 22000 volt. Dopo abbiamo ripreso il pulman e siamo andati alla gola del furlo. La diga ha un’altezza di 47 metri, è ad arco, con raggio di 21 metri. La sua base ha uno spessore di 16 metri e il ciglio è di 3 metri. Nella sponda sinistra sono state costruite due paratoie, con funzionamento automatico e con alimentazione autonoma di sicurezza. Nel 1944 le macchine elettriche ed idrauliche furono distrutte dai genieri tedeschi; l’edificio rimase in piedi fino all’inizio degli anni ’90, cioè fino a quando l’Enel ne decise la demolizione per il recupero dell’intera area. A circa un chilometro a monte della confluenza Metauro – Candigliano, nel 1905 fu realizzata la prima centrale idroelettrica dei Raggioli. Notevole fu la pressione per la ricostruzione delle centrali di questa zona, così che nel 1949 fu deciso di intraprendere i lavori di ricostruzione dell’attuale impianto idroelettrico del Furlo. ANDREA LONZI 3C

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  22. GLOSSARIO:
    -SBRIGLIATORE: è un dispositivo che rimuove i detriti accumulati contro una griglia. È un complemento indispensabile nella vasca di carico della condotta forzata della centrale idroelettrica;
    - SINOTTICO: Esposto secondo un criterio schematico che consente una rapida visione e dei problemi, degli aspetti e dei dati fondamentali di una data materia, confrontabili tra loro anche mediante una agevole collocazione in colonne parallele: Nella tecnica, quadro sinottico,quadro di supervisione e comando di impianti che riporta lo schema dell’impianto stesso e alcune manopole di telecomando di apparecchiature;
    - PARATOIA = sistema regolabile di sbarramento idraulico, che viene posto su un corso d'acqua o su un canale per regolarne il deflusso e quindi la portata;
    -TURBINA=macchina motrice rotativa a fluido, il cui organo essenziale è rappresentato da una ruota provvista di palette periferiche,che ricevono energia cinetica da un fluidi sotto forma di velocità o di pressione.
    ANDREA LONZI 3C

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  23. Il giorno primo aprile la nostra classe 3*c è andata presso “ bellaria di Acqualagna ” una centrale idroelettrica tra le più grandi delle marche per fare una visita guidata collegata con il progetto engine 4 f dell’ I.T.I.S. di urbino, ogni classe terza ha visitato una centrale diversa.
    Registra una potenza di 45 megawatt ,4500 kilowatt, ha delle celle fotovoltaiche policristallinee una superfice totale di 5000 metri quadrati , la tensione (u) varia dai 1200 volt ai 22000volt.
    Arriva ad un dislivello di 7 metri ,nelle pale del distributore ci sono due turbine, una diversa dall’altra,la prima turbina o kappa la seconda a immersione hanno rispettivamente una potenza di 110 kilowatt e 400 kiowatt. La diga è ad arco,l’impianto è di corrente alternata, il coronamento è di cemento.
    Prima di arrivare alla centrale effettivamente ci siamo fermati a vedere una delle maggiori distese di pannelli solari nelle marche ,si estende per 5000 metri quadrati hanno fili ondulati, non per funzionalità ma per la grande nevicata nel 2012.arrivati alla centrale abbiamo visto il funzionamento della paratoia di smelmamento o di fondo della diga manuale per togliere la ghiaia e i lfango,lo sgrigliatore prende acqua dal fiume e la trasforma in energia e la riporta poi nel fiume, si può dire che svolga un processso di depurazione dell’acqua lo sgrigliatore invece toglie le sporcizie e vengono raccolte per poi essere portate nel fiume quando c’ è una piena dove poi va nella vasca di carico. Sotto la centrale troviamo la turbina e i lbiodigestore ,la turbina è una kaplar e parte solo se piena d’acqua e gira vorticosamente i verticale, non la si può vedere poiché coperta ,ma si può sentire la vibrazione al tatto. Il bio digestore, sempre sotto la centrale serve a trasformare gli scarti in energia pulita sfruttando la fermentazione anaerobica, il biodigestore infatti è anche detto digestore anaerobico . il CPU controlla la centrale e tutte le sue azioni.avendo finito presto la visita ci spostiamo al furlo, non per vedere il profilo di Benito Musssolini ma per vedere la diga: La diga del Furlo, che alimenta la centrale, è stata completata nel 1922, all’inizio per servire il vecchio impianto (Impianto idroelettrico dei Raggioli) e poi successivamente allacciata a quello nuovo ed attuale.
    La diga ha un’altezza di 47 m, è ad arco-gravità, con raggio di 21 m. La sua base ha uno spessore di ben 16 m, il ciglio di 3 m; produce un aumento di livello sul Candigliano per una lunghezza di circa 3 km, creando un lago artificiale entro la Gola del Furlo. In sponda sinistra sono state realizzate due paratoie, con funzionamento automatico ed anche con alimentazione autonoma di sicurezza, adatte a smaltire ben 1.000 m³/sec.
    Il bacino al momento della costruzione risultava avere un volume di 2 milioni di metri cubi. Oggi, con il conseguente alluvionamento di materiale, si è notevolmente ridotto. Nel 1981 è stato svuotato completamente per la manutenzione della diga, liberando lo scarico di fondo
    claudio regini 3*c

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  24. glossario


    Fermentazione anaerobica: Per fermentazione anaerobica si intende la degradazione della sostanza organica da parte di microrganismi in condizioni di anaerobiosi. Si tratta di un processo differente rispetto al compostaggio, che invece è strettamente aerobico.
    Sgrigliatore: Lo sgrigliatore è un dispositivo elettromeccanico in genere automatico che rimuove i detriti accumulati contro una griglia. È un complemento indispensabile nella vasca di carico della condotta forzata della centrale idroelettrica
    Turbina: Macchina motrice rotativa a fluido, il cui organo essenziale è rappresentato da una ruota ( girante ) provvista di palette periferiche convenientemente profilate per ricevere energia cinetica da un fluido
    Policristallinee:
    materiali policristallini sono solidi composti di molti piccoli cristalli spesso microscopici, detti cristalliti, di varie dimensioni e orientazioni. La variazione nella direzione può essere casuale o direzionale, e può essere dovuta alla crescita e alle condizioni di lavorazione. La struttura fibrosa è un esempio di quest'ultima.o forma di velocita

    claudio regini 3*c

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  25. il giorno 1 aprile siamo andati alla centrale idroelettrica di Acqualagna che è una delle centrali più grandi delle Marche. Appena arrivati alla centrale di Acqualagna del fiume Burano , il professor Dini ci ha fatto notare un “pettine” che ha la funzione di raccogliere rami, foglie, ecc., per far si che durante il processo di trasformazione dell’acqua in energia, la materia prima sia pulita ..Questa centrale produce 4,5 mega watt cioè 4500kw grazie a delle celle fotovoltaiche policristalline che hanno una superficie di 50000 metri quadri ,ha anche una tensione che varia da 1200v a 22000v. La centrale è di corrente alternata. Hanno combinato 2 due turbine che sono di tipo diverso: la prima è una turbina Flight o kaplam verticaleche produce 110 kw, la seconda invece è a immersione che produce 400 kw ,la diga è ad arco e arriva a 7 metri di dislivello. Ha anche un coronamento di cemento,ha Da un terrazzino abbiamo osservato la condotta forzata che porta acqua a una vasca di carico, dove poi l’acqua viene pulita da una paratoia di smelmamento o di fondo della diga manuale,la paratoia di smelmamento, o di fondo, della diga manuale, per togliere il fango e la ghiaia c’è lo sgrigliatore che funge da filtratore e prende l’acqua per creare l’energia con qui poi pulisce le paratoie. La centrale ha anche delle paratoie di ingresso, che serve quando c’è la piena, che poi fanno entrare nella vasca di carico. Abbiamo visitato anche una delle più grande distese di panelli solari nelle marche ,che si trovava non molto lontano dalla centrale, si estende per 5000 metri. Scendendo più in giù troviamo il biodigestore che sfrutta la fermentazione anaerobica che utilizza i rifiuti per creare energia,e poi troviamo la turbina ad immersione che naturalmente non si vedeva ma toccando il contenitore si sentiva tremare .Il CPU è un computer che controlla tutta la centrale. Tra questi pannelli cene sono alcuni con dei fili ondulati a causa della grande nevicata del 2012 .Poi ,dato che avevamo ancora del tempo, siamo andati alla diga del Furlo e il professore ci ha spiegato che: L’attuale Centrale del Furlo rappresenta l’unificazione di due vecchie centrali esistenti: quella realizzata sotto la diga stessa del Furlo e quella poco più a valle, detta dei Raggioli. La diga era quella attualmente ancora esistente. La diga ha un’altezza di 47 m, è ad arco-gravità, con raggio di 21 m. La sua base ha uno spessore di ben 16 m, il ciglio di 3 m; produce un aumento di livello sul Candigliano per una lunghezza di circa 3 km, creando un lago artificiale entro la Gola del Furlo. In sponda sinistra sono state realizzate due paratoie, con funzionamento automatico ed anche con alimentazione autonoma di sicurezza, adatte a smaltire ben 1.000 m³/sec. Il bacino al momento della costruzione risultava avere un volume di 2 milioni di metri cubi. Oggi, con il conseguente alluvionamento di materiale, si è notevolmente ridotto. Nel 1981 è stato svuotato completamente per la manutenzione della diga, liberando lo scarico di fondo.

    Di:Bilal id abdelkader 3 c


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  26. Glossario
    TURBINA: Macchina motrice a fluido, costituita da un complesso di parti fisse e mobili portanti corone di elementi sagomati. Il rotore, detto anche girante, è l’elemento che riceve energia dal fluido utilizzandola per generare potenza meccanica.
    Policristalline: materiali policristallini sono solidi composti di molti piccoli cristalli spesso microscopici, detti cristalliti, di varie dimensioni e orientazioni. La variazione nella direzione può essere casuale o direzionale, e può essere dovuta alla crescita e alle condizioni di lavorazione. La struttura fibrosa è un esempio di quest'ultima.o forma di velocita
    Biodigestore: Apparecchio che consente la digestione anaerobica ovvero la degradazione di una sostanza organica da parte di microrganismi in condizioni anaerobiosi.
    Paratoia: Sbarramento mobile che impedisce o regola il deflusso delle acque in un canale.
    Di : Bilal Id Abdelkader 3c

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  27. Sabato 1 aprile 2017, accompagnati dai nostri professori, siamo andati a visitare la centrale idroelettrica di Acqualagna.
    Prima di recarci alla centrale, ci siamo fermati ad osservare l' impianto fotovoltaico di “Bellaria”(Acqualagna): è un impianto che produce circa 4500 kw, si estende per 50 ettari ed è costituito da celle fotovoltaiche di tipo cristallino.
    Osservando i pannelli solari abbiamo notato che le stringhe sono ondulate; il professore ci ha spiegato che questo è una conseguenza della grande nevicata avvenuta nell'inverno 2012, dopo la quale alcune parti dei pannelli sono cedute.
    Una volta osservato l'impianto fotovoltaico, ci siamo diretti alla centrale idroelettrica di Acqualagna, situata sul fiume Burano.
    Lungo il fiume è presente una diga ad arco con un dislivello di 7 metri. Il coronamento, cioè il giro superiore, è stato rifatto in cemento e sulla diga è presente una paratoia di smelmamento o paratoia di fondo, che si apre manualmente e serve per pulire l'acqua. Dopo essere stata raccolta dalla diga, l'acqua entra in una vasca di carico, grazie ad una paratoia di ingresso, che si apre con un pistone manuale durante le piene.
    Nella vasca dove viene raccolta l'acqua, troviamo lo sgrigliatore che serve per pulire l'acqua dalle sporcizie che vengono dal fiume, prima che essa entri nella centrale. La griglia, infatti, immergendosi nella vasca di scarico, preleva i rifiuti per poi scaricarli nel fiume.
    La centrale è dotata di due turbine:
    -la vecchia turbina Kaplan ad asse verticale che produce circa 110 kw. Il suo generatore è immerso nell'acqua, quindi questa turbina non ha bisogno di raffreddamento;
    -la turbina Kaplan ad immersione o turbina flight che produce circa 400 kw.
    Per concludere abbiamo osservato il quadro elettrico sinottico, cioè un quadro generale sul quale sono riportati i dati delle turbine e che consente quindi di controllare il corretto funzionamento della centrale.
    Accanto ad esso si trova il quadro di comando della turbina Kaplan piccola ad asse verticale.
    La centrale è alimentata da corrente continua e ha una tensione di 670 V, una corrente di 120 A e una potenza di 160 W.
    Questa uscita è stata davvero interessante perchè mi ha permesso di ampliare le mie conoscienze e di approfondire argomenti che avevamo già trattato in classe.
    MARIANNA GULINI 3°C

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  28. GLOSSARIO

    TURBINA KAPLAN: è una turbina idraulica a reazione che sfrutta piccoli dislivelli, fino a qualche decina di metri, ma con grandi portate. Costruttivamente è un'elica, dove le pale si possono orientare, al variare della portata d'acqua permettendo di mantenere alto il rendimento.

    CORONAMENTO: motivo terminale superiore di una struttura architettonica.

    PARATOIA: è un sistema regolabile di sbarramento idraulico, che viene posto su un corso d'acqua naturale o su un canale per regolarne il deflusso, cioè la portata.
    Funziona modificando l'area della sezione libera che può essere attraversata dall'acqua.

    QUADRO ELETTRICO= è una parte di un impianto elettrico, a valle del contantore, con la funzione di alimentare e, nell'eventualità di un guasto o in caso di manutenzione, di scollegare elettricamente una o più utenze ad esso connessa. I quadri possono essere di tipo industriale o domestico, ma hanno le stesse funzioni, con caratteristiche ovviamente adeguate allo scopo.

    SINOTTICO= esposto in forma di sinossi, cioè in modo sintetico e schematico tale da consentire una rapida e completa visione d'insieme.
    MARIANNA GULINI 3°C

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  29. USCITA AD ACQUALAGNA
    (CENTRALE IDROELETTRICA)

    Il primo Aprile siamo andati io e i miei amici e i professori che erano tre ad Acqualagna per vedere una centrale idroelettrica. Siamo partiti alle 9.00 dalla nostra scuola e siamo andati naturalmente con l'autobus lì, ma siccome c'era molto tempo il nostro professore ha detto all'autista, prima di andare ad Acqualagna, di fermarci in un vincolino che era lì vicino. In quel posto il professore ci voleva dire un po' di cose sui pannelli solari, i watt e gli ohm. I pannelli solari erano messi tutti in un campo e alcuni erano storti mentre altri no perchè la terra sotto si era mossa.
    Dopo mezz'ora siamo ripartiti e siamo andati alla centrale. Quando siamo arrivati siamo scesi dall'autobus e ci siamo divisi a gruppi con i tre professori e siamo andati 8 alla volta a vedere come l'acqua del fiume entrava nella centrale. Quando la paratoia si alzava l'acqua entrava nella centrale invece quando si abbassava l'acqua non entrava più.
    Poi siamo andati in una casa dove c'erano i macchinari della centrale e da lì c'era la guida che ci ha spiegato tutto. I miei compagni di classe sono andati in una caverna e hanno visto le turbine dove passa l'acqua per produrre energia elettrica. Io non sono scesa perchè avevo paura del buio e del rumore e anche di fare le scale ripide.
    Poi dopo avere visto la centrale siamo andati al fiume del Furlo e lì siamo scesi. La prof Ricci e il prof Dini ci hanno fatto vedere il fiume, la diga e ci hanno detto che era stata ristrutturata.
    SCALBI ALICE, 3° C

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  30. CENTRALE IDROELETTRICA
    Una centrale idroelettrica è un insieme di opere di ingegneria idraulica posizionate in una certa successione, accoppiate ad una serie di macchinari idonei allo scopo di ottenere la produzione di energia elettrica da masse di acqua in movimento.
    L'energia prodotta dalle centrali idroelettriche è da classificarsi a tutti gli effetti come energia rinnovabile. Il concetto di rinnovabilità è subordinato alla costanza del volume annuo degli afflussi integrali.
    Le centrali si classificano in base a diverse tipologie di impianto:
    • Centrali ad acqua fluente
    L'acqua viene convogliata in un canale di derivazione e attraverso questo inviata alle turbine che ruotano grazie alla spinta dell'acqua, producendo così il movimento delle turbine, ognuna delle quali è accoppiata a un alternatore che trasforma il moto di rotazione in energia elettrica.
    La velocità impressa dall'acqua alle turbine viene generata attraverso una differenza di quota, detta "salto", che si traduce in pressione idrodinamica alla quota in cui sono posizionate le turbine.
    • Centrali a bacino
    A differenza delle "centrali ad acqua fluente" viene creato un lago artificiale, detto bacino di carico, per mezzo dello sbarramento di una gola fluviale con una diga, da cui partono delle condotte forzate, le quali vengono arricchite da un pozzo piezometrico che smorza ed evita gli effetti dirompenti del colpo d'ariete . A valle è presente un bacino di calma dove le acque turbolente appena uscite dalla centrale vengono fatte placare prima della reimmissione nel flusso normale del fiume.
    • Centrali con impianti ad accumulazione
    A differenza delle "centrali a bacino" le centrali con impianti ad accumulazione sono dotate di un bacino di raccolta anche a valle: l'acqua che ha generato energia elettrica durante il giorno passando nelle turbine può essere riportata dal bacino di valle al bacino di monte durante le ore di minor richiesta di energia, mediante pompaggio, utilizzando per questa operazione l'energia elettrica in eccesso prodotta dalle centrali di tipo "sempre acceso" e non diversamente accumulabile. 
    In tali impianti ad accumulazione si realizzano gruppi ternari di macchine, ossia la turbina, la pompa e il macchinario elettrico che, essendo reversibile, funziona all'occorrenza da generatore o da motore. Nel caso l'impianto sia dotato esclusivamente di un bacino di monte e un bacino di valle la centrale viene detta centrale idroelettrica a ciclo chiuso o anche stazione di pompaggio
    TURBINA FRANCIS
    Turbina Francis
    La turbina Francis è una turbina idraulica a reazione. Oggi rappresenta il tipo di turbina idraulica più utilizzato.
    Essa è detta a reazione perché non sfrutta solo la velocità ma anche la pressione del getto d'acqua che, quando giunge nella girante, è ancora superiore a quella atmosferica. A valle Del girante, nello scarico, è necessario riportarsi alle condizioni esterne, quindi si ricomprime il fluido grazie ad un diffusore, che converte la restante energia cinetica in pressione. Questo passaggio non solo consente di riportare la pressione del flusso d'acqua a quella atmosferica, ma permette di utilizzare quella quota finale di energia cinetica, non sfruttabile in turbina, che andrebbe altrimenti persa allo scarico. Se si esagera nella ricerca del vuoto però si rischia di incappare nel fenomeno, sgradito, della cavitazione per cui l'acqua, scesa al di sotto della pressione di liquido saturo, si trasformerebbe in vapore, corrodendo e distruggendo i palettamenti della girante.
    Ercolani Nely 3C

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  31. TURBINA KAPLAN
    La turbina Kaplan fu inventata nel 1913 dal professore austriaco Viktor Kaplan.
    È una turbina idraulica a reazione che sfrutta piccoli dislivelli, fino a qualche decina di metri, ma con grandi portate, da 200/300 m³/s in su. Costruttivamente è un'elica, dove le pale si possono orientare, al variare della portata d'acqua permettendo di mantenere alto il rendimento fino a portate del 20-30% della portata nominale. Solitamente è dotata di deflettori statorici fissi che orientano il flusso. Si può ottimizzare il rendimento della macchina per un range maggiormente ampio rispetto alla portata ideale tramite un sistema di orientamento dei deflettori statorici al variare della portata.
    Il liquido giunge sulla turbina grazie ad un condotto a forma di chiocciola che alimenta tutta la circonferenza, poi attraversa un distributore che dà al fluido una rotazione vorticosa, essenziale per imprimere il moto alla girante, dove il flusso deviato di 90° la investe assialmente.
    Allo scarico, come per la turbina Francis, è possibile recuperare energia grazie al diffusore.

    TURBINA BANKI
    Una turbina Michell - Banki, nota anche come turbina Ossberger, è un tipo di turbina idraulica che deve il suo nome agli studiosi che la svilupparono: l'australiano Anthony Michell, l'ungherese Donát Bánki e il tedesco Fritz Ossberger. Nella turbina banki l'acqua, guidata dall'iniettore, entra tra le pale, percorre trasversalmente l'interno del rotore e quindi si scarica attraversando di nuovo le pale dalla parte opposta. Questo sistema fa sì che le pale siano percorse dall'acqua in entrambi i sensi, facilitando la rimozione di eventuali corpi estranei. Quando le pale vengono investite dal flusso idrico, il rotore entra in rotazione e l'albero centrale trasmette l'energia meccanica così prodotta al generatore di corrente elettrica ad esso collegato.
    Le componenti principali sono:
    • il rotore, costituito dall'insieme delle pale e dall'albero centrale;
    • l'iniettore, nella versione economica, è costituito da una cassa che avvolge in parte il rotore, ma non garantisce la variazione della portata fino all'83% in meno della Q di progetto come garantito da quelle regolate con doppio o singolo pomolo o flap deflettore tipo le turbine della Ossenberger o similari.
    • la cassa, tramite la quale l'acqua esce dalla turbina per essere scaricata in modelli professionali è a tenuta sull'albero turbina ed è fornita di condotto di scarico in aspirazione anche non tronconico come per le turbine a reazione, questo aiuta il rendimento totale ma non dà i vantaggi come per le turbine a reazione, essendo la Banki una turbina principalmente ad azione con una piccola reazione sullo scarico.
    Ercolani Nely 3C

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  32. TURBINA PELTON

    La Turbina Pelton fu inventata (Brevetto 1880[1]) da Lester Allan Pelton, carpentiere, nel 1879 mentre lavorava in California, e risulta essere ancora oggi la turbina ad azione con rendimento più elevato.
    È utilizzata per grandi salti (molto maggiori di 15 m, di solito tra i 300 e i 1400 m) e piccole portate (inferiori a 50 m³/s), si utilizza quindi solitamente per i bacini idroelettrici alpini.
    L'energia potenziale dell'acqua  accumulata ad elevate altitudini giunge alla turbina tramite dei "condotti forzati" (grosse tubature) che conducono l'acqua a valle. Un ugello (o più di uno) indirizzano l'acqua sulle pale della Pelton determinandone la rotazione. L'ugello grazie alla sua forma trasforma in energia cinetica tutta la pressione contenuta nei condotti, così il getto sulla turbina non sarà in pressione: proprio per questo la turbina Pelton è una turbina ad azione (vedi stadi ad azione).
    La forma delle pale è quella di due cucchiai appaiati, tra i quali si trova un tagliante che divide a metà il getto, per farlo uscire ai lati sotto forma di due getti separati ed equilibrare la spinta sui due lati della turbina, evitando l'urto dell'acqua in ritorno dalla paletta contro la paletta precedente (evento che ridurrebbe il lavoro prodotto).
    Il flusso di acqua in uscita dall'ugello viene deviato di circa 180° dalle pale della turbina, che, come conseguenza, subiscono una spinta (verso l'alto nel disegno) come reazione alla deviazione del flusso stesso
    La massima spinta avviene a girante ferma, ovvero quando la differenza tra la velocità del getto e della girante è più grande, quindi una caratteristica positiva di questo tipo di turbina è avere un transitorio di avviamento molto breve.
    Un altro aspetto particolarmente apprezzato è l'ampio margine di regolazione della girante, si può regolare la portata del getto, riducendolo in sezione (quindi ottenere una potenza minore), senza che vada ad influire negativamente sul rendimento della trasformazione energetica. La regolazione della sezione avviene mediante una spina (ago doble) che scorrendo orizzontalmente va ad ostruire tutta la sezione del getto o parte di essa. La regolazione mediante ago non può essere improvvisa, in modo da evitare colpi d'ariete indesiderati. Un altro strumento utile in regolazione è il tegolo deviatore che intercetta parte del flusso in uscita dall'ugello, deviandolo.
    I salti su cui si impiegano le turbine Pelton vanno generalmente dai 1.400 m fino anche ai 300 m: ovviamente l'architettura della girante tra i due estremi varierà abbastanza. Man mano che il salto decresce, cioè scendendo a valle, si ha un bacino di raccolta maggiore con conseguenti portate più impegnative. Per far fronte a questo fenomeno è necessario impiegare Pelton con cucchiai più grandi oppure suddividere il getto in più parti, così da avere la Pelton poligetto. Questa seconda soluzione permette di utilizzare giranti più piccole di diametro e quindi che ruotano più velocemente.
    Un difetto intrinseco di questa turbina è quello di non potere utilizzare l'intera altezza del salto, in quanto la girante, non potendo essere immersa nel canale di scarico, è sollevata rispetto al pelo dell'acqua libera; una quota del salto, quindi, maggiore del raggio della girante, è persa. L'inconveniente è chiaramente tanto più trascurabile quanto più il salto dell'acqua è elevato.

    Ercolani Nely 3 C

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  33. GLOSSARIO:
    CAVITAZIONE:La cavitazione è un fenomeno consistente nella formazione di zone di vapore all'interno di un fluido che poi implodono producendo un rumore caratteristico.Ciò avviene a causa dell'abbassamento locale di pressione, la quale raggiunge la tensione di vapore del liquido, il quale subisce così un cambiamento di fase a gas, formando bolle contenenti vapore.
    ALTERNATORE:L'alternatore è una macchina elettrica rotante che converte l'energia meccanica fornita dal motore primo in energia elettrica sotto forma di corrente alternata. La rete elettrica è, per la maggior parte, alimentata da alternatori, poiché tali generatori costituiscono il mezzo di conversione di energia presente nelle principali centrali elettriche.
    IL COLPO D’ARIETE: Il colpo d'ariete è un fenomeno idraulico che si presenta in una condotta quando un flusso di liquido in movimento al suo interno viene bruscamente fermato dalla repentina chiusura di una valvola oppure quando una condotta chiusa e in pressione viene aperta repentinamente.
    DEPURAZIONE: La depurazione è il sistema tecnologico che, a mezzo di opportuni impianti detti impianti di depurazione, si realizza e si attiva per eliminare dai sistemi liquidi e gassosi sostanze estranee o inquinanti. Si svolge un processo composto da una serie di azioni programmate di carattere meccanico, chimico-fisico e biologico.
    BACINO IDROELETTRICO: Il bacino idroelettrico è un invaso d'acqua che ha lo scopo di raccogliere in un bacino lacustre le acque di un fiume per poterne poi utilizzare l'energia potenziale per produrre energia elettrica attraverso una centrale idroelettrica.
    TURBINA = macchina motrice rotativa a fluido, il cui organo essenziale è rappresentato da una ruota provvista di palette periferiche, che ricevono energia cinetica da un fluido sotto forma di velocità o di pressione.
    Ercolani Nely 3 C

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  34. Il 1 aprile,sabato, siamo andati alla centrale idroelettrica di Acqualagna che è una delle centrali più grandi delle Marche.Registra una potenza di 45 megawatt ,4500 kilowatt, ha delle celle fotovoltaiche policristallinee una superfice totale di 5000 metriquadrati,viene alimentata dall’acqua del fiume Burano che viene sbarrato da una diga ad arco che è fatta in cemento.La diga permette all’acqua,grazie ad una paratoia di ingresso,vada nella vasca di carico che,tramite ad una paratoia,permette di pulire l’acqua da fango e ghiaia durante i momenti di piena. Dopo essere passata nella vasca di carico viene filtrata dallo sgrigliatore che toglie i rifiuti, che grazie ad un ruscello creato dalla pompa che preleva l’acqua dalla vasca di carico,in rivà al fiume.Poi,subito dopo, ci hanno fatto osservare una turbina kaplan, che produce 110 Kw
    e una turbina ad immersione, che produce 400 Kw.È una turbina idraulica a reazione che sfrutta piccoli dislivelli,come per esempio quello del fiume Burano che ha un dislivello di 7 metri.Si può ottimizzare il rendimento della macchina per un range maggiormente ampio rispetto alla portata ideale tramite un sistema di orientamento dei deflettori al variare della portata.Il liquido giunge sulla turbina grazie ad un condotto a forma di chiocciola che alimenta tutta la circonferenza, poi attraversa un distributore che dà al fluido una rotazione vorticosa, essenziale per imprimere il moto alla girante, dove il flusso deviato di 90° la investe assialmente.Il bio digestore, sempre sotto la centrale serve a trasformare gli scarti in energia pulita sfruttando la fermentazione anaerobica, il biodigestore infatti è anche detto digestore anaerobico .entre la turbina ad immersione fa scorrere un flusso d'acqua che scende e mette in rotazione la turbina producendo energia meccanica; questa energia fa girare un generatore che la trasforma in energia elettrica.Subito dopo,ci siamo spostati alla diga del Furlo. Essa ha un’altezza di 47 m, è ad arco-gravità, con raggio di 21 m. La sua base ha uno spessore di ben 16 m, il ciglio di 3 m; produce un aumento di livello sul Candigliano per una lunghezza di circa 3 km, creando un lago artificiale entro la Gola del Furlo.
    Vito Palazzetti 3c

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  35. GLOSSARIO:
    -TURBINA:Macchina motrice a fluido, costituita da un complesso di parti fisse e mobili portanti corone di elementi sagomati.
    -ALTERNATORE:L'alternatore è una macchina elettrica rotante che converte l'energia meccanica fornita dal motore primo in energia elettrica sotto forma di corrente alternata.
    -quadro sinnottico:schema dove la materia è compendiata in poche ed essenziali notizie schematiche esposte in modo da essere facilmente raffrontate fra lor

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  36. Visita alla centrale idroelettrica di Acqualagna.
    Il 1 Aprile, con la mia classe 3°C siamo andati alla centrale idroelettrica di Acqualagna.
    Siamo stati accompagnati dal professore Dini .
    Mentre andavamo ad Acqualagna ci siamo fermati lungo la strada dove c'erano dei pannelli solari fotovoltaici, in tutto un intero campo. I panelli solari di questo impianto sono policristallini. Ogni striscia di pannelli è una stringa, tante stringhe formano un campo fotovoltaico di oltre 55000 metri quadri e produce nelle ore di picco del sole 4700000w.
    Il professor Dini ci ha anche fatto notare che i pannelli erano visibilmente ammaccati e ondulati per via del peso della neve ricevuta durante l'inverno.
    Appena arrivati alla centrale di Acqualagna, il professor Dini ci ha fatto notare un “pettine” che ha la funzione di raccogliere rami, foglie, ecc., dal fiume burano. per far si che durante il processo di trasformazione dell’acqua in energia, l'acqua sia pulita. In seguito abbiamo osservato una vecchia turbina che è stata sostituita da un’altra più grande.
    Il funzionamento: si apre il distributore in maniera sincrona, entra l’acqua nella turbina e le pale che in base alla quantità d’acqua hanno un inclinazione diversa e così si muovono. Poi ci siamo avvicinati alla diga da dove l’acqua passa fino ad arrivare alla paratoia.
    Abbiamo osservato tutto ciò da un ponte che è situato sopra la diga.
    La diga è una diga ad arco.
    Poi siamo entrati nella sala di controllo dove sotto si trovano le turbine: KAPLAN e ITT FLYGT
    Siamo andati vicino alle turbine: la KAPLAN , al di sotto della quale si trova l’acqua. Sotto la turbina c'e il distributore spinto da un pistone idraulico , che fa muovere un anello che consecutivamente fa aprire le pale del distributore; più le pale sono aperte, più acqua entra, e quindi produce piu energia.
    Sopra il distributore è posto il generatore.
    Il generatore è mosso dalla turbina KAPLAN che produce l’energia meccanica di rotazione con cui il generatore viene messo in funzione.
    Poi siamo passati alla ITT FLYGT. La turbina era all’interno d'un tubo di metallo, oltre alla FLYGT, cerano l'acqua e il generatore.
    Risalendo le scalette ci siamo fermati a osservare i pannelli di controllo, in particolare quelli della FLYGT.
    Fuori dal entrata , abbiamo pure conosciuto un cagnolino e vari uccelli che erano situati lì.
    Dove abbiamo controlli elettrici (in termine tecnico quadro sinottico), con interruttori di comando.
    Oltre a visitare la centrale il professor Dini ci ha anche portato a fare una visita presso la diga del Furlo spiegandoci che ha un’altezza di 47 metri, ed è ad arco come quella della centrale idroelettrica, con raggio di 21 metri. La sua base ha uno spessore di 16 metri. La diga fù completa nel 1922. Mentre osservavamo la diga del Furlo abbiamo notato un signore che con un canocchiale stava osservando le aquile sul monte Pietralata situato di fronte alla diga.

    GIAMPIETRO REBECCA 3°C

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  37. GLOSSARIO
    TURBINA: Macchina motrice a fluido, costituita da un complesso di parti fisse (statore o distributore) e mobili (rotore) portanti corone di elementi sagomati (pale).

    SINOTTICO: Esposto, riepilogato in forma di sinossi, secondo un criterio schematico che consente una rapida visione e acquisizione mnemonica dei problemi, degli aspetti e dei dati fondamentali di una data materia, confrontabili tra loro anche mediante una agevole collocazione in colonne parallele.

    PARATOIA: portello mobile che permette di regolare il flusso delle acque in un canale.

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  38. Il primo aprile, io e i miei compagni accompagnati dal prof Dini e la professoressa Ricci siamo andati alla centrale idroelettrica di pian delle rose ad Acqualagna.
    Nel tragitto ci siamo formati ad osservare un impianto fotovoltaico di tipo policristallino che è uno dei più grandi delle Marche. L’impianto ha una potenza di cerca 4500kw e una tensione compresa tra i 1200-22000v, occupa una superficie di 55 ettari e funziona in corrente alternata, con la nevicata del 2012 il filo dei pannelli fotovoltaici si è ondulato e questo causa problemi per la produzione di energia.
    La centrale ha un dislivello di 7m e viene alimentata dall’acqua del fiume Burano. Nella diga è presente una paratoia di smelmamento che serve tramite a una struttura a forma di pettine a pulire la vasca da rami e rifiuti che si possono essere accumulati nel mare per far sì che durante il processo di trasformazione di acqua in energia, la materia prima sia pulita.
    Dopo esserla stata raccolta da una diga, l’acqua entra in una vasca di carico, grazia a un aparatoia di ingresso, che si apre con un pistone manuale durante le piene.
    L’acqua dopo essere passata dallo sgrigliatore, dove viene filtrata ripulita da ogni eventuale risiduo rimasto arriva alle turbine che in questo caso sono due:
    -turbina kaplan verticale, che produce 110kw di potenza ed è ad asse verticale, il suo generatore è immerso nell’acqua e per ciò questa turbina non ha bisogno di raffreddamento.sotto la turbina si trova il distributore che si muove in maniera sincrona che viene mosso da un pistone idraulico simile a quello di un trattore; il pistone muove l’anello e le pale del distributore si aprono tutte insieme, più è aperto, più acqua passa e più potenza produce. Il generatore che si trova sotto la turbina, è mosso da essa; la turbina kaplam è fissa mentre una volta era a passo variabile e produce energia meccanica di rotazione per far muovere il generatore.
    -la turbina fling a immersione che produce 400kw, dove il generatore è immerso all’inerno e quindi non l’abbiamo potuto osservare, per vedere il funzionamento della turbina abbiamo sceso delle ripide scale e dopo averla azionata essa ha incominciato a spruzzare qualche schizzo di acqua ed a vibrare.
    Entrambe sono collegate da un quadro sinottico che è previsto di un PCL (Controllore a Logica Programmatrice, o semplicemente processore) dotato di un displey che rileva e riporta il livello dell’acqua, che può avere limiti di portata.
    La centrale è alimentata da una corrente continua e ha una tensione di 670 V, una corrente di 120° e una potenza di 160W
    Questa uscita è stata molto interessante perché ha ampliato le mie conoscenze e di ripassare e capire meglio gli argomenti già trattati in classe con entrambi i professori.
    ALICE SCANSALEGNA 3^C

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  39. GLOSSARIO
    CENTRALE IDROELETTRICA= Una centrale idroelettrica è un insieme di opere di ingegneria idraulica posizionate in una certa successione, accoppiate ad una serie di macchinari idonei allo scopo di ottenere la produzione di energia elettrica da masse di acqua in movimento.
    L'energia prodotta dalle centrali idroelettriche è da classificarsi a tutti gli effetti come energia rinnovabile in quanto, almeno in teoria, l'acqua può essere riutilizzata infinite volte per lo stesso scopo senza subire un processo di depurazione. Il concetto di rinnovabilità è subordinato alla costanza del volume annuo degli afflussi integrali.
    PARATOIA= La paratoia è un sistema regolabile di sbarramento idraulico, che viene posto su un corso d'acqua naturale o su un canale per regolarne il diffuso e quindi la portata
    DIGA= Una diga è uno sbarramento artificiale permanente atto a regolare il deflusso di un corso d'acqua naturale, di creare un invaso, oppure di proteggere un tratto di costa o un porto.
    TURBINA= Macchina motrice a fluido, costituita da un complesso di parti fisse e mobili portanti corone di elementi sagomati. Il rotore, detto anche girante, è l’elemento che riceve energia dal fluido utilizzandola per generare potenza meccanica.
    SGHIAIATORE= Bacino, interposto nel corso di un canale, per lo più immediatamente dopo il suo imbocco, nel quale l’acqua, per effetto della riduzione della velocità, lascia depositare le materie solide contenute in sospensione.
    PLC=Controllore a Logica Programmabile o Programmable Logic Controller è un controllore per industria specializzato nella gestione o controllo dei processi industriali; ed esegue un programma ed elabora i segnali digitali ed analogici provenienti da sensori e diretti agli attuatori presenti in un impianto industriale.
    QUADRO ELETTRICO SINOTTICO= Quadro di supervisione e comando di impianti, che riporta lo schema dell’impianto stesso e alcune manopole di telecomando di apparecchiature.

    ALICE SCANSALEGNA 3^C

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