martedì 28 marzo 2017

Visita guidata impianto di Biogas di Bellaria di Acqualagna

Visita guidata all'impianto di Biogas Paci Pagliari di Bellaria di Acqualagna
Riservato per la classe 3. A


Mettete qui la vostra relazione , che vi ricordo, non deve avere  meno di 3000 battute, in times 12; il glossario va messo a parte e non è conteggiato. Vi ricordo che il server non accetta in totale più di 4200 battute . Vi consiglio perciò di mettere il vostro glossario in un commento immediatamente sucessivo. Mettete sempre il vostro cognome nome e classe.
Buon Lavoro
Prof Dini

48 commenti:

  1. USCITA ALLA CENTRALE DI BIOGAS DELLE POLE
    Il 28 marzo 2017 la classe 3 A accompagnati dal professore Giuseppe Dini e la professoressa Cinzia Romanetti siamo andati a visitare la centrale di biogas delle pole del gruppo Paci&Pagliari .
    Appena arrivati ci anno fatto accomodare in una stanza dove anno iniziato a spiegarci come funzionava, la centrale e divisa in delle trincee dove si stoccano tutti i prodotti che usano e sono: insilato di mais, insilato di sorgo, poi hanno detto che usavano anche sottoprodotti: pollina, letame, liquame, sansa di oliva, siero di latte (soprattutto in Sardegna), bucce d’orzo e torrefazione del caffe, che sono biomasse queste vengono messe dentro delle vasche, finita la fermentazione viene tutto messo nelle vasche di stoccaggio e poi passa tutto nel’ essiccatoio che essicca i prodotti che anno passato le prime fasi. In tutto l’anno si produce 1000 kw la percentuale di biomasse in entrata e in uscita è circa sempre il 10% ma può comunque variare, l’azienda produce anche il letame biologico. Il loro biologo gli consigli la dieta da eseguire per fare i prodotti e per non far morire le famiglie batteriche che servono per la fermentazione dei prodotti. Quando il prodotto passa nei digestori dove al interno non c e ossigeno questo trasforma il biogas in energia elettrica e termica, l’energia elettrica serve per far funzionare le luci e per far andare la corrente mentre l’energia termica serve per saldare e vasche e lo studio. Poi ci hanno detto che i fertilizzanti migliori sono il digesto, il terriccio e l’essiccato, ci hanno detto che se devono fare la manutenzione al motore il biogas viene bruciato dentro la torcia che sarebbe un camino, poi ci hanno fatto vedere il loro sistema da dove controllano le macchine e che le possono controllare dalla loro casa perché è un sistema che può funzionare a distanza. Finito la spiegazione ce ci hanno fatto ci hanno portato a fare un giro per la centrale, per prima cosa ci anno fatto vedere tramite un oblo della vasca dello stoccaggio il letame in fermentazione, poi ci anno portato nella sale del motore dove abbiamo fatto un giro con le orecchie tappate perché c era tanto rumore poi ci hanno portato in una stanza dove c era una puzza, tremenda e non si stava. Poi abbiamo fatto merenda ci siamo riposati un 30 di minuti poi siamo rientrati e ci hanno fatto fare un questionario dove ci hanno chiesto se ci era piacito, infine siamo ripartiti ad un certo punto ci siamo fermati e il prof ci ha spiegato come e nata la diga del Furlo ci ha anche detto che prima di questa unica diga ce ne erano 2 abbiamo percorso una stradina di campagna e ad un certo punto il prof ci ha fatto notare un blocco di cemento dove c erano dei piccoli canali che nella vecchia diga servivano per fare scendere l acqua nel fiume. Poi siamo tornati a scuola e il professore di tecnica Giuseppe Dini ci ha spiegato come funziona l’impianto di depurazione che è divisa in insufflatori, turbina semi sommersa, sedimentatore, digestore e la filtro pressa. Quasta esperienza è stata bellissima e io la riproporrei ai ragazzi de prossimo anno è stato anche molto interessante perché ci hanno spiegato molte cose nuove che io non sapevo e che mi serviranno per affrontare le prossime le zioni di tecnica

    martella niccolo 3A

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  2. RELAZIONE DEL GIORNO 28/03/2017
    Il giorno 28 marzo con il prof Dini e la prof Romanetti, siamo andati alla centrale del BIOGAS di Acqualagna, dove ad accoglierci c'erano due addetti : Sara e Stefano .
    Ci hanno fatto accomodare in una stanza vicino agli uffici in cui lavorano e controllano tutto quello che succede all'interno della fabbrica.
    All'interno di questa stanza dove ci hanno fatto sedere, c'era uno schermo dove scorrevano delle immagini che loro ci spiegavano.
    Dopo varie spiegazioni ci hanno fatto uscire e siamo andati a vedere le 2 trincee di stoccaggio, una struttura prefabbricata che si usa per i sotto prodotti e una fatta semplicemente con un telo dove c'era il liquame ; poi Stefano ci ha presentato le tramogie che sono semplicemente dei "cavi" rossi, inseguito siamo entrati in una stanza davvero rumorosa e in un'altra davvero davvero puzzolente.
    Poi siamo entrati in una stanza vicino gli uffici dove ci aspettava un banchetto SUBLIME con dolci, pizza bianca e rossa , bibite di ogni genere dal Tè alla CocaCola e l'acqua che nessuno ha neanche osato guardare.
    Finito tutto nel vero senso della parola, siamo andati di nuovo nella stanza dove ci avevano fatto accomodare prima per la spiegazione delle immagini e ci hanno dato un piccolo questionario con cinque domande che chiedevano se conoscessimo almeno un pò quello che ci avevano spiegato e l'ultima chiedeva di scrivere qualche seggerimento per la fabbrica. Siamo ripartiti alle 10.50 per rientrare a scuola e fare regolarmente lezione per un'ora.
    Penso che questa esperienza sia stata utile perchè ha permesso di ampliare le mie conoscenze e la visione sul mondo
    ---------------------GLOSSARIO-------------------------
    CH4=Sigla chimica del METANO.
    SALA COMANDI= Luogo che permette il controllo dei macchinari.
    DIGESTORI=grandi vasche circolari, collegate in parallelo e dimensionate sulla base del piano di alimentazione, dove ad un'intervallo di temperatura compreso da 35°a 40°(regime mesofilo)e in assenza di ossigeno , avviene la progressiva fermentazione del substrato in arrivo dai premiscelatori,con formazione del BIOGAS e del sottoprodotto di risulta(DIGESTATO)
    BIOGAS=è una delle fonti alternative più utilizzate per la produzione di energia rinnovabile. In assenza di ossigeno si degrada (digestione anaerobica) in varie sostanze organiche ad opera di numerosi batteri che si devono tenere sempre attivi. L'energia racchiusa nei legami chimici è poi rilasciata a immagazzinare principalmente in METANO il quale, insieme all'anidride carbonica, è il principale costituente del biogas. Altre sostanze presenti in minor percentuale sono ossido di carbonio, azoto,idrogeno, idrogeno solforato.
    LIQUAME= Feci e urine animali.
    -------------------------------------------------------------------- GIOVANNI GIORDANO 3°A

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  3. VISITA ALL’IMPIANTO DEL FURLU (PACI&PAGLIARI
    Il ventotto Marzo duemila 2017 il Proff. Dini ci ha offerto la possibilità di visitare l’impianto di energia rinnovabile a le Pole (Acqualagna). L’impianto è nato circa trenta anni fa, composto da sette aziende agricole dove si comportano culture convenzionali e biologiche. Il gruppo ebbe l’intuizione di dedicarsi alla commercializzazione del foraggio. l’impianto è disposto di 15Mw di fotovoltaico e l’impianto può arrivare a un massimo di 999Kw. Attualmente è uno degli apici della commercializzazione dei prodotti agricoli, sottoprodotti(scarti) , come paglia di cereali, di mais e residui delle lavorazioni agro industriali. Questo impianto ha un locale tecnico che sarebbe il cuore dello stesso il quale produce: energia elettrica ed energia termica. In questo “campo” il gruppo ha sviluppato l’attività della disidratazione del foraggio essiccato, destinato all’allevamento zootecnico. Ha un generatore di 1080Kw. Una delle tante funzioni dell’impianto è spezzare la sostanza organica complessiva e trasformarla in biogas, ed il comando dell’impianto è a telecontrollo quindi si può manovrare da lontano nei vari reparti dell’impianto attraverso computer o cellulare. l’impianto è dotato anche di tubazioni interrate che sono divise in: linea di mandata e linea di ritorno, ma in quella di ritorno l’acqua è il 15% in meno. Il gruppo nel suo progetto di biomasse agricole ha coinvolto tutti gli stabilimenti di produzione che vengono alimentati da fonti rinnovabili. I settori più importanti sono: le biomasse agricole, il fotovoltaico, il biogas e l’eolico. Quindi possiamo affermare che il gruppo paci & Pagliari è attentissima sulla produzione di energie che mantengono inalterato l’ambiente e quindi nel rispetto della terra e del l’uomo. L’impianto dunque attraverso la digestione diretta produce principalmente: olii vegetali, Pellet di paglia Pellet di legno e cippato di legno. Parlando invece di chi lavora all’interno dell’impianto dei tecnici specializzati, svolgono una continua assistenza agronomica:da preparazione del terreno alla semina fino alla raccolta del prodotto; quindi l’attività di trasformazione viene svolta nei due stabilimenti agroindustriali. Ritornando all’impianto le materie prime utilizzate per la fermentazione sono costituite da colture provenienti da terreni agricoli locali e da sottoprodotti provenienti da allevamenti e aziende locali. La biomassa esercitata è di circa 18000t all’anno e viene caricata all’interno dei fermentatori dove avviene la produzione di biogas. Successivamente il biogas depurato viene utilizzato in un motore in un capannone vicino. Inoltre la biomassa digerita all’interno dell’impianto il cosiddetto (digestato ) viene in parte essiccata ed utilizzata come fertilizzante organico. A me è piaciuto non tanto, di più a vedere tutti i macchinari e ingegni dell’impianto, allargando sicuramento il mio sapere in questo “campo” e quindi ringrazio tantissimo il Prof Dini, anche perche ci ha fatto vedere un impianto con niente di chimico ma del tutto naturale che da aiuto e fa capire quando sia importane rispettare l’ambiente.

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  4. VISITA ALL’IMPIANTO “PACI E PAGLIARI” A POLE DI ACQUALAGNA
    Nel giorno 28/03/2017 con il Prof. Dini siamo andati all’impianto di energia rinnovabile a Pole. Il gruppo “PACI E PAGLIARI” ha origine da settanta anni quando Paci Patrizio,ha avuto l’idea di dedicarsi alla raccolta e alla commercializzazione del foraggio,oltre che alla valorizzazione dei sottoprodotti agricoli. In questo lungo periodo, Paci Patrizio ha sempre seguito l’attività approvvigionamenti delle materie prime e la collocazione dei prodotti finiti. Attualmente rappresenta un punto di riferimento per il mercato italiano nel settore della commercializzazione dei prodotti agricoli in genere riferimenti al foraggio, ai cereali e ai sottoprodotti tipo paglia di cereali, di mais e residui delle lavorazioni agro industriali. Questo impianto ha un locale tecnico(cuore dell’impianto) e si divide in: ENERGIA ELETTRICA e ENERGIA TERMICA. In questo scenario, il Gruppo ha sviluppato l’attività di lavorazione dei prodotti agricoli che comprende la disidratazione del foraggio appena raccolto e la trasformazione del foraggio essiccato , ed esso a fine direttamente all’allevamento zootecnico o all’ industria mangimistica. La società di trasporto in corto terzi EGEA Srl, nasce dalla esigenza di assicurare un efficiente servizio consegne. Il parco macchine è costituito da oltre 12 veicoli industriali di proprietà, ci sono automezzi speciali attrezzati con pianali ribassati per trasporto balloni. Paci & Pagliari, ha una vasta gamma di prodotti del tipo alimentazione zootecnica, granaglie, prodotti per lettiere, pellets di legno e alimentazione zootecnica biologica. Hanno anche una agricoltura biologica. Il gruppo crede e sostiene l’identità biologica dei propri prodotti, offrendo alla propria clientela prodotti senza l’ausilio di concimi chimici e tratti secondo rigorose norme di controllo. L’ IFOAM ( Federazione Internazionale dei Movimenti per l’Agricoltura Biologica) definisce così l’agricoltura biologica: tutti i sistemi agricoli che promuovono la produzione di alimenti e fibre in modo sano, socialmente, economico e nel rispetto dell’ambiente. L’agricoltura biologica riduce drasticamente l’impiego di input esterni attraverso l’esclusione dei fertilizzanti, pesticidi e medicinali. Il gruppo Paci & Pagliari da sempre è impegnato nella ricerca e nell’innovazione e ha dato vita ad un progetto di filiera controllata per valorizzare l’eccellenze; ed esso è da sempre attento alle problematiche inerenti all’ambiente. L’impianto invece sfrutta una tecnologia innovativa che ha lo scopo di produrre biogas tramite la fermentazione naturale delle biomasse; tale biogas viene utilizzato per la co-generazione di energia elettrica e termica. Con questa relazione voglio dire che è stato molto utile perche mi ha fatto approfondire molte cose che ritengo importanti, ringrazio il Prof. Dini per questa bellissima mattinata.
    Codignoli Matteo

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  5. GLOSSARIO
    COGENERATORE: apparecchio per la cogenerazione.
    BIOGAS: gas combustibile prodotto in seguito alla decomposizione anaerobica (senza ossigeno) per opera di microrganismi, di materiale organico di rifiuto (residui vegetali, deiezioni animali e simili).
    BIOMASSA: Insieme dei materiali di origine vegetale, in part. scarti ed eccedenze agricole, specie appositamente coltivati, utilizzabili come fonti di derivati dal carbonio.
    ZOOTECNICO: Della zootecnia; che concerne la zootecnia
    ‖ Patrimonio zootecnico di una nazione, complesso degli animali domestici allevati in un Paese.
    PESTICIDA: Sostanza chimica naturale o di sintesi usata per distruggere organismi di animali o vegetali nocivi alla coltura delle piante.
    STOCCAGGIO: tecnica di Sistemazione e conservazione in depositi e magazzini di prodotti destinati a essere venduti o a subire determinati trattamenti.

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  6. GLOSSARIO
    BIOMASSE: Insieme dei materiali di origine vegetale, in part. scarti ed eccedenze agricole, specie appositamente coltivati, utilizzabili come fonti di derivati dal carbonio
    FILIERA: Macchina per trafilare metalli o materie plastiche
    ‖ Lastra di ferro rettangolare nei cui fori i ceraioli fanno passare il lucignolo intriso di cera
    ‖ Arnese usato dai valigiai per tagliare il cuoio a strisce.
    STOCCAGGIO: Sistemazione e conservazione in depositi e magazzini di prodotti destinati a essere venduti o a subire determinati trattamenti.
    GASSIFICAZIONE: Azione del gassificare.
    FOTOVOLTAICO: fenomeno associato alla generazione di una forza elettromotrice tra due elettrodi, separati da un semiconduttore, sottoposti all'azione di una radiazione luminosa.
    CIPPATO: Macchina per la riduzione del legno in trucioli.
    BIOGAS: Gas combustibile (in prevalenza metano) prodotto in seguito alla decomposizione anaerobica per opera di microrganismi, di materiale organico di rifiuto (residui vegetali, deiezioni animali e simili)

    Codignoli Matteo

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  7. VISITA ALL’IMPIANTO DI BIODIGESTIONE ANAEROBICA PACI&PAGLIARI DI POLE DI AQUALAGNA
    Il 28 Marzo 2017 la mia classe (3°A) ed io,siamo andati a visitare l’impianto di biodigestione anaerobica di prodotti agricoli di Pole di Aqualagna.Questo impianto è diretto dal gruppo Paci&Pagliari da oltre 30 anni.Sara,la figlia di uno dei soci,ci ha spiegato che partendo da questo settore di biodigestione anaerobica negli anni si è sviluppato anche il settore energie rinnovabili.L’impianto funziona al 70% con dei sottoprodotti(scarti dei prodotti) e al 30% con dei prodotti agricoli.Le colture che utilizzano sono il sorgo zuccherino e il mais latticello,mentre i sottoprodotti utilizzati sono l’insilato di sorgo,l’insilato di mais,l’insilato di latte(soprattutto in Sardegna),la pollina,il liquame,il letame e la sansa di oliva.Queste sostanze vengono messe nel digestore ad una temperatura di circa 40°c/45°c e vengono trinciate.Infatti nelle trincee si stoccano i sottoprodotti.Inoltre ci ha detto che in questo impianto producono biogas,che ha tre fasi di produzione:prima deve essere essiccato,poi depolverizzato e raffreddato, ed infine viene immesso nel cogeneratore.La parte liquida che rimane dall’essiccazione viene rilasciata nell’atmosfera,per cui è come se la buttassero via.La percentuale di biodigestato secco in entrata e in uscita è del 10% circa,ma può variare.Una volta che il processo è finito il biodigestato secco è un ottimo fertilizzante,come del resto il letame.Nel processo di essiccazione si separa la parte liquida da quella solida,e il biodigestato uscito dal biodigestore è esausto al 98%.Il digestore che utilizzano è continuo.Nel processo di biodigestione anaerobica si prende la parte complessa e la si trasforma in biogas,mentre la parte che non serve viene usata per concimare.In questo processo si producono 530 metri cubi di biogas all’ora.Poi ci hanno spiegato che in questo processo molto importanti sono le famiglie batteriche,che vengono trasportate dal letame.Esse muoiono se le temperature di mandata all’interno del digestore sono superiori agli 80°c.Il cogeneratore produce energia termica,che serve per far scaldare le vasche e lo studio,e l’energia elettrica,che è usata per far funzionare le luci e per far andare la corrente.Il prof.Dini,durante una delle sue lezioni,ci ha spiegato che infatti cogenerare vuol dire produrre elettricità e calore,e per avere calore(abbiamo preso come esempio una macchina) bisogna prima di tutto raffreddare la testata, poi la coppa ad olio ed i fiumi di scarico.Inoltre ci ha spiegato che il rendimento del motore dell’impianto è del 40% circa e che l’elettricità che produce viene venduta all’Enel.Poi ci ha spiegato le differenze tra l’impianto di biodigestione anaerobica di prodotti agricoli di Pole e la centrale idroelettrica del Furlo.La centrale di biodigestione anaerobica di Pole di Aqualagna funziona ad una potenza di un Megawatt per circa 290 giorni all’anno,mentre la centrale idroelettrica del Furlo funziona per circa 6/7 mesi all’anno,poiché in estate non lavora per la scarsità dell’acqua nel fiume,ad una potenza di 13 Megawatt circa.per il fatto che la centrale del Furlo lavora per meno giorni,l’impianto di biodigestione anaerobica di Pole produce di più nonostante funzioni ad una potenza notevolmente minore.
    GRETA BARTOLOMEOLI 3A

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  9. GLOSSARIO
    SORGO:pianta erbacea;è coltivata come foraggio o per usi alimentari.
    BIOGAS:gas combustibile che si produce durante la fermentazione di materiale organico in assenza di ossigeno.GRETA BARTOLOMEOLI
    COGENERATORE:apparecchiatura per la cogenerazione di energia elettrica e di calore.
    DIGESTATO:è il terzo sottoprodotto della digestione anaerobica che sottoposto a digestione può diventare un ottimo fertilizzante.
    SANSA:residuo della spremitura e torchiatura delle olive,dal quale si ricavano un olio di qualità inferiorre e ad altri derivati secondari.
    SOTTOPRODOTTO:prodotto ottenuto dagli scarti della lavorazione di un prodotto principale.
    POLLINA:è lo sterco dei polli;è ricco di azoto e fosforo,e particolarmente indicato per la concimazione.
    STOCCAGGIO:metodo di smaltimento di scorie radioattive,che consiste nella collocazione delle scorie in contenitori speciali che vengono sotterrati oppure protetti in superficie.

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  11. Relazione sull’esperienza della centrale di biogas di Pole.
    Martedì 28 marzo,insieme al professore Dini, siamo andati al gruppo industriale “Paci&Pigliari” posto a Bellaria(acqualangna) per vedere e osservare da vicino, il lavoro che svolgono i bio digestori e capire come le energie rinnovabili e i biogas possono, rispettare e aiutare l’ambiente allo stesso tempo.
    Il gruppo Paci&Pigliari nacque circa cinquantasette anni fa quando il signor Patrizio Pigliari,ebbe l’intuizione di dedicarsi alla raccolta e alla vendita del foraggio;oltre che, ovviamente, alla valorizzazione dei sottoprodotti e agli scarti agricoli (70%)
    Attualmente,tale azienda funge da punto di riferimento per il mercato italiano,nel settore della produzione e della vendita dei prodotti,agricoli.
    Paci&Pigliari,produce anche, su vasta scala ,erba medica disidratata,foraggi,mangimi semplici e composti.
    Negli ultimo dieci anni, si dedicano,inoltre alla fermentazione anaerobica,utilizzano colture,sorgo zuccherine,vengono poi insilate e poi messe nel digestore.
    A questo punto viene prodotta una cosiddetta, fermentazione anaerobica e i biogas che vengono prodotti sono: il CF4 ovvero il metano e il CO2 ovvero l’idrogeno solforato,che emette un odore sgradevole.
    Dopo di che i biogas prodotti vengono essiccati,depolverizzati e raffreddati e vengono immessi nel cogeneratore .
    1mw elettrico equivale al 40% del rendimento del motore del cogeneratore. Il motore ha una potenza di 3 mw.
    L’associazione “Paci&Pigliari” quando deve produrre fertilizzanti con sotto prodotti e con prodotti di scarto, prima di tutto miscelano il prodotto per mantenerlo liquido,con il biogas,in seguito si produce energia termica e elettrica.
    Uno dei fertilizzanti migliori è il digestato.
    Funzionamento: Nelle trincee vengono stoccate tutte le biomasse, quest’operazione ha un corso di durata di un anno.
    Dopo che le biomasse vengono stoccate , vengono trasportate nel fermentatore primario dove,avvengono le reazioni biochimiche e vengono prodotti i biogas. Il motore di sette cilindri trasforma poi l’energia elettrica in energia termica.
    Con il digestato(esausto al 98%) si fa la fertilizzazione. Il terriccio e l’essiccato sono altri due fertilizzanti molto promettenti.
    In seguito alla fermentazione primaria, i biogas passano per il locale di controllo,dopo di che vanno subito nel post-fermentatore. Il biogas è però strettamente, legato ai batteri che vengono mantenuti,dal dietologo che scrive la diete più adatta.
    ASSIA ENNHAILI 3A

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  12. Il cogeneratore ha una temperatura all’esterno di circa 40/45 gradi centigradi. Il calore prodotto viene anche utilizzato per riscaldare gli uffici, ma non prima del trattata mento del biogas:se ci fossero case o scuole vicine il calore che viene prodotto,potrebbe tranquillamente scaldarle.
    Digestore invece è in continuo utilizzo, ha un fondo conico che permette al fango esausto di rimanere in fondo (pesa di più). Viene poi decantata,essiccata e trasformata in fertilizzante.
    La prevasca è invece dove vengono convogliate le acque.
    L’azienda riesce quindi a produrre 520 m cubici di biogas all’ora, e il motore di conseguenza deve sempre andare al 999.
    La temperatura di mandata invece deve essere sempre costante, ovvero deve mantenere il numero di 80 gradi centigradi, o se no le famiglie batteriche rischiano di morire e quindi i biogas,non vengono prodotti.
    Il calore che viene prodotto serve,per essiccare il digestato per evitare di venderlo umido(vale molto di meno).
    La torcia è invece un bruciatore che brucia i biogas,in caso di rotture di cavi o altro ancora.
    Con l’utilizzo quindi, dell’impianto di biogas,viene ridotta la produzione di energia da combustibili fossili e quindi,quest’ultimi vengono sostituiti da energie pulite e rinnovabili.
    La giornata si è conclusa in modo altrettanto divertente, il prof dini come promesso, ci ha portati a vedere la centrale del furlo(solo da fuori) visto che il prof non aveva avvisato, in seguito abbiamo osservato le sponde dell’ex fiume. Quest’esperienza mi è veramente piaciuta molto,quindi devo ovviamente ringraziare la professoressa Romanetti per le pazienza e il professore Dini per la capacità dello spiegamento. Ma devo anche ringraziare Stefano e Sara che ci hanno accolti calorosamente.
    ASSIA ENNHAILI 3A

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  13. Glossario.
    Sorgo:pianta erbacea con fiori riuniti in pannocchie,è coltivata soprattutto come foraggio per il bestiame per usi alimentari o per fabbricare scope resistenti.
    Insilato:è il prodotto di una conservazione del foraggio,che si realizza per acidificare la massa vegetale.
    Digestato: è il residuo del processo di digestione anaerobica.
    Sottoprodotto: prodotto ottenuto dagli scarti della lavorazione di un prodotto principale.
    Stoccaggio:metodo di smaltimento di scorie radioattive,che consiste nella collocazione delle scorie in contenitori speciali che vengono sotterrati.
    Biomasse: insieme dei materiali di origine vegetale,in parte scarti
    Biogas:gas combustibile prodotto in seguito alla decomposizione anaerobica grazie a dei micro organismi
    ASSIA ENNHAILI 3A

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  14. USCITA DIDATTICA ALLA CENTRALE BIOGAS DI BELLARIA ACQUALAGNA
    Martedì scorso, il 28 marzo 2017, noi ragazzi della 3°, accompagnati dal prof Dini e dalla professoressa Romanetti siamo andati a visitare una centrale biogas a Bellaria di Acqualagna, all’ interno di un comparto agricolo adiacente all’ attuale zona artigianale. La centrale appartiene al gruppo Paci e Pagliari che si occupa del settore agroindustriale da oltre 30 anni. Opera principalmente attraverso la lavorazione dei foraggi destinati all’alimentazione zootecnica, intervenendo lungo tutta la filiera a partire dalla coltivazione dei terreni fino alla trasformazione e la commercializzazione a livello internazionale. Gruppo Paci e Pagliari = produzione, trasformazione, commercializzazione di prodotti zootecnici; produzioni agricole e biologiche; produzione di energie rinnovabili. Per poter svolgere la propria attività la Paci e Paglieri ha suddiviso le fasi produttive attraverso la costruzione di molteplici società controllate, sono sorte così:
    - n. 7 aziende agricole;
    - n.3 stabilimenti agroindustriale, dei quali due nelle Marche e uno in Emilia Romagna;
    - n.1 società amministrativa.
    Negli ultimi anni grazie alla crescente sensibilità verso il settore delle energie rinnovabili, sono nate diverse iniziative legate alla produzione di energia pulita; in particolare quella da biomasse e da solare fotovoltaico ognuna delle quali produce 1 MW ogni anno. L’energia rinnovabile prodotta ogni anno da tutti gli impianti di questo gruppo ammonta a circa 70000 Mwh che equivale all’energia elettrica consumata da circa 20000 famiglie.
    DESCRIZIONE DELL’IMPIANTO
    L’impianto biogas sfrutta una tecnologia innovativa che ha lo scopo di produrre biogas tramite la fermentazione naturale di biomasse; tale biogas viene usato per la cogenerazione di energia elettrica e termica, che viene valorizzata sia nello stabilimento stesso, che ceduta alla rete pubblica; infatti l’elettricità che avanza viene venduta all’Enel. L’energia possiede: - TRINCEE DI STOCCAGGIO, coperte da teli plastificata, dove vengono depositate le colture agricole tranciato da destinare alla digestione;
    - UN FERMENTATORE, nel quale il composto viene mescolato e riscaldato fino a farlo arrivare ad una temperatura di 40 gradi;
    - UN POST FERMENTATORE, dove il composto viene di nuovo mescolato e riscaldato;
    - LA PESA
    - IL LOCALE DEL CO-GENERATORE, che è il cuore del sistema, trasforma il biogas in energia e calore;
    - MAGAZZINI, stoccaggio del digestivo secco.
    Appena siamo arrivati, siamo entrati in una stanza dove ci hanno spiegato il funzionamento della centrale di biogas. La Paci e Pagliari funziona al 70% con sottoprodotti ( scarti di prodotti) e al 30% con prodotti agricoli. Le colture che utilizzano sono il sorgo zuccherino e il mais latticello, i prodotti usati sono l’insilato di sorgo, di mais e il triticale , mentre i sottoprodotti sono il siero di latte, la pollina, il liquame, il letame e la sansa di oliva. Queste sostanze vengono trasferite nel digestione, all’ interno del quale si verifica la fermentazione anaerobica, ossia quella in assenza di ossigeno, producendo biogas ( CH4, metano; CO2; idrogeno solforico, quello che puzza!). Il biogas viene essiccato e quindi privato di acqua, viene depolverizzato e raffreddato, infine viene messo nel co-generatore. La parte liquida che rimane dall’essiccazione viene rilasciata nell’atmosfera.

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  15. La percentuale di biodigestato secco in entrata e in uscita è del 10% circa. Finito il processo, il biodigestato secco è un ottimo fertilizzante. Nell’ essiccazione viene separata la parte liquida da quella solida. In questo processo sono molto importanti le famiglie batteriche, trasportate dal letame. Giornalmente i direttori di questo gruppo hanno un incontro con il biologo, che ha il compito di vedere quali famiglie batteriche sono predominanti e di studiare cosa è meglio caricare nel digestore. Il co- generatore produce elettricità e calore. Prendiamo calore dai fumi di scarico, dalla testata del motore e dalla coppa dell’olio. Il generatore produce 1 Mw di potenza elettrica, ovvero circa il 40% del rendimento del motore a scoppio. La potenza del motore è di circa 3Mw.
    1 Mw × 24h E= P × t = 1 Mw × 24h = 24 Mwh
    La centrale elettrica del Furio, costruita nel 1922, ha 13/14 Mw di potenza installata ( circa 6 mesi di produzione). L’elettricità in eccesso viene venduta all’Enel, mentre il calore lo portiamo al biodigestore e ci serve per scaldare gli uffici, ma quello che avanza, che è la maggior parte, viene mandato via attraverso i radiatori. La centrale che controlla quella del Furio è in Abruzzo ed è la centrale europea più grande ( Monte Romano). Grazie alla visita a questo gruppo abbiamo avuto la possibilità di apprendere come funziona realmente questo tipo di centrale, i vari componenti dell’impianto, ma soprattutto abbiamo capito che attraverso delle coltivazioni si può ottenere energia pulita e rinnovabile.
    AZZURRA INDIO
    CLASSE 3A
    GLOSSARIO
    DIGESTATO: è il terzo sottoprodotto della digestione anaerobica che può diventare un ottimo fertilizzante se sottoposto a digestione.
    POLLINA: è un concime organico ricco di azoto e fosforo.
    BIOMASSA: materiale organico prodotto per la fotosintesi e usato per generare energia.
    STOCCAGGIO: sistemazione e conservazione in depositi e magazzini di prodotti destinati ad essere venduti o a subire determinati trattamenti.
    BIOGAS: sono una miscela di vari tipi di gas, composti principalmente da metano, prodotti dalla fermentazione batterica anaerobica (assenza di ossigeno) dei residui organici provenienti da residui vegetali o animali.
    FILIERA: è il sistema che comprende le principali attività, le tecnologie, le risorse e le organizzazioni che concorrono alla creazione, trasformazione, distribuzione, commercializzazione e fornitura di un prodotto finito.
    CO-GENERATORE: apparecchiatura per la cogenerazione di energia elettrica e di calore.
    DIGESTORE: apparecchio per decomporre, ammorbidire, estrarre sostanze mediante un processo di digestione chimica. È un impianto per il trattamento e recupero dei rifiuti urbani o dei fanghi di un impianto di depurazione delle acque.
    FOTOVOLTAICO: capace di generare forza elettromotrice in seguito ad un assorbimento di radiazioni luminose.
    FERMENTATORE: apparecchio nel quale si fanno avvenire processi di fermentazione.
    FORAGGIO: quanto può servire di alimento per il bestiame domestico.
    ZOOTECNIA : la zootecnica o zootecnia è la disciplina che si occupa della produzione, dell’allevamento e dello sfruttamento degli animali domestici.



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  16. Glossario :
    DIGESTATO: è il terzo sottoprodotto della digestione anaerobica che può diventare un ottimo fertilizzante se sottoposto a digestione.
    POLLINA: è un concime organico ricco di azoto e fosforo.
    BIOMASSA: materiale organico prodotto per la fotosintesi e usato per generare energia.
    STOCCAGGIO: sistemazione e conservazione in depositi e magazzini di prodotti destinati ad essere venduti o a subire determinati trattamenti.
    BIOGAS: sono una miscela di vari tipi di gas, composti principalmente da metano, prodotti dalla fermentazione batterica anaerobica (assenza di ossigeno) dei residui organici provenienti da residui vegetali o animali.
    DIGESTORE: apparecchio per decomporre, ammorbidire, estrarre sostanze mediante un processo di digestione chimica. È un impianto per il trattamento e recupero dei rifiuti urbani o dei fanghi di un impianto di depurazione delle acque.
    FOTOVOLTAICO: capace di generare forza elettromotrice in seguito ad un assorbimento di radiazioni luminose.
    FERMENTATORE: apparecchio nel quale si fanno avvenire processi di fermentazione.
    FORAGGIO: quanto può servire di alimento per il bestiame domestico

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  17. IMPIANTO BIOGAS
    Il giorno martedì 28 la nostra classe è andata a fare visita all’ impianto anaerobico alle Pole di Acqualagna, che produce energia rinnovabile dal biogas. In questo modo gli scarti, piuttosto che essere gettati via, vengono riutilizzati. Questa azienda si chiama Paci&Paglari, si occupa del settore agro industriale e opera da ben 30 anni. Il biogas viene utilizzato per la co-generazione di energia elettrica e termica, che viene utilizzata sia nello stesso stabilimento sia per la rete pubblica. Prima di analizzare l’impianto spieghiamo però come funziona la fermentazione anaerobica. Per questo tipo di fermentazione si utilizzano prodotti agricoli, e quindi colture, che in genere sono sorgo, mais, siero (l’ultima parte di lavorazione del latte), sansa di oliva, bucce di olio, liquame. Si produce un insilato o trinciato, si raccolgono le colture ancora non mature, le trinciano e infine le mettono nel digestore. Per produrre biogas abbiamo bisogno di una temperatura di 40 gradi, e quando si ha una fermentazione anaerobica che produce biogas si produce metano (CH4), anidride carbonica (CO2) e idrogeno solforato (H2s) che fa un odore sgradevole. Il biogas deve essere essiccato, depolverizzato, si leva quindi la polvere, raffreddato e per ultima cosa si mette nel cogeneratore (che genera-con elettricità e calore.) Il calore si prende dalla marmitta del cogeneratore, dai fiumi di scarico e dalla coppa dell’olio. La maggior parte di energia prodotta si vende all’ENEL, ma l’energia elettrica viene ceduta alla rete pubblica, l’energia termica viene utilizzata per il riscaldamento delle vasche di fermentazione, e la biomassa digerita all’ interno dell’impianto viene in parte essiccata. Analizziamo più accuratamente l’impianto. Gli esperti ci hanno detto che quando lavorano gli scarti, la sostanza creata deve essere sempre liquida, cosi che è più facile da lavorare. Viene utilizzato il digestato, ovvero un efficace fertilizzante per terreni, e si usa anche il letame, molto importante perché in esso troviamo la famiglia batterica. Per non far morire la famiglia batterica il riscaldamento non deve superare gli 80 gradi. Ogni giorno il biologo fa visita all’impianto e analizza le sostanze, in base alle analisi da una dieta specifica per i batteri. I batteri servono a “spezzare” la sostanza organica, che deve poi essere trasformata in biogas. In questa “azienda” è presente un digestore continuo, ma ne esistono però anche di discontinui, chiuso da una membrana. L’impianto è diviso in tante parti, troviamo una vasca di stoccaggio, un fermentatore, un post fermentatore, un pozzo di alimentazione, vasche di fermentazione e sistema di caricamento delle biomasse. Tutto questo è telecontrollato, ovvero controllato a distanza, e grazie a ciò l’intero impianto è sorvegliato. Gli addetti hanno quindi molte pagine per il controllo, e se c’è qualcosa che non va lo comunicano ai proprietari. Si occupano ad esempio di tutte le temperature dei digestori. Quando c’è qualche guasto i cogeneratori continuano comunque a produrre biogas ma al posto di produrre energia, viene utilizzata la torcia. Molto importante è la grande quantità della potenzialità elettrica prodotta, pari circa a 999kW. A causa degli scarti utilizzati si ha, anche se abbastanza sgradevole, un odore non piacevole, ma ricordiamo che è meglio usare scarti naturali per coltivare i terreni, rispetto ai fertilizzanti chimici che apparentemente faranno crescere la verdura bella e sana, ma non sarà naturale. La visita a questo impianto mi è piaciuta e mi ha servito per approfondire le mie conoscenze sul biogas e sugli impianti anaerobici.
    CHIARA BISCIARI classe 3A

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  18. GLOSSARIO
    BIOGAS: Gas prodotto dalla fermentazione anaerobica di sostanze organiche (letami, scarti biologici, fanghi residuati dal depuramento delle acque)
    COGENERAZIONE: generazione contemporanea di energia elettrica e di calore, da parte di un solo impianto
    ESSICCAZIONE: Operazione che consiste nel sottrarre completamente l’acqua o altri liquidi volatili da una sostanza o da un materiale
    BIOMASSA: massa totale, espressa in peso secco, degli organismi viventi in un dato momento in una determinata comunità ; la biomassa vegetale si riferisce a quella costituita dalla vegetazione.
    FERMENTAZIONE: trasformazione chimica della materia organica, provocata dai fermenti mediante sostanze da essi prodotte.
    SORGO: pianta erbacea, le cui foglie lineari vengono utilizzate per fabbricare oggetti in legno.
    FERMENTATORE: apparecchio per la fermentazione
    DIGESTATO: efficace fertilizzante per terreni,
    TELECONTROLLATO: controllato a distanza.
    COGENERATORE: apparecchio per la cogenerazione di calore e di energia elettrica.
    FERTILIZZANTE: sostanza di origine naturale o artificiale usata per concimare terreni agrari
    ANAEROBICO: relativo ad organismi che vivono senza ossigeno.
    SANSA: ciò che resta delle olive dopo l’estrazione dell’olio.
    LIQUAME: liquido che si raccoglie nelle fognature, formato dal disfacimento di sostanze organiche e inorganiche.
    INSILARE: mettere cereali, foraggi, carboni in un silo, nei sili.
    SILO: costruzione cilindrica in lamiera o in muratura, per la conservazione e deposito di foraggi, cereali, minerali ecc.
    STOCCAGGIO: l’immagazzinare di una certa merce.
    CHIARA BISCIARI classe 3° A

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  19. IMPIANTO BIOGAS DI ACQUALAGNA
    Martedì 28 marzo siamo andati con il prof. Dini a visitare l’impianto Biogas in località di Bellaria
    che si trova nel comune di Acqualagna.
    DESCRIZIONE DELL’IMPIANTO :
    • VASCHE DI STOCCAGGIO ALL’INTERNO DI TRINCEE
    • MOTORE COGENERATIVO
    • ESSICATOIO
    SI stoccano tutte le biomasse, poi viene caricato l’impianto e si alimenta affinchè avvenga il
    processo. Il Biogas prodotto va direttamente nel cogeneratore. Le biomasse vengono caricate
    nelle 2 vasche fermentative. Sono riscaldate e miscelate. Il prodotto deve sempre essere liquido
    e miscelato bene altrimenti dentro si bloccherebbe tutto. I prodotti utilizzati sono gli scarti di
    lavorazione che fanno parte dei rifiuti biologici del nostro territorio. Una volta terminata la fase
    fermentativa, il prodotto viene inserito nella vasca di stoccaggio. Questo prodotto si chiama
    DIGESTATO ( scarto delle biomasse, ed è un ottimo fertilizzante per i terreni). Il Biogas utilizzato
    attraverso il cogeneratore produce energia elettrica e energia termica. L’energia elettrica va’ in
    rete e l’energia termica viene sfruttata per l’essicatoio. L’essicatoio essica il digestato stoccato
    nella vasca di stoccaggio. L’impianto è formato da vari componenti e vari edifici. Ad Acqualagna
    si stoccano e si miscelano tutti i sottoprodotti (scarti di lavorazione). Vengono coperti con teli
    plastificati in modo che la pioggia non cada dentro. Ci sono uffici tecnici e una pesa in modo
    che viene pesata tutta la biomassa in ingresso e il digestato in uscita. Il cogeneratore è il cuore
    dell’impianto. Poi c’è l’essicatoio . In un’altra parte dell’edificio ci sono i magazzini dove viene
    stoccato il digestato secco e il separato (parte umida). Ogni giorno ci si interfaccia con il biologo
    in funzione di cosa c’è in trincea. Le temperature all’interno dei digestori variano dai 43° ai 45° e
    sono sempre molto costanti. Le altre sedi oltre che ad Acqualagna sono a Monbarroccio , Pesaro,
    un altro impianto Biogas nella provincia di Modena e uno in Sardegna. Negli ultimi anni si è
    sviluppato molto il settore delle energie rinnovabili. Infatti si è sviluppato 15 mb di fotovoltaico e
    4 impianti a Biogas di cui sopra. Quindi viene ridotta la produzione di energia di combustibili
    Fossili, che è caratterizzata da un’alta emissione di gas serra.
    PRODOTTI UTILIZZATI: SOTTOPRODOTTI
    INSILATI DI MAIS, SALSA DI OLIVA (scarto lavorazione frantoio), LETAME, ESCREMENTI DI ANIMALI,
    BUCCE DI ORZO, TORREFAZIONE DEL CAFFE’ e in alcuni posti si raccoglie anche il SIERO DEL LATTE
    (cioè scarti del latte quindi quello che avanza da burro e formaggio).
    Tornando agli impianti Biogas esiste un software di telecontrollo per comunicare fra le varie sedi.
    Per concludere, quindi, e’ importante ricordare che con la produzione di Biomasse e disponibilità
    di sottoprodotti agricoli, e grazie alla crescente sensibilità verso il settore delle energie rinnovabili,
    sono nate diverse iniziative legate alla produzione di energia pulita; in particolare quella da
    biomasse e da solare fotovoltaico.
    L’energia rinnovabile prodotta ogni anno da tutti gli impianti del gruppo (Paci & Pagliari) ammonta
    a circa 70.000 MWh che equivale all’energia elettrica consumata da circa 20.000 famiglie.
    Visitare l’impianto Biogas di Acqualagna è stata un’esperienza interessante.
    Stefani De Cesaris, classe 3A

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  20. GLOSSARIO:
    DIGESTATO: scarto biomasse e ottimo fertilizzante per i terreni.
    BIOGAS: gas combustibile prodotto in seguito alla decomposizione anaerobica (senza ossigeno
    o con piccola quantità dello 0,5 %), per opera di microrganismi o materiale di rifiuto.
    COGENERATORE: è il cuore dell’impianto. Il cogeneratore trasforma il biogas in energia elettrica
    e termica.
    ESSICATOIO: essica il digestato stoccato nella vasca di stoccaggio.
    SOTTOPRODOTTI: scarti di lavorazione quindi rifiuti biologici del nostro territorio.
    STOCCAGGIO: sistemazione e conservazione in depositi e magazzini di prodotti che verranno
    venduti o subiranno altri trattamenti.
    Stefani De Cesaris classe 3A

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  21. Questa iniziativa aveva lo scopo di farci conoscere:
    come funziona una centrale a biogas;
    quanti MW produce;
    la visione di un'unità di cogenerazione;
    Conoscere le varie parti dell’impianto a biogas;
    Conoscere le funzioni del’impianto a biogas.

    La centrale appartiene al gruppo Paci e Pagliari che si occupa del settore agro-industriale da oltre 30 anni . Per poter svolgere compiutamente la propria attività la Paci e Pagliari ha suddiviso le fasi produttive attraverso la costruzione di molteplici società controllate , sono sorte così:
    1. n . 7 aziende agricole;
    2. n . 3 stabilimenti agro-industriali;
    3. n . 1 società amministrativa.
    Negli ultimi anni grazie alla crescente sensibilità verso il settore delle energie rinnovabili, sono nate diverse iniziative legate alla produzione di energia pulita; in particolare quella da biomasse e da solare fotovoltaico ognuna delle quali produce 1MW ogni anno.

    PICCOLO CONFRONTO TRA I DIVERSI IMPIANTI
    ENEL FURLO: produce 32 GWh \ anno di energia,
    BIOGAS AQUALAGNA POLE: produce 8 GWh \ anno di energia,
    IMPIANTO FOTOVOLTAICO: produce 6 GWh \anno di energia
    FERMIGNANO: consuma ogni anno 14 GWh .

    DESCRIZIONE DELL' IMPIANTO
    L'impianto biogas sfrutta una tecnologia innovativa che ha lo scopo di produrre biogas tramite la fermentazione naturale di biomasse ; tale biogas viene utilizzato per la co-generazione di energia elettrica e termica .
    La centrale è inoltre basata sull'energia termodinamica.
    L'impianto possiede:
    trincee di stoccaggio,
    un sistema di caricamento riempito ogni 6\8 ore ogni giorno,
    un fermentatore primario nel quale il composto viene mescolato e riscaldato fino a farlo arrivare ad una temperatura di 40 gradi C°,
    un locale di controllo,
    un post-fermentatore dove il composto viene di nuovo mescolato e riscaldato,
    un trattamento del biogas,
    un capannone con unità di cogenerazione. In questa parte sono presenti numerosi sistemi di controllo informatico,
    un sistema di essiccazione nel quale il digestato viene essiccato per essere poi riutilizzato come concime nei terreni coltivabili.

    SCHEMA SINOTTICO DELLA CENTRALE A BIOGAS
    1. Raccolta dei substrati disponibili, digestione e separazione
    L'ingestato fresco, ossia l'insieme delle sostanze organiche che alimentano il processo, viene prelevato da una vasca di raccolta o da un alimentatore di solidi (dove è stato miscelato ed omogeneizzato) e trasferito, tramite opportuna stazione di pompaggio nel digestore. All'interno del digestore si verifica la digestione anaerobica, ossia in assenza di ossigeno al fine di permettere la crescita contemporanea di tutti i microrganismi coinvolti nell'ambiente di reazione. Successivamente il composto viene riscaldato e mescolato fino a farlo arrivare ad una temperatura di 40° C.
    2. Raccolta del Biogas
    Il biogas depurato viene avviato ad un impianto di cogenerazione che produce energia elettrica e termica. Parte del calore prodotto viene utilizzato per termostatare e mantenere in temperatura il digestore.
    3. Produzione di energia e calore
    In alternativa il biogas può essere purificato, renderlo inodore ed immesso nella rete di gas naturale, per la produzione di acqua calda, il riscaldamento degli edifici o il rifornimento di autoveicoli.

    Grazie alla visita alla centrale di biogas noi ragazzi abbiamo appreso come funziona questo tipo di centrale, i vari componenti dell'impianto ma soprattutto abbiamo capito che da coltivazioni come il mais si può ricavare un'energia pulita e rinnovabile che non inquina l'ambiente e che non mette in pericolo noi e tutti gli esseri viventi di questo pianeta.
    JILALI JADDI

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  22. GLOSSARIO:
    Termodinamica:parte della fisica che studia le trasformazioni di calore in lavoro e viceversa.
    Essiccazione :nell’ industria (alimentare, tessile) , operazione unitaria, caratterizzata da un simultaneo trasferimento di materia e calore, con la quale si elimina da una sostanza l’acqua non combinata in essa contenuta.
    co-generatore:macchina capace di trasformare in energia elettrica energia di altra natura.
    Fermentatore : trasformazione chimica della materia organica provocata da batteri
    Stoccaggio : L’operazione di immagazzinare e conservare in un deposito, o in recipienti di deposito, merci, materie prime, prodotti intermedi o finiti.
    Post-fermentatore: luogo di fermentazione in cui il digestato viene ritrattato.
    Anaerobico: ciò che avviene in assenza di ossigeno;
    Biogas: sostanza ricavata da residui provenienti dall'agricoltura o dall'allevamento;
    Biomassa: sostanze che non hanno subito processi di fossilizzazione;
    JILALI JADDI 3 A

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  24. VISITA ALL’IMPIANTO DI BIODIGESTIONE ANAEROBICA PACI&PAGLIARI DI POLE DI AQUALAGNA con il professori Dini Giuseppe&Cinzia Romanetti
    Il 28 Marzo 2017 la mia classe (3°A) ed io,siamo andati a visitare l’impianto di biodigestione anaerobica di prodotti agricoli di Pole di Aqualagna.Questo impianto è diretto dal gruppo Paci&Pagliari da oltre 30 anni.Sara,la figlia di uno dei soci,ci ha spiegato che partendo da questo settore di biodigestione anaerobica negli anni si è sviluppato anche il settore energie rinnovabili.L’impianto funziona al 70% con dei sottoprodotti(scarti dei prodotti) e al 30% con dei prodotti agricoli.Le colture che utilizzano sono il sorgo zuccherino e il mais latticello,mentre i sottoprodotti utilizzati sono l’insilato di sorgo,l’insilato di mais,l’insilato di latte(soprattutto in Sardegna),la pollina,il liquame,il letame e la sansa di oliva.Queste sostanze vengono messe nel digestore ad una temperatura di circa 40°c/45°c e vengono trinciate.Infatti nelle trincee si stoccano i sottoprodotti.Inoltre ci ha detto che in questo impianto producono biogas,che ha tre fasi di produzione:prima deve essere essiccato,poi depolverizzato e raffreddato, ed infine viene immesso nel cogeneratore.La parte liquida che rimane dall’essiccazione viene rilasciata nell’atmosfera,per cui è come se la buttassero via.La percentuale di biodigestato secco in entrata e in uscita è del 10% circa,ma può variare.Una volta che il processo è finito il biodigestato secco è un ottimo fertilizzante,come del resto il letame.Nel processo di essiccazione si separa la parte liquida da quella solida,e il biodigestato uscito dal biodigestore è esausto al 98%.Il digestore che utilizzano è continuo
    L’impianto biogas sfrutta una tecnologia innovativa che ha lo scopo di produrre biogas tramite la fermentazione naturale di biomasse; tale biogas viene usato per la cogenerazione di energia elettrica e termica, che viene valorizzata sia nello stabilimento stesso, che ceduta alla rete pubblica; infatti l’elettricità che avanza viene venduta all’Enel. L’energia possiede: - TRINCEE DI STOCCAGGIO, coperte da teli plastificata, dove vengono depositate le colture agricole tranciato da destinare alla digestione;
    - UN FERMENTATORE, nel quale il composto viene mescolato e riscaldato fino a farlo arrivare ad una temperatura di 40 gradi;
    - UN POST FERMENTATORE, dove il composto viene di nuovo mescolato e riscaldato;
    - LA PESA
    - IL LOCALE DEL CO-GENERATORE, che è il cuore del sistema, trasforma il biogas in energia e calore;
    - MAGAZZINI, stoccaggio del digestivo secco
    1. Raccolta dei substrati disponibili, digestione e separazione
    L'ingestato fresco, ossia l'insieme delle sostanze organiche che alimentano il processo, viene prelevato da una vasca di raccolta o da un alimentatore di solidi (dove è stato miscelato ed omogeneizzato) e trasferito, tramite opportuna stazione di pompaggio nel digestore. All'interno del digestore si verifica la digestione anaerobica, ossia in assenza di ossigeno al fine di permettere la crescita contemporanea di tutti i microrganismi coinvolti nell'ambiente di reazione. Successivamente il composto viene riscaldato e mescolato fino a farlo arrivare ad una temperatura di 40° C.
    2. Raccolta del Biogas
    Il biogas depurato viene avviato ad un impianto di cogenerazione che produce energia elettrica e termica. Parte del calore prodotto viene utilizzato per termostatare e mantenere in temperatura il digestore.

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  25. USCITA ALLA CENTRALE BIOGAS DI BELLARIA (ACQUALAGNA) Martedì 28 marzo,la nostra classe è andata a fare visita a una centrale di biogas.La centrale appartiene a un gruppo che si chiama Paci&Pagliari che si occupa del settore agroindustriale da ben 30 anni. Si dedicano inoltre alla fermentazione anaerobica,usano prodotti agricoli utilizzndo delle colture (sostanze zuccherine e mais latticello).Le sminuzzano e poi e mettono nel digestore a 40°c,quindi abbiamo la fermentazione anaerobica che produce Biogas cioè:CH4 che è il metano,CH2 che è l'anidride carbonica e l'idrogeno solfato che ha un odore sgradevole. Il Biogas deve essere essicato,depolverizzato,raffreddato e infine si immette nel cogeneratore che produce l'eletricità, più, il calore che esce fuori dalla testata della coppa dell'olio e dal tubo di scarico. Il cogeneratore produce 1milione di w elettrici circa il 40% del rendimento.Il motore ha una potenza di circa 3mega w e funziona 24h,per circa 300giorni. Hanno anche colture biotermiche,i prodotti che usano sono :il deigestato,letame,sansa di oliva ecc.. Tutto il prodotto deve essere liquido e per far ciò si sfrutta energia.Viene utilizzato il digestato che è un fertilizzante per terreni e si usa anche il letame, molto importante perché in esso troviamo la famiglia batterica. Per non far morire la famiglia batterica il riscaldamento non deve superare gli 80°C. Ogni giorno il biologo va a far visita all’impianto e analizza le sostanze il quale "controlla" la vita dei batteri.I batteri servono per spezzare la sostanza organica che poi verrà trasformata in Biogas.A causa degli scarti utilizzati si ha, un odore non piacevole, ma è meglio utilizzare prodotti naturali per coltivare i terreni, che usare fertilizzanti chimici che si, faranno sembrare la verdura esteticamente bella ma non sarà sana.Con l’utilizzo quindi, dell’impianto di biogas,viene ridotta la produzione di energia da combustibili fossili e quindi , vengono sostituiti da energie rinnovabili. La visita a questa centrale mi è piaciuta e mi ha aiutato a capire meglio e conoscere, quel che non sapevo sul biogas ANNALISA BALSAMINI 3°A

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  26. 3. Produzione di energia e calore per alimentare varie cose
    In alternativa il biogas può essere purificato, renderlo inodore ed immesso nella rete di gas naturale, per la produzione di acqua calda, il riscaldamento degli edifici o il rifornimento di autoveicoli.
    L’energia rinnovabile prodotta ogni anno da tutti gli impianti del gruppo (Paci & Pagliari) ammonta
    a circa 70.000 MWh che equivale all’energia elettrica consumata da circa 20.000 famiglie. . La parte liquida che rimane dall’essiccazione viene rilasciata nell’atmosfera.
    . Quando c’è qualche guasto i cogeneratori continuano comunque a produrre biogas ma al posto di produrre energia, viene utilizzata la torcia. Molto importante è la grande quantità della potenzialità elettrica prodotta, pari circa a 999kW. A causa degli scarti utilizzati si ha, anche se abbastanza sgradevole, un odore non piacevole, ma ricordiamo che è meglio usare scarti naturali per coltivare i terreni, rispetto ai fertilizzanti chimici che apparentemente faranno crescere la verdura bella e sana, ma non sarà naturale. La visita a questo impianto è stata di mio gradimente e mi ha servito per approfondire le mie conoscenze sul biogas e sugli impianti anaerobici,credo che queste uscite ci facciano imparare di più rispetto a quelle scolastiche
    Nicolas Nicoletti 3^A

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  27. GLOSSARIO COGENERAZIONE: generazione contemporanea di energia elettrica e di calore, da parte di un solo impianto FERTILIZZANTE: sostanza di origine naturale o artificiale usata per concimare terreni agrari BIOGAS: sono una miscela di vari tipi di gas, composti principalmente da metano, prodotti dalla fermentazione batterica anaerobica (assenza di ossigeno) dei residui organici provenienti da residui vegetali o animali. CO-GENERATORE: apparecchiatura per la cogenerazione di energia elettrica e di calore. ANAEROBICO: relativo ad organismi che vivono senza ossigeno. BIOMASSE: insieme dei materiali di origine vegetale,in parte scarti DIGESTORI:grandi vasche circolari, collegate in parallelo e dimensionate sulla base del piano di alimentazione, dove ad un'intervallo di temperatura compreso da 35°a 40°(regime mesofilo)e in assenza di ossigeno , avviene la progressiva fermentazione ANNALISA BALSAMINI 3°A

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  28. Glossario
    -----------
    BIOGAS: gas combustibile prodotto in seguito alla decomposizione anaerobica (senza ossigeno)
    --------------------------
    o con piccola quantità dello 0,5 %), per opera di microrganismi o materiale di rifiuto.
    COGENERATORE: è il cuore dell’impianto. Il cogeneratore trasforma il biogas in energia elettrica
    e termica.
    --------------------------------
    ESSICATOIO: essica il digestato stoccato nella vasca di stoccaggio
    ------------------------------------
    SANSA: ciò che resta delle olive dopo l’estrazione dell’olio.
    -----------------------------------
    LIQUAME: liquido che si raccoglie nelle fognature, formato dal
    disfacimento di sostanze organiche e inorganiche.
    -----------------------------------------
    INSILARE: mettere cereali, foraggi, carboni in un silo, nei sili.
    -------------------------------------------
    SILO: costruzione cilindrica in lamiera o in muratura, per la conservazione vari prodotti
    NICOLAS NICOLETTI 3^A

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  29. VISITA ALLA CENTRALE DI BIOGAS A POLE DI ACQUALAGNA
    Il giorno martedì 28marzo siamo andati insieme al professor Dini e la professoressa Romanetti alla centrale di biogas località Bellaria ( Acqualagna), chiamata “Paci&Pagliari”.
    Quando siamo arrivati i responsabili della struttura, ci hanno fatto accomodare in una stanza dove ci hanno spiegato cosa è il BIOGAS.
    Questa azienda di “ Paci&Pgliari”è nata circa trent’anni fa. Gestiscono aziende agricole di colture biologiche. Ha un impianto fotovoltaico di 15Mw situato in varie località come Urbino,Pole,Monbaroccio (la più importante) e una anche in Sardegna.
    L’azienda si occupa della produzione,trasformazione , e commercializzazione di prodotti zootecnici, quindi si hanno delle produzioni agricole e biologiche. L’impianto sfrutta energie rinnovabili e tecnologie innovative che hanno lo scopo di produrre biogas tramite la fermentazione naturale delle biomasse, ovvero vengono stoccate all’interno delle” trincee”. Anche gli insilati Vanno in fase di fermentazione. I biogas vengono utilizzati nei cogeneratori che producono energia elettrica ed energia termica, che viene utilizzata nello stabilimento, ma viene anche ceduta alla rete pubblica. L’ energia elettrica viene ceduta alla rete pubblica tramite collegamenti, mentre l’energia termica, prodotta dal motore e recuperata dai fumi,viene utilizzata per il riscaldamento delle vasche di fermentazione e per il processo di essiccazione ( perdita d’acqua).
    Le materie prime utilizzate sono costituite da colture provenienti da aziende locali e da sottoprodotti come pollina, letame, liquame, sansa di olive, siero di latte ( latticello), mentre gli insilati sono: mais, sorgo triticale, ecc. L’impianto utilizza prodotti di scarto come bucce di cetrioli, orzo, carote (70% sottoprodotti e 30% insilati). L’impianto fa si che la biomassa viene essiccata, e poi utilizzata come fertilizzante organico (digestato). Il biogas produce , attraverso il cogeneratore, energia ( che va in rete) e calore ( che viene utilizzato anche per l’essiccatoio.)
    L’impianto è formato da parti di lavorazione differenti: le trincee ( coperte da teli plastificati), sistema di caricamento che fa si che la biomassa venga caricata all’interno di un'altra parte dell’ impianto, ovvero il fermentatore, dopo di che troviamo il locale di controllo, il post-fermetatore, si trova il trattamento del biogas, possiamo trovare inoltre il capannone con l’unità di cogenerazione e l’impianto di essiccazione. Il cuore del sistema, e trasformatore di biogas in energia e calore,è il locale tecnico del cogenerazione, poi ultimi ma non meno importanti sono i magazzini ( dove troviamo il digestato secco e lo stoccato) e poi gli uffici tecnici. La percentuale di digestore sia in entrata che in uscita è del 10%.
    L’aziende è affidata ad un biologo, che deve controllare quali famiglie batteriche predominano e studia cosa è meglio mettere nel digestore. Nel letame, ad esempio, trova diverse famiglie batteriche che si attivano solo quando arriva al digestore ( per una durata di 30gg). Il biologo inoltre da una dieta per far si che le famiglie batteriche non vengano distrutte, VERONICA PAGNETTI 3^A

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  30. . All’interno dell’azienda si ha un generatore da1080 Kw , il suo motore, spesso deve essere “pulito”, perché il gas solfidrico fa incrostare le candele, alla fine di ciò il digestore è un ottimo fertilizzante. Il digestore hanno una temperatura è di 45°C . La sostanza organica complessa viene spezzata utilizzando le famiglie batteriche e poi viene trasformata in biogas. I responsabili hanno un software per controllare le varie parti della struttura, la pagina più importante e quella riferita alle zone di carico, poi abbiamo la zona dei di gestori (1e2), abbiamo il pannello per la vasca di stoccaggio, poi la zona del biogas…Il biogas produce CH4 ( metano), CO2 e idrogeno solforato (H2F). Inoltre troviamo anche la torcia ( grosso camino) serve a bruciare il biogas, mentre i cogeneratori devono fare la manutenzione. Qui si ha un teleriscaldamento ( sotto 80% per non far morire le famiglie batteriche). Il calore, inoltre serve anche per essiccare il digestato.
    Dopo averci spiegato i vari funzionamenti, le varie fasi e le varie parti dell’azienda, i responsabili ci hanno portato a fare la visita alla struttura, ci hanno fatto entrare una parte della struttura dove all’interno c’era un enorme motore.
    E’ stata un esperienza molto interessante ed educativa, che consiglierei di fare.

    Veronica Pagnetti 3^A

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  31. GLOSSARIO:
    BIOGAS: I biogas sono una miscela di vari tipi di gas, composti principalmente da metano, prodotti dalla fermentazione batterica in anaerobiosi ( assenza di ossigeno) dei residui organici provenienti da residui animali o vegetali;
    BIOMASSE: usato anche per indicare il vastissimo gruppo di materie prime organiche che hanno in comune l’origine biologica naturale e che possono costituire il substrato di processi fermentativi atti a ottenere prodotti di pregio (proteine, etanolo ecc.) o anche biogas;
    AEROBICO: processo biochimico che si realizza negli organismi pluricellulari con consumo di ossigeno;
    ANAEROBICO: qualsiasi processo, come la fermentazione, che può aver luogo in assenza di ossigeno, termine applicato anche agli organismi che riescono a vivere senza ossigeno libero;
    FERMENTAZIONE: via metabolica che permette agli esseri viventi di ricavare energia da particolari molecole organiche;
    ESSICAZIONE: eliminazione di acqua o altri liquidi da una sostanza;
    DIGESTATO: residuo del processo di digestione anaerobica;
    DIGESTORE: apparecchio in cui si compie la digestione anaerobica dei fanghi residui della depurazione delle acque, con produzione di biogas;
    COGENERAZIONE: processo della produzione contemporanea di energia meccanica ( solitamente trasformata in energia elettrica) e di calore. Il calore è utilizzabile per il riscaldamento di edifici e per processi produttivi-industriali;
    COGENERATORE: apparecchio per la cogenerazione del calore e energia elettrica;
    STOCCAGGIO: deposito di merci in magazzino;
    TELECONTROLLO: controllo attraverso una televisione a circuito chiuso;
    BIODIGESTORE: smaltiscono i rifiuti, riducono le missioni di gas serra in atmosfera e contemporaneamente creano energia termica e elettrica. Si tratta di impianti in cui vengono trattati , attraverso un processo di compostaccio che avviene per via anaerobica ( assenza di ossigeno) , i rifiuti organici domestici e gli scarti agricoli;
    DEPOLVERIZZAZIONE: eliminare o ridurre la presenza di polveri in un gas.
    SILO: costruzione per lo più cilindrica per la conservazione e il deposito di foraggio, cereali minerali, ecc.;
    SORGO: pianta erbacea con fiori ermafroditi, riuniti in pannocchie,è coltivata come foraggio per il bestiame, per usi alimentari,…;
    LIQUAME: liquido infetto originato da sostanze organiche o dalla necrosi dei tessuti. Liquido putrido che si trova nelle fognature ed è costituito da sostanze di decomposizione;

    Veronica Pagnetti 3^A

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  32. VISITA ALL’IMPIANTO DI BIOGAS (Pole)
    Il giorno 28 Marzo 2017 con il professore di tecnica e la professoressa di matematica abbiamo fatto un uscita a Pole di Acqualagna per visitare l’impianto di Biogas del gruppo Paci&Pagliari che si creò negli anni sessanta grazie a Paci Patrizio che assieme ai fratelli Pagliari negli anni ottanta aprirono l’ attività costruendo il primo stabilimento nel comune di Mombaroccio. Oggi giorno questo gruppo è un punto di riferimento importante nel settore di commercializzazione di prodotti agricoli italiani, particolarmente sono di riferimento il foraggio, i cereali e i sottoprodotti come la paglia di cereali, di mais e i residui delle lavorazioni agro industriali e agricole. Appena siamo arrivati ci hanno spiegato un po’ come si lavora, cosa si produce e in particolare il funzionamento. Questa centrale è suddivisa in: trincee; dove si ha lo stoccaggio dei prodotti agricoli che verranno poi utilizzati, per esempio l’ insilato di mais; ma sono utilizzati anche molti sottoprodotti nonché scarti di cibo e non solo, come per esempio la pollina, la sansa di olive o la torrefazione di caffè che sono biomasse. Quest’ ultime vengono messe dentro le vasche di stoccaggio e vengono fatte fermentare; poi passano all’ essiccatoio dove vengono essiccate. La percentuale delle biomasse sia in entrata che in uscita è del 10% circa, ma poi può variare. Il biologo che lavora assieme a loro consiglia quali famiglie batteriche siano più adatte nei vari prodotti e si assicura che esse non muoiano, perché sono proprio queste che fermentano i prodotti agricoli. Essi poi passano nel cogeneratore qui non c’è ossigeno e quindi si ha la fermentazione anaerobica, il digestato viene messo da parte e poi dato al terreno dei campi come fertilizzante, mentre il biogas viene trasformato in energia elettrica e termica che viene usata per riscaldare gli uffici e per essiccare il digestato. Oltre al digestato ci sono altri fertilizzanti utilizzati come il terriccio e i prodotti essiccati. La temperatura all’ interno del cogeneratore è di circa 40/45° C, ed è un digestore continuo, ovvero funziona di continuo. Se si blocca o succede qualcosa al digestore si utilizza la torcia che serve per bruciare i gas nell’ aria, ma questo succede raramente perché bruciare gas inquina molto. Tutta la centrale è telecontrollata ovvero può essere controllata anche a distanza, nel sistema di controllo possono vedere anche se c’è un problema o un guasto a qualche macchinario.
    Dopo questa piccola spiegazione ci hanno portato a far vedere le due vasche, ci hanno fatto vedere l’interno di una di esse, quella dello stoccaggio, attraverso un oblo; si vedeva il letame e ne era piena. Poi siamo andati a vedere il cogeneratore che da una parte buttava fuori aria calda mentre dall’altra, dove aveva le ventole per non farlo surriscaldare, usciva aria fredda. In seguito ci hanno fatto entrare nell’impianto di essiccazione, dove appunto viene essiccato il biogas. Con la costruzione di impianti biogas si contribuisce anche a produrre energie da fonti rinnovabili pulite e grazie a questo la produzione di energia da combustibili fossili viene notevolmente ridotta.

    Galvani Martina 3^A

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  33. GLOSSARIO
    FORAGGIO: l’'insieme dei prodotti vegetali che servono come nutrimento del bestiame.
    BIOMASSE: espressa in peso secco, degli organismi viventi in un dato momento in una determinata comunità; la biomassa vegetale si riferisce a quella costituita dalla vegetazione.
    FERMENTAZIONE: trasformazione chimica della materia organica, provocata dai fermenti mediante sostanze da essi prodotte.
    FERMENTAZIONE ANAEROBICA: avviene senza ossigeno, grazie ai batteri metaniferi e anidride carbonica.
    FERMENTAZIONE AEROBICA: avviene con l’ossigeno e grazie ai batteri aerobici.
    ESSICATOIO: apparecchio che serve ad essiccare materiali vari.
    DIGESTATO: il digestato è il residuo del processo di digestione anaerobica.
    COGENERATORE: apparecchiatura per la cogenerazione di energia elettrica e di calore.

    Galvani Martina 3^A

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  34. VISITA ALL’IMPIANTO DI BIOGAS (Pole)
    Il giorno 28 Marzo 2017 con il professore di tecnica e la professoressa di matematica abbiamo fatto un uscita a Pole di Acqualagna per visitare l’impianto di Biogas del gruppo Paci&Pagliari che si creò negli anni sessanta grazie a Paci Patrizio che assieme ai fratelli Pagliari negli anni ottanta aprirono l’ attività costruendo il primo stabilimento nel comune di Mombaroccio. Oggi giorno questo gruppo è un punto di riferimento importante nel settore di commercializzazione di prodotti agricoli italiani, particolarmente sono di riferimento il foraggio, i cereali e i sottoprodotti come la paglia di cereali, di mais e i residui delle lavorazioni agro industriali e agricole. Appena siamo arrivati ci hanno spiegato un po’ come si lavora, cosa si produce e in particolare il funzionamento. Questa centrale è suddivisa in: trincee; dove si ha lo stoccaggio dei prodotti agricoli che verranno poi utilizzati, per esempio l’ insilato di mais; ma sono utilizzati anche molti sottoprodotti nonché scarti di cibo e non solo, come per esempio la pollina, la sansa di olive o la torrefazione di caffè che sono biomasse. Quest’ ultime vengono messe dentro le vasche di stoccaggio e vengono fatte fermentare; poi passano all’ essiccatoio dove vengono essiccate. La percentuale delle biomasse sia in entrata che in uscita è del 10% circa, ma poi può variare. Il biologo che lavora assieme a loro consiglia quali famiglie batteriche siano più adatte nei vari prodotti e si assicura che esse non muoiano, perché sono proprio queste che fermentano i prodotti agricoli. Essi poi passano nel cogeneratore qui non c’è ossigeno e quindi si ha la fermentazione anaerobica, il digestato viene messo da parte e poi dato al terreno dei campi come fertilizzante, mentre il biogas viene trasformato in energia elettrica e termica che viene usata per riscaldare gli uffici e per essiccare il digestato. Oltre al digestato ci sono altri fertilizzanti utilizzati come il terriccio e i prodotti essiccati. La temperatura all’ interno del cogeneratore è di circa 40/45° C, ed è un digestore continuo, ovvero funziona di continuo. Se si blocca o succede qualcosa al digestore si utilizza la torcia che serve per bruciare i gas nell’ aria, ma questo succede raramente perché bruciare gas inquina molto. Tutta la centrale è telecontrollata ovvero può essere controllata anche a distanza, nel sistema di controllo possono vedere anche se c’è un problema o un guasto a qualche macchinario.
    Dopo questa piccola spiegazione ci hanno portato a far vedere le due vasche, ci hanno fatto vedere l’interno di una di esse, quella dello stoccaggio, attraverso un oblo; si vedeva il letame e ne era piena. Poi siamo andati a vedere il cogeneratore che da una parte buttava fuori aria calda mentre dall’altra, dove aveva le ventole per non farlo surriscaldare, usciva aria fredda. In seguito ci hanno fatto entrare nell’impianto di essiccazione, dove appunto viene essiccato il biogas. Con la costruzione di impianti biogas si contribuisce anche a produrre energie da fonti rinnovabili pulite e grazie a questo la produzione di energia da combustibili fossili viene notevolmente ridotta.

    Galvani Martina 3^A

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  35. VIVSITA ALL IMPIANTO DI BIOGAS DI ACQUOLAGNA il 28 marzo io e a mia classe siamo andati a visitare l impianto di biodigestione anaerobica di prodotti agricoli delle pole.Questo impianto è diretto dal gruppo paci&pagliari da piu di trenta anni.si dedicano inoltre alla fermentazione anaerobica utilizzando delle colture.Sara,la figlia di uno dei soci ci ha spiegato che partendo da questo settore di biodigestione anaerobica negli anni si è sviluppato anche il settore delle energie rinnovabili.L impianto funziona per il 70% con dei sottoprodotti,cioe lo scarto dei prodotti sani,e al 30% con dei prodotti agricoli.L impianto è disposto di 15Mw di fotovoltaico e puo arrivare ad un massimo di 999Kw,ha un generatore di 1080Kw.questo impianto ha un locale tecnico il quale produce energia termica ed energia elettrica.una delle tante funzioni dell impianto è quella di spezzare la sostanza organica complessiva e trasformarla in biogas,il comando dell impianto si puo controllare in diverse zone con computer e telefoni perché è a telecontrollo.l impianto ha anche tubazioni interrate che sono divise in linea di mandata e in linea di ritorno,peró nella seconda opzione ovvero in quella di ritorno l acqua è il 15% in meno.nel processo di biodigestione anaerobica si prende la parte complessa e la si trasforma in biogas mentre la parte che non serve viene usata per fare il concime,in questo processo sono molto importanti i batteri {famiglie batteriche} che vengono trasportati con il letame,essi [batteri] muoiono se la temperatura all interno del digestore super gli 80 gradi C .il cogeneratore produce energia termica,essa viene utilizzata per riscaldare lo studioe le vasche.L energia elettrica è usata per far funzionare la luce e per accendere la corrente.Ma ora ritornando al discorso iniziale è stata davvero una bella esperienza,ringrazio il prof.dini e la profes.romanetti per averci permesso di farla e anche tutte le persone presenti alle pole per averci inseganto delle cose che non sapevamo e che speriamo ci siano utili nel corso della nostra vita FRANCESCO FINI 3A

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  36. RACCONTO DELLA GIORNATA
    Appena siamo arrivati Sara e Stefano ci hanno accolto nel loro ufficio li ci hanno regalato una cartellina con dentro fogli raffiguranti il loro impianto e tutte le loro cose e in allegato c era un block notes che ci ha permesso a tutti di scrivere in un foglio piu grande di quello che avevamo gia.Poi ci hanno cominciato a spiegare tutte le cose tecniche e quello che facevano e noi ci siamo messi a prendere appunti appena finito ci hanno portato fuori a farci vedere tutte le cose che ci avevano spiegato e nonostante il fetore quasi insopportabile è stato cumunque molto interessante.poi alla fine ci hanno deliziato con la loro merenda e ppi siamo ritornati nel pulmino dove,non in programma,il prof. Dini ci ha portato a far vedere la centrale del furlo da fuori poi anche le ex sponde del fiume.infine siamo tornati a scuola dove il prof dini ci ha spiegato l impianto di depurazione. FRANCESCO FINI 3A

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  37. GLOSSARIO
    SORGO:pianta erbacea on fiori ermafroditi riuniti in pannocchie BIOGAS:gas combustibile che si produce durante la fermentazione di materiale organico in assenza di ossigeno COGENERATORE:apparecchiatura per la cogenerazione di energia di elettrica e di calore DIGESTATO:il terzo sottoprodotto della digestione anaerobica che sottoposto a digestione puo diventare un ottimo fertilizzante SANSA:residuo della spremitura delle olive SOTTOPRODOTTO:prodotto ottenuto dagli scarti di un prodotto principale POLLINA:sterco dei polli riccco di azoto e fosforo LIQUAME:feci e urine animali
    FRANESCO FINI 3A

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  38. Il 28 marzo insieme al Prof. Dini e alla Prof.ssa Romanetti abbiamo visitato l’impianto per la produzione di energia rinnovabile a Biogas o impianto anaerobico nella zona delle Pole di Acqualagna. Questo impianto è diretto dal gruppo Paci&Pagliari da oltre 30 anni.
    In questo impianto vengono usati sottoprodotti e insilati come:
    Sorgo zuccherino
    Mais latticello (mais non maturo) .
    Sansa di oliva
    Pollina
    Letame
    Liquame
    Orzo
    Carote
    mais
    L’impianto è formato da sette aziende che producono colture convenzionali biologiche, esso ha lo scopo di produrre biogas tramite la fermentazione naturale delle biomasse.
    Il biogas viene utilizzato:
    Per la co-generazione di energia elettrica per le reti pubbliche e in parte venduta all’ente Enel.
    Per l’energia termica che viene utilizzata per riscaldare le vasche di fermentazione e per il processo di essicazione.
    La biomassa digerita all’interno nell’impianto (DIGESTATO) viene i n parte essiccata ed utilizzata dalle aziende agricole locali come “fertilizzante” organico .Il digestato può arrivare a circa 40°c e possiede il 10% della percentuale di secco. Il digestato viene utilizzato come fertilizzante naturale nelle coltivazioni aziendali, la cui qualità è di gran lunga superiore al letame.
    I materiali sono presi da aziende agricole locali e sono scarti di lavorazione .
    La biomassa utilizzata è di circa 18000 t/anno. Dopo la prima fase di stoccaggio, la merce viene messa in appositi contenitori all’aperto e poi il tutto viene sistemato all’interno di trincee coperti da teli. Tutto questo viene caricato all’interno dei fermentatori e qui avviene la fermentazione anaerobica che permette agli esseri viventi di ricavare energia da particolari molecole organiche (carboidrati o raramente amminoacidi) in assenza di ossigeno, il quale aiuta il biogas a non uscire all’esterno perché il biogas aumenta la temperatura atmosferica.
    In questa fase i batteri, che si trovano nel liquame e nel letame, sono fondamentali per la trasformazione di sostanze organiche. Qui avvengono le reazioni biochimica e la produzione di biogas.
    Essa poi passa a un secondo fermentatore più grande chiamato post-fermentatore. In alcuni casi possiamo trovare anche delle sostanze organiche complesse che vengono spezzate e trasformate in sostanze semplici .Poi il biogas viene trattato ed infine passato in un stabilimento con l’unità di cogenerazione e impianto di essicazione. Qui si trova il locale tecnico del cogeneratore (il motore) dove viene prodotta elettricità e calore. Il motore dell‘impianto va ha 1080 Kw.
    E infine viene trasportato nell‘essiccatore. Il rimanente viene trasformato e utilizzato come concime organico per le loro coltivazioni. Abbiamo la torcia che è una stufa per bruciare il biogas e per non disperderlo nell‘aria,esso viene utilizzato solo quando si ha un guasto nell‘impianto o se devono cambiare qualche pezzo e dato che tutto si ferma il biogas rimasto viene bruciato .tutto l’impianto è controllato a telecontrollo cioè controllato a distanza da un computer ( applicazione ) che si trova nel loro ufficio .l’impianto a biogas è molto importante perché al posto di sprecare i rimasugli delle bucce di frutta e verdura ,questi scarti vengono usati per produrre qualcosa di utile che fa bene all‘ ambiente .

    Classe 3 A Sorini Gaia Donatella

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  39. Glossario
    BIOMASSE: si definisce biomassa qualsiasi prodotto delle coltivazioni agricole e della forestazione, qualsiasi residuo dell'industria della lavorazione del legno e della carta, tutti i prodotti organici derivanti dall'attività biologica degli animali e dell'uomo, come quelli contenuti nei rifiuti urbani
    BIOGAS: nuova energia. Dalla natura. Il biogas è una delle fonti alternative più utilizzate per la produzione di energia rinnovabile. E' il frutto della degradazione, in assenza di ossigeno (processo chiamato digestione anaerobica) di varie sostanze organiche per opera di numerosi batteri.
    SORGO ZUCCHERINI: rimasugli del latte
    SANSA DI OLIVE: è un sottoprodotto del processo di estrazione dell'olio di oliva composto dalle buccette, dai residui della polpa e dai frammenti di nocciolino. La sansa è riciclata nell'industria agroalimentare per l'estrazione di un olio alimentare grazie alla frazione lipidica contenuta nei semi delle olive .
    Classe 3A Sorini Gaia Donatella

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  41. PARTE 2
    Dopo queste spiegazioni sul funzionamento dell’impianto ce lo hanno fatto visitare un po’,e dopo questa piccola visita siamo ripartiti e siamo andati a vedere la centrale del Furlo da fuori,poiché il prof.Dini non aveva in programma di farcela vedere,per cui non aveva avvisato,e poi abbiamo visto le ex sponde del fiume.Infine diamo tornati a scuola dove il prof.Dini ci ha intrattenuti con una spiegazione su un impianto di depurazione.Questa uscita mi è piaciuta molto anche perché mi ha permesso di ampliare le mie conoscenze e imparare ciò che fino ad ora non sapevo.Ringrazio Sara e Stefano per la loro accoglienza,e i professori Dini e Romanetti per averci permesso di fare questa esperienza,e credo che sarà molto utile per le prossime lezioni di tecnica,ma soprattutto per il “compito” più importante di quest’anno:l’esame.
    GRETA BARTOLOMEOLI CLASSE 3° A

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  42. PROGETTO CENTRALE BIOGAS POLE DI ACQUALAGNA
    Noi alunni della 3°A, il giorno 28 Marzo 2017, accompagnati dai prof. Dini e Romanetti abbiamo fatto un'uscita, a Pole di Acqualagna nell'impianto a biogas "Paci&Pagliari".Questo gruppo opera da oltre trent'anni nel settore agro-industriale attraverso la lavorazione dei foraggi destinati all'alimentazione zootecnica,inoltre questo impianto a biogas possiede sette aziende agricole. Abbiamo raggiunto l'impianto con il pulman della scuola e durante il tragitto il prof ci ha fatto un breve riassunto sui vari impianti che abbiamo incontrato. Arrivati lì siamo stati accolti dal signorina Sara e il signor Stefano che ci ha portati in una stanza in cui attraverso delle slide ha fatto una breve introduzione sull'impianto a biogas. Inoltre ci ha spiegato che questo impianto sfrutta la tecnologia innovativa che ha lo scopo di produrre biogas tramite la fermentazione naturale delle biomasse;questo biogas viene utilizzato per la cogenerazione di energia elettrica e termica, che viene utilizzata sia dallo stabilimento, sia dalla rete pubblica. Le materie che vengono utilizzate per la fermentazione sono sempre costituite da colture provenienti da terreni agricoli che vengono prodotte da aziende agricole locali e da allevamenti. La biomassa si puo’ quantificare in circa 18.000 t/anno. La prima fase del processo è quella dello stoccaggio all'aperto che avviene all'interno di trincee, essa viene messa nei fermentatori. Successivamente, il biogas depurato viene utilizzato in un motore cogenerativo in un capannone Invece, l'energia termica prodotta dal motore e recuperato dei fiumi è utilizzata per riscaldare le vasche di fermentazione e per il processo di essicazione. L'interno dell'impianto “digerisce” dalla biomassa che viene in parte essiccata ed utilizzata dalle aziende agricole come “fertilizzante organico”. Un'altra cosa che ci ha spiegato la signorina Sara è che con l'utilizzo di un impianto a biogas, si contribuisce alla crescita della produzione di energia da fonti rinnovabili pulite, e di conseguenza la produzione di energia da combustibili fossili è stata ridotta. Dopo questa introduzione ci hanno offerto la merenda e successivamente abbiamo fatto una visita dell'impianto, caratterizzato secondo tutti noi alunni dal cattivo odore e a causa di questo la visita è stata anche abbastanza breve,però durante questa ci è stato illustrato tutto l'impianto e spiegato i vari processi di produzione di biogas. Tutti quanti abbiamo salutato e ringraziato a tutti siamo ripartiti con il pulman verso la nostra scuola,nel tornare ci siamo fermati verso il Furlo perché ancora era presto tornare a scuola allora abbiamo fatto il giro lungo perché eravamo stati molto bravi, mi sono scordata di dire una cosa, loro hanno detto che quando organizzano delle visite possiamo tornarci tranquillamente con i nostri genitori. L’ esperienza sarebbe da rifare e stato tutto molto interessante a me a ampliato molte conoscenze sulle centrali che non sapevo a che cosa servivano.
    Linda Alessandrini 3°A

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  44. GLOSSARIO
    ANAEROBICO: cio’ che avvine in assenza di ossigeno.
    DIGESTATO: biomassa digerita all’ interno dell’ impianto biogas.
    ESSICCAZIONE: processo di essiccare.
    STOCCAGGIO: operazione di conservare materie prime in recipienti.
    FERMENTATORE: all’ suo interno si svolge la fermentazione.
    TELECONTROLLO: controllare tutto da lontano.
    BIOGAS: diversi tipi di gas combustibili ricchi di metano.
    COGENERATORE: trasforma il biogas in energia elettrica.
    Linda Alessandrini 3A

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  45. IMPIANTO BIODIGESTORE ANAEROBICO DI PACI&PAGLIARI
    L’impianto biogas è localizzato all’interno di un comparto agricolo vicino all’attuale zona artigianale. L’impianto usa una tecnologia innovativa che produce biogas tramite la fermentazione naturale delle biomasse. Questo biogas viene utilizzato per la co-generazione di energia elettrica e termica. Le materie prime che utilizzano per la fermentazione sono costituite da colture provenienti da terreni agricoli.
    L’energia elettrica prodotta viene data alla rete pubblica tramite collegamenti diretti. L’energia termica viene prodotta dal motore e recuperata dai fiumi. Essa viene utilizzata per il riscaldamento delle vasche di fermentazione e per il processo di essiccazione. La biomassa che viene digerita all’interno del digestato viene in parte essiccata ed utilizzata come fertilizzante organico.
    Utilizzano prodotti agricoli come il sorgo zuccherino, insilato e il mais latticello e le mettono nel digestore a 40°c e hanno quindi una fermentazione anaerobica. Questa fermentazione produce biogas, metano, anidride carbonica e idrogeno solforato. Il biogas deve essere essiccato depolverizzato, raffreddato poi si mete nel gogeneratore che produce 1000000 w elettrici.
    QUALITA’ E ANALISI
    Il laboratorio interno del gruppo effettua analisi per la ricerca dei tenori analitici delle materie prime e dei prodotti lavorati tenendo in considerazione limiti di legge sulla base di capitolati di fornitura o disciplinari di prodotto è inoltre un importante supporto alla rete vendita con servizio ai clienti per analisi di foraggi. La società di trasporto nasce dalla esigenza di assicurare un efficiente servizio consegne presso la clientela e di far fronte direttamente ala necessità di disporre di una struttura elastica per la movimentazione e smistamento dei prodotti nei numerosi depositi detenuti dal gruppo. Tutti i mezzi sono equipaggiati con stecche laterali e muniti di ferma carichi.
    Il pellet è una validissima alternativa alle tradizionali fonti energetiche per il riscaldamento: non inquina, essendo un prodotto biocompatibile, le sue emissioni di CO2 sono nulle, è un prodotto totalmente naturale. E’ un metodo dunque ecologico e sostenibile perché basato sul legno.
    Il gruppo Paci e Pagliari, da sempre impegnato nella ricerca e nell’innovazione ha dato vita ad un progetto di filiera controllata per valorizzare le eccellenze.
    Paoloni Vittoria 3A

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  46. IMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA RINNOVABILE DA BIOGAS OPERANTE IN ASSETTO COGENERATIVO AVENTE POTENZIALITA’ ELETTRICA E TERMICA PARI A 999KW
    L’impianto biogas è localizzato in località Bellaria all’interno di un comparto agricolo adiacente all’attuale zona artigianale. L’impianto sfrutta una tecnologia innovativa che ha lo scopo di produrre biogas tramite la fermentazione naturale delle biomasse. Tale biogas viene utilizzato per la co-generazione di energia elettrica e termica, che viene valorizzata sia nello stabilimento stesso, che ceduta alla rete pubblica. Le materie prime utilizzate per la fermentazione sono costituite da colture dedicate provenienti da terreni agricoli condotti da aziende agricole locali e da sottoprodotti provenienti da allevamenti e aziende locali. L’impianto anaerobico usa la fermentazione anaerobica. Utilizzano prodotti agricoli come il sorgo zuccherino insilato e il mais latticello e le mettono nel digestore a 40°c e abbiamo quindi una fermentazione anaerobica che produce biogas, metano,anidride carbonica e idrogeno solforato. Il biogas deve essere essiccato, depolverizzato, raffreddato e poi si in mette nel co-generatore che produce un 1000000 w elettrici e i calori della marmitta, della testata, del motore e della coppa dell’olio. Nei digestori l’ossigeno non è presente ma se lo è, è presente solo lo 0,5%. Nei campi portano il terriccio e l’essiccato. Dal digestore si seleziona la parte viva dalla parte morta ci sono depuratori e quello che hanno loro è il digestore continuo con il fondo conico con il quale prendono il fango esausto. Nella fase fermentativa del prodotto deve essere sempre tutto liquido.

    ESSICATOIO: essicca il digestato che sarebbe il fertilizzante per i terreni;
    TRINCEE: stoccano tutti i prodotti e gli essiccati;
    Il co-generatore trasforma il biogas in energia elettrica; tutta la parte liquida viene trasformata poi in atmosfera. Il biologo serve a non far morire i batteri che creano il biogas. Per l’attivazione ci vogliono trenta giorni.
    L’ATTIVITA’ E GLI IMPIANTI
    Il territorio della provincia di pesaro-urbino e della regione marche in generale, grazie alle condizioni meteo climatiche, la morfologia del territorio e la composizione del terreno è particolarmente avocato alla produzione di formaggi e cereali.
    In questo scenario,il gruppo ha sviluppato l’attività di lavorazione dei prodotti agricoli che comprende la disidratazione del foraggio appena raccolto e la trasformazione del foraggio essiccato , destinato direttamente all’ allevamento zoo tecnico o all’ industria mangimistica.L’attività di trasformazione viene svolta in tre stabilimenti agroindustriali che fanno capo al gruppo Paci e Pagliari , di cui due sono in provincia di Pesaro e uno in provincia di Modena, nel cuore della pianura padana , per la lavorazione di foraggi e derivati.
    QUALITA’ E ANALISI
    Il laboratorio interno del gruppo effettua sistematicamente analisi per la ricerca dei tenori analitici delle materie prime e dei prodotti lavorati ,tenendo in considerazione limiti di legge sulla base di capitolati di fornitura o disciplinari di prodotto. Inoltre è un importante supporto alla rete vendita con servizio ai clienti per analisi di foraggio.
    Ugoccioni Dalila 3A

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  47. Il giorno 28 marzo noi ragazzi della 3a accompagnati dal prof Giuseppe Dini e dalla prof Cinzia Romanetti siamo andati a visitare la centrale di biogas. L'impianto sfrutta una tecnologia innovativa innovativa che ha lo scopo di produrre biogas tramite la fermentazione naturale delle biomasse;tale biogas viene utilizzato per la co-generazione di energia elettrica e termica,che viene valorizzata sia nello stabilimento stesso ,che ceduta alla rete pubblica. Le materie prime utilizzate per la fermentazione sono costituite da colture dedicate provenienti da terreni agricoli condotti da aziende agricole locali e da sottoprodotti provenienti da allevamenti ed aziende locali.Le biomasse vengono messe dentro delle vasche e finita la fermentazione vengono messe in altre vasche di stoccaggio.Dopo una prima fase di stoccaggio,essa viene messa dentro dei fermentatori dove avvengono le reazioni biochimiche e la produzione di biogas. L'energia elettrica prodotta viene ceduta alla rete pubblica,tramite collegamenti diretti.L'energia termica prodotta dal motore e recuperata dai fiumi ,viene utilizzata per il riscaldamento delle vasche di fermentazione e per il processo di essiccazione.La biomassa digerita all' interno dell'impianto che sarebbe in poche parole il "DIGESTATO" viene in parte radicata ed utilizzata dalle aziende agricole come "FERTILIZZANTE ORGANICO".

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  48. GLOSSARIO: ANAEROBICO:cioè che avviene in assenza di ossigeno. DIGESTATO:biomassa digerita all'interno dell'impianto biogas. ESSICAZIONE:processo di essicare. COGENERATORE:trasforma il biogas in energia elettrica.

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